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Realizzazione programma NDE Sicurezza e legalità

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Messaggio Da Ospite Dom Gen 23, 2011 2:21 pm

Necessario si sta rivelando anche sviluppare tali argomenti, per questo motivo è necessario portare avanti il discorso in maniera organica.

Per questo ho cominciato a preparare una bozza, partendo da quanto presente nel forum (potrei avere tralasciato qualcosa quindi me ne scuso anticipatamente).

http://rapidshare.com/files/442513127/Sicurezza_e_legalit__.pdf

in maniera da affrontare organicamente la questione.

Ovviamente questa è una materia molto ampia, basta pensare come sotto sicurezza non rientri solo l'ordino pubblico, ma anche quello ambientale per esempio.

Quindi largo alle proposte, alle modifiche, alle precisazioni, ai commenti, alle idee, alle critiche! Non esitatate a postare!

Sicurezza e Legalità

Introduzione
Nuova Democrazia Europea, al contrario delle forze politiche oggi presenti in Italia, vuole affrontare il problema della sicurezza e della legalità in maniera pragmatica e pratica, non con l'obiettivo di raccogliere qualche voto con qualche facile slogan, ma proponendo realmente innovazioni e cambiamenti che possano dare una svolta su questo fronte.
La svolta deve provenire sia dal lato organizzativo (ri-organizzazione forze di polizia), sia ridefinendo meglio lo stesso settore legislativo per far sì che si usino le risorse disponibili per combattere il crimine vero e non per combattere contro i mulini a vento (come spesso si fa in Italia solo per far velocemente presa sull'elettorato), sia incentivando al cambiamento la stessa società italiana.
NDE quindi affronta questi argomenti senza pregiudizi, conscia che esiste un problema sicurezza e legalità reale sia un problema sicurezza e legalità falso creato ad arte per motivazioni politiche.

1) I corpi di polizia in Italia
Nell'ambito delle amministrazioni pubbliche un capitolo importante è quello della pubblica sicurezza.
L'Italia in questi campi è uno dei paesi che in proporzione al numero degli abitanti in Occidente ha il maggior numero di adetti (superiore pure a quello della Germania, che però vanta una popolazione ben superiore ad esempio anche se in effetti bisogna rendere atto che l'Italia soffre di alcuni problemi peculiari come la malavita organizzata estremamente radicata in molte parti del territorio ad esempio), numeri a cui però non corrisponde una reale efficenza operativa: pochi operativi rispetto ai ruoli amministrativi, scarsità di addestramento, mancanza di fondi per le spese legate alle attività operative ed investimento in quanto i fondi presenti sono tutti compressi nella gestione infrastrutturale e nel pagamento personale (tra l'altro rimanendo molto ben al di sotto al trattamento economico in genere esistente in Europa per gli operatori del settore).
Per ovviare a tali problemi sarebbe necessario mettere fine ad alcune peculiarità che non sono esclusiva dell'Italia, ma che da noi sono portate a livelli esagerati e fuori da qualsiasi logica.
La più importante è l'esistenza di ben 5 corpi di polizia (6 considerando anche la Guardia Costiera, che però dipende in tutto e per tutto dalla Marina Militare, 7 considerando anche i Vigili del Fuoco):
Corpo forestale dello stato (ricordando anche come le regioni a statuto speciali dispongono di propri corpi forestali autonomi)
Carabinieri
Polizia di Stato
Guardia di Finanza
Polizia Penitenziaria.
Oppurtuna sarebbe quindi la creazione di un unico corpo di polizia, di tipo civile, nel quale confluiscano CFS, PS, GdF e PolPen ed i reparti dei Carabinieri non militarmente equipaggiati e non incaricati e non addestrati per operazioni complesse.
I reparti dei Carabinieri più spiccatamente 'militari' mantenendo la denominazione attuale rientrerebbero sotto il ministero della Difesa e avrebbero quindi compiti più spiccatamente di polizia militare all'interno delle forze armate e solo in casi particolari di supporto alla pubblica sicurezza (difesa di obiettivi sensibili, lotta alla criminalità organizzata, cyber defense, contro-terrorismo, ecc...), questo anche per sollevare definitivamente da compiti non propri le forze armate. (come le costosissime e ben poco utili operazioni 'Strade sicure', per non parlare della barzelletta 'Strade pulite'), cosa che dovrebbe essere accompagnata anche da provvedimenti legislativi appositi.
Ritornando al corpo di polizia civile unico, in particolare una volta a regime la riforma, comporterebbe sostanziali miglioramenti operativi e nella gestione delle risorse, in particolare:
1) Aumento del numero di agenti operativi rispetto a quelli amministrativi, e contestuale riduzione di questi a seguito dell'accorpamento di unità, caserme e organi amministrativi.
2) Maggiore capacità di lotta alla criminalità: non ci sarebbero più problemi derivanti anche solo dal dover dialogare tra istituzioni diverse, senza considerare il maggior numero di unità operative segnalato nel punto 1.
3) Risparmi di scala: basti pensare solo al fatto che i reparti di PS, Carabinieri, CFS e GdF ad esempio oggi divisi in più caserme potrebbero essere concentrati in un unica caserma, per non parlare della riduzione degli organi amministrativi e degli alti dirigenti o della creazione di uniche linee logistiche e di addestramento; i fondi così risparmiati potrebbero essere girati per garantire meglio le attività operative, un livello addestrativo sempre di alto livello e salari maggiormente in linea con il resto d'Europa.
4) Nel lungo periodo questo aprirerebbe la strada inoltre ad un riallineamento degli organici con le effettive necessità della pubblica sicurezza dell'Italia, riallineamento che si può conseguire in maniera comunque indolore per gli operatori. La riforma infatti richiederebbe un certo tempo per entrare in vigore: operando quindi una sostituzione del personale che man mano abbandona il servizio in scala minore rispetto al 1 a 1 e devolvendo il personale oggi impiegato in attività amministrative in eccesso verso compiti operativi (gli operatori della pubblica sicurezza per loro natura sono lavoratori più flessibili in genere rispetto ad altre tipologie di lavoratori, questo permette un ricollocamento più veloce e meno problematico) o verso altre pubbliche amministrazioni laddove ce ne fosse la possibilità, si potrebbero raggiungere livelli di organico più consoni senza intaccare (anzi raggiungendo livelli superiori) capacità operative e di contrasto alla criminalità.
Il problema della gestione amministrativa è la parte più delicata di questa possibile riforma, basti pensare al fatto che ovviamente questo corpo di polizia unitario dipenderebbe dal ministero dall'Interno, quando oggigiorno per esempio la polizia penitenziara dipende dal ministero di Giustizia ed il CFS dal ministero delle Politiche Agricole.
Il problema però è di semplice (almeno concettualmente) risolvimento, infatti nonostante i corpi di polizia vengano uniti e amministrati unitariamente dal ministero dell'Interno all'interno di questo corpo unitario persisterebbero comunque reparti e nuclei specializzati ovviamente, questo vuol dire che la gestione operativa (non amministrativa badare bene) di determinati reparti verrebbe delegata a ministeri terzi.

Oltre a questa riforma rimangono ferme le necessità di una maggiore cooperazione e integrazione a livello europeo nel campo della sicurezza (rimandiamo al programma NDE di politica europea ed estera).

2) Polizie locali e protezione civile
Un grosso spreco nel campo della pubblica sicurezza è rappresentato dalle Polizie Provinciali.
Fermo restando che NDE prevede l'abolizione delle province nel proprio programma, come primo passo immediato (l'abolizione delle province ovviamente è una riforma che richiederebbe comunque tempo per entrare completamente in vigore) proponiamo l'abolizione delle Polizie Provinciali oggi esistenti: oltre a non apportare nessun beneficio in termini di pubblica sicurezza, rappresentano anche uno spreco di soldi del contribuente.

Necessario inoltre una razionalizzazione e revisione del comparto delle polizie municipali, in particolare nel campo degli equipaggiamenti, degli standard minimi richiesti e dei compiti assegnati, per raggiungere una maggiore uniformità sul territorio nazionale.

Un altro aspetto nell'ambito del riordino di strutture, risorse e competenze, anche se secondario, che vogliamo evidenziare, è quello dello spreco attualmente esistente in Italia nel comparto antincendio aereo con la Protezione Civile che dispone di velivoli propri, in alcuni casi (come gli elicotteri antincendio S-64) uguali a quelle del Corpo Forestale, macchine per di più date in gestione ad una azienda terza.
Visto che non c'è motivo chiaro di dare in gestione a terzi (ovviamente dopo lauto pagamento da parte della Protezione Civile) macchine di proprietà dello Stato sarebbe opportuno che i velivoli in dotazione alla Protezione Civile (nel quale, oltre a velivoli effettivamente utili nell'importante ruolo della difesa ambientale, si segnala la presenza anche di velivoli excutive per il trasporto VIP tipo Piagio P.180) passino sotto il controllo del Corpo Forestale (ed eventualmente quindi sotto il corpo di polizia unificato), questo sarebbe un piccolo risparmio ed un discreto aumento di efficenza nell'ambito della difesa ambientale, in quanto ad occupparsi dell'antincendio aereo in Italia, almeno a livello statale, sarebbe solo un unico corpo, al più supportato dall'Aeronautica Militare in casi e periodi particolari.



3) Prostituzione
Per far funzionare meglio il sistema della sicurezza in Italia c'è bisogno che le forze preposte vengano impiegate realmente contro il malaffare e contro la criminalità organizzata e non contro i mulini a vento come avviene oggi, distogliendo forze e risorse dai veri problemi di sicurezza.

Viste anche le positive esperienze in altri paesi dell'Unione Europea NDE si dichiara a favore della reintroduzione della prostituzione legale in questo paese, in particolare delle così dette 'case chiuse'; ciò per svariati motivi, di seguito elencati non necessariamente in ordine di importanza:
1) Togliere alla criminalità organizzata una fonte di reddito sicura, stroncando una parte di immigrazione clandestina spesso correlata a tale fenomeni, in particolare i casi peggiori che assumono i contorni di moderne tratte degli esseri umani.
2) Gettito fiscale aggiuntivo per lo Stato.
3) Riacquisto del decoro in molte zone.
4) Maggiore controllo sanitario, per tutelare la salute delle lavoratrici e limitare al contempo la diffusione di malattie.
5) Consentire alle forze dell'ordine di operare meglio potendo realmente colpire i network criminali.
Certamente tale proposta non può che sollevare critiche (spesso più di forma che di sostanza) di tipo etico e morale, ma NDE, come già affermato, vuole affrontare i problemi in maniera pragmatica e preso atto che la prostituzione è un fenomeno non destinato a scomparire, il cui contrasto assorbe risorse che potrebbero essere usate per fini di maggiore importanza (e per di più nonostante le risorse impiegate contro la prostituzione i risultati sono estremamente scarsi) e non talmente grave (come dimostrano le positive esperienze in altri paesi europei) da non poterci convivere, tanto più quando non si può che prendere atto che una regolamentazione della prostituzione non potrebbe che rendere questa più discreta e controllata.


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Messaggio Da Marco Lucano Dom Gen 23, 2011 6:32 pm


Secondo me il contenuto è ottimo. A volte forse si fa eccessivo uso di considerazioni e vocaboli altisonanti, ma non credo di saper fare di meglio.

In teoria non dovremmo aggiungere una parte relativa alla nostra posizione sulle droghe leggere? Mi rendo conto che questo è un tema molto più delicato della prostituzione, e sul quale ci sono ancora molte posizioni contrastanti. Credo che comunque nell' ottica della pragmaticità e del miglioramento dell' efficienza delle forze dell' ordine, questo argomento andrebbe affrontato contestualmente (molte delle motivazioni della legalizzazione di alcuni tipi di droghe sarebbero analoghe a quelle della prostituzione: per esempio il gettito fiscale, l' abbattimento di entrate per la malavita e appunto la pragmaticità nel dire che questo è un fenomeno che difficilmente si può contrastare). Certamente non è facile e mi rendo conto che l'opinione pubblica probabilmente non è pronta, però credo sia una cosa giusta.

p.s. ci tengo a precisare che io nella mia vita NON HO MAI FATTO USO DI SOSTANZE STUPEFACENTI e non intendo minimamente incoraggiarne l'uso, in quanto pratica illegale e, a mio parere, dannosa per la salute.
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Messaggio Da Marcello.DeVita Dom Gen 23, 2011 6:46 pm

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Messaggio Da Ospite Dom Gen 23, 2011 10:14 pm

Di cose da aggiungere ce ne sono a iosa altrochè! Già che si era discusso di quell'argomento e mi sono dimenticato di inserire anche solo un breve accenno faccio immediatamente mea culpa.

Come dicevo si dovrebbe parlare anche di protezione civile, sicurezza ambientale, forze armate, vigili del fuoco, carceri, ampliare le proposte esistenti, aggiungerne di nuove ecc...

per i vocaboli altisonanti: è una bozza di una bozza, lasciatele tempo di crescere Very Happy

(Comunque terrò conto di ciò già dalle prossime stesure ovviamente)

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Messaggio Da Marco Lucano Mar Gen 25, 2011 1:05 am

No ma comunque è scritta molto bene e probabilmente non saprei fare di meglio.
Comunque si, è il caso di rilanciare le discussioni inerenti al programma. Scrivo qualcosina prima di andare a letto..'notte!
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Messaggio Da Ospite Mer Feb 02, 2011 9:44 pm

ecco la mia proposta per le forze armate, è molto acerba, ma i punti salienti credo ci siano tutti:

La riforma che propongo andrebbe sviluppato in due fasi, nella prima fase da attuare immediatamente è la logistica integrata e comune per le piattaforme comuni utilizzate, unità joint (Forza di proiezione dal mare trasformata in una reale brigata, accorpare tutti i reparti sperimentali e delle unità di valutazione tecnica), addestramento comune (attualmente l'addestramento anche sulle stesse materie varia da forza armata a forza armata).
Nella seconda fase bisogna arrivare a creare di un'unica forza armata che comprenda Marina, Aeronautica Militare ed Esercito nel lungo periodo (2° fase, 4/5 anni), ciò permetterebbe maggiori e consistenti risparmi anche sulle strutture logistiche, si permetterebbe la riduzione a modello a 170.000 senza intaccare le capacità operatività, bensì concentrando i tagli sulla 'testa' del nostro esercito, aumentando il rapporto tra truppa e sottoufficiali/ufficiali a favore della prima e riportando tali rapporti su livelli di reale efficenza (attualmente la 'testa' delle forze armate è sproporzionata rispetto alla truppa).
Inoltre sarebbe da perseguire il concetramento in poche grandi basi e caserme (spostando anche diverse unità sul territorio in rapporto alle rinnovate esigenze operative), cosa che con l'attuazione della seconda fase diventerebbe particolarmente accentuata, con relativa possibilità di rivendere o cedere in concessione ad amministrazioni locali delle strutture non più usate.

Dati anche i nuovi scenari operativi in cui le nostre Forze Armate sono destinate ad operare o le minacce che dovranno affrontare bisognerà puntare sull'acquisto/vendita/riassetto.

Per il settore navale:
acquisto di un congruo navi OPV (Oceanic Patrol Vessel) che garantiscano a costi ridotti d'esercizio le stesse capacità in scenari a bassa intensità come quello somalo e che possano prendere il posto del naviglio maggiore in diversi compiti secondari, come quello del pattugliamento d'altura, scorta, operazioni di piccola entità e supporto.
nuove capacità di proiezione grazie ad una nuova LHD portaeromobile (utilizzabile anche in caso di catastrofe), alla modifica della Garibaldi modificata e revisionata per fungere da nave da trasporto e a nuov navi da rifornimento di squadra (quelle attuali di cui disponiamo tra l'altro sono fuori legge secondo gli ultimi standard di sicurezza per le navi tipo trasporto liquidi).
Gli acquisti sopra esposti in particolare dovranno essere condotti puntando a soluzioni già presenti sul mercato (per esempio FINCANTIERI ha consegnato alla Marina Indiana dei rifornitori di squadra recentemente) senza che si debba sviluppare un nuovo progetto da zero e possibilmente sfruttando eventuali costruzioni già in sviluppo e le sinergie quindi disponibili, con un occhio di riguardo ai ritorni e vantaggi per la cantieristica nazionale (che sta passando anche una fase di grave difficoltà).
Completamento del programma FREEM per garantire la protezione delle forze da proiezione e per garantire inoltre il supporto alla cantieristica nazionale.

Per il settore aereo:
Dati i nuovi scenari che vedono in particolare l'uso dell'aviazione militare a supporto delle truppe di terre si rendono necessarie capacità di attacco al suolo a costi ridotti.
L'F-35 ed il Typhoon pur essendo aerei vitali per le nostre forze armate, non sono adatti per missioni di tipo COIN (Counter Insurgency) e CAS (Close Air Support) per via dei loro alti costi operativi e della gravità che comporterebbe una loro perdita in azione, perciò servono soluzioni di basso costo operativo e d'acquisto che fungano da complemento a Typhoon ed F-35 in grado di svolgere missioni di ricognizioni e supporto alle truppe.
La soluzione ideale sarebbe un velivolo della classe del Super Tucano (turboelica da addestramento e attacco leggero, usato dal Brasile e da diverse nazioni) o del più prestante M-346 (bigetto da addestramento con spiccate possibilità di attacco al suolo), nel caso specifico italiano la seconda scelta sembra la migliore.
L'M-346 prodotto dall'Aermacchi infatti è già in fase di adozione come aereo da addestramento e con poche modifiche può essere adattato anche per compiti di attacco e ricognizione. Con un solo tipo di velivolo si potrebbero coprire quindi le necessità addestrative e quelle operative, con i relativi risparmi logistici e addestrativi.
Per finanziare l'acquisto di un numero congruo di velivoli per coprire le necessità di tale capacità COIN assolutamente necessaria si potrebbe pensare di anticipare la radiazione dei costosi Tornado (ad eccezzione dei vitali ECR). Acquisto di piattaforme da guerra elettronica ed intelligence (un opzione valida a basso costo potrebbe essere l'acquisto o sviluppo, se non fossero disponibili, di ulteriori moduli di missione per C-130 o C-27), AWACS, anche di seconda mano (es: E-2), e da pattugliamento marittimo (o P-8 oppure soluzioni meno prestanti, ma completamente equipaggiate, già in uso e già disponibili tipo ATR-72 ASW).
Da ridurre l'uso di velivoli da trasporto VIP, il 31° Stormo dovrà essere ridotto nell'organico per garantire esclusivamente quelle capacità di trasporto sanitario d'emergenza e voli d'emergenza e solo secondaria dovrà rimanere la capacità di trasporto VIP (i velivoli che risultano di troppo alle capacità realmente necessarie dovranno essere venduti).
Aggiornamento e potenziamento della componenti elicotteristiche: aggiornamento degli A-129 agli ultimi standard (in particolare per operare in ambiente HOT and HIGH), esercitare le opzioni per l'acquisto di ulteriori NH-90 e EH-101 già previsti in contratto, anticipare la radiazione delle altre linee elicotteristiche di cui era prevista la radiazione. I modelli più nuovi o con meno ore o più recentemente aggiornamenti di cui è prevista la radiazione dovranno essere passati ad altre amministrazioni dello Stato (Vigili del Fuoco, Polizia, ecc...) per sostituire il loro materiale ad ala rotante più anziano (evitando quindi l'acquisto di nuove macchine e posticipando questa necessità di diversi anni), dove ciò non fosse possibile si può pensare di rivendere o cedere il materiale a paesi alleati.

Le forze di terra attualmente sono quelle che maggiormente si stanno rinnovando e perciò gli interventi necessari sembrano limitati.
Sicuramente dovranno essere approfonditi gli studi e sviluppi per la creazione di nuovi mezzi di supporto multiruolo per le forze di terra in grado di garantire in particolari consistenti capacità anti aeree e di artiglieria in un un unico mezzo, possibilmente su chassis già in linea nelle nostre F.A., in particolare per le forze da proiezione (in particolare quelle anfibie) e per uso nelle missioni fuori area.
Acquisto di sistemi anti mortaio e anti razzo per proteggere le basi dispiegate all'estero e obiettivi sensibili.
Potenziamento delle capacità di difesa NBC.
Risparmi nello specifico dovranno essere generati dall'accorpamento e scioglimento di unità (attualmente molte unità sono sotto organico) , con conseguente aumento delle capacità operative e riduzione di ruoli ed incarichi inutili e costosi.



Altri interventi dovranno giungere per liberare le F.A. da compiti che non competono ad esse, oltre alle già citate missioni di controllo del territorio nazionale (Strade Sicure) caso lampante (in quanto pure i finanziamenti per tale compito rientrano nel bilancio ordinario del ministero della Difesa) è quello del rifornimento idrico alle isole che attualmente è competenza della Marina Militare, quando in realtà dovrebbe essere incarico delle regioni (spesso a statuto speciale in questo caso, come Sicilia e Sardegna) di cui quelle isole appartengono o di altri ministeri. Da abolire anche i cosìdetti stage militare che attualmente costano diversi milioni di euro all'anno (circa 6/7) senza alcun reale ritorno vero nè in termini addestrativi, nè di reclutamento.

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Messaggio Da Ospite Sab Feb 05, 2011 12:53 pm

per chi fosse interessato alla materia della sicurezza martedì ore 21.00 si terrà su Skype una riunione apposita sull'argomento.

I punti affrontati saranno:

-Protezione Civile, ipotesi di riforma e miglioramenti.

-Forze Armate: ruoli, compiti, prospettive e proposte, in particolare partendo dalla proposta fatta da Umberto Banchieri (non si parlerà di politica estera, per quello rimando ad altra riunione organizzata per lunedì).

-Forze di polizia: eventuali proposte e problemi.

Chi è interessato mi faccia pervenire la sua adesione almeno entro il pomeriggio di martedì, anche segnalandola sul forum o contattando Umberto Banchieri (indirizzo skype da aggiungere per partecipare alla riunione: umberto.banchieri).


Ultima modifica di Umberto Banchieri il Sab Feb 05, 2011 1:01 pm - modificato 1 volta.

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Messaggio Da Marcello.DeVita Sab Feb 05, 2011 12:55 pm

Su Skype?
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Messaggio Da Ospite Sab Feb 05, 2011 12:55 pm

sì, l'ho corretto dopo che me l'ero dimenticato, sorry.

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Messaggio Da Ospite Dom Feb 06, 2011 3:27 pm

Visto che avevo accennato alla cyberdefense spiego cosa ciò voglia dire mettendo in evidenza una notizia di oggi.

http://tg24.sky.it/tg24/cronaca/2011/02/06/anonymous_hacker_attacco_sito_internet_governo_italiano.html

è da circa un'ora che sul sito del governo italiano sta andando avanti una battaglia virtuale tra il gruppo degli anonymus (vi consiglio una veloce visita alla wiki inglese, ma anche quella italiana è abbastanza completa per capire di cosa si tratta) e gli organi preposti al controllo del web.

Ovviamente questo è un attacco "all'acqua di rose", più a scopo pubblicitario che altro (c'è stato anche l'avvertimento con anticipo), ma comunque è un indice di come la difesa e la capacità di operare sul web (la 5 dimensione della guerra come oramai viene definita) stia diventando di anno in anno sempre più importante e vitale e stia diventano un nuovo e vero e proprio fronte non solo in ambito bellico (come dicevo prima) ma anche della sicurezza di tutti i giorni con nuovi fenomeni quali il cyberterrorismo.

altri esempi storici di cyberwarfare

http://it.wikipedia.org/wiki/Titan_Rain

http://it.wikipedia.org/wiki/Moonlight_Maze

http://www.guardian.co.uk/world/2007/may/17/topstories3.russia

ed un interessante articolo:

http://www.economist.com/node/16478792

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Messaggio Da Ospite Lun Feb 07, 2011 10:06 pm

Umberto Banchieri ha scritto:Necessario si sta rivelando anche sviluppare tali argomenti, per questo motivo è necessario portare avanti il discorso in maniera organica.
anticipatamente).

http://rapidshare.com/files/442513127/Sicurezza_e_legalit__.pdf

in maniera da affrontare organicamente la questione.

Ovviamente questa è una materia molto ampia, basta pensare come sotto sicurezza non rientri solo l'ordino pubblico, ma anche quello ambientale per esempio.

Quindi largo alle proposte, alle modifiche, alle precisazioni, ai commenti, alle idee, alle critiche! Non esitatate a postare!

Sicurezza e Legalità

Introduzione
Nuova Democrazia Europea, al contrario delle forze politiche oggi presenti in Italia, vuole affrontare il problema della sicurezza e della legalità in maniera pragmatica e pratica, non con l'obiettivo di raccogliere qualche voto con qualche facile slogan, ma proponendo realmente innovazioni e cambiamenti che possano dare una svolta su questo fronte.
La svolta deve provenire sia dal lato organizzativo (ri-organizzazione forze di polizia), sia ridefinendo meglio lo stesso settore legislativo per far sì che si usino le risorse disponibili per combattere il crimine vero e non per combattere contro i mulini a vento (come spesso si fa in Italia solo per far velocemente presa sull'elettorato), sia incentivando al cambiamento la stessa società italiana.
NDE quindi affronta questi argomenti senza pregiudizi, conscia che esiste un problema sicurezza e legalità reale sia un problema sicurezza e legalità falso creato ad arte per motivazioni politiche.

1) I corpi di polizia in Italia
Nell'ambito delle amministrazioni pubbliche un capitolo importante è quello della pubblica sicurezza.
L'Italia in questi campi è uno dei paesi che in proporzione al numero degli abitanti in Occidente ha il maggior numero di adetti (superiore pure a quello della Germania, che però vanta una popolazione ben superiore ad esempio anche se in effetti bisogna rendere atto che l'Italia soffre di alcuni problemi peculiari come la malavita organizzata estremamente radicata in molte parti del territorio ad esempio), numeri a cui però non corrisponde una reale efficenza operativa: pochi operativi rispetto ai ruoli amministrativi, scarsità di addestramento, mancanza di fondi per le spese legate alle attività operative ed investimento in quanto i fondi presenti sono tutti compressi nella gestione infrastrutturale e nel pagamento personale (tra l'altro rimanendo molto ben al di sotto al trattamento economico in genere esistente in Europa per gli operatori del settore).
Per ovviare a tali problemi sarebbe necessario mettere fine ad alcune peculiarità che non sono esclusiva dell'Italia, ma che da noi sono portate a livelli esagerati e fuori da qualsiasi logica.
La più importante è l'esistenza di ben 5 corpi di polizia (6 considerando anche la Guardia Costiera, che però dipende in tutto e per tutto dalla Marina Militare, 7 considerando anche i Vigili del Fuoco):
Corpo forestale dello stato (ricordando anche come le regioni a statuto speciali dispongono di propri corpi forestali autonomi)
Carabinieri
Polizia di Stato
Guardia di Finanza
Polizia Penitenziaria.
Oppurtuna sarebbe quindi la creazione di un unico corpo di polizia, di tipo civile, nel quale confluiscano CFS, PS, GdF e PolPen ed i reparti dei Carabinieri non militarmente equipaggiati e non incaricati e non addestrati per operazioni complesse.
I reparti dei Carabinieri più spiccatamente 'militari' mantenendo la denominazione attuale rientrerebbero sotto il ministero della Difesa e avrebbero quindi compiti più spiccatamente di polizia militare all'interno delle forze armate e solo in casi particolari di supporto alla pubblica sicurezza (difesa di obiettivi sensibili, lotta alla criminalità organizzata, cyber defense, contro-terrorismo, ecc...), questo anche per sollevare definitivamente da compiti non propri le forze armate. (come le costosissime e ben poco utili operazioni 'Strade sicure', per non parlare della barzelletta 'Strade pulite'), cosa che dovrebbe essere accompagnata anche da provvedimenti legislativi appositi.
Ritornando al corpo di polizia civile unico, in particolare una volta a regime la riforma, comporterebbe sostanziali miglioramenti operativi e nella gestione delle risorse, in particolare:
1) Aumento del numero di agenti operativi rispetto a quelli amministrativi, e contestuale riduzione di questi a seguito dell'accorpamento di unità, caserme e organi amministrativi.
2) Maggiore capacità di lotta alla criminalità: non ci sarebbero più problemi derivanti anche solo dal dover dialogare tra istituzioni diverse, senza considerare il maggior numero di unità operative segnalato nel punto 1.
3) Risparmi di scala: basti pensare solo al fatto che i reparti di PS, Carabinieri, CFS e GdF ad esempio oggi divisi in più caserme potrebbero essere concentrati in un unica caserma, per non parlare della riduzione degli organi amministrativi e degli alti dirigenti o della creazione di uniche linee logistiche e di addestramento; i fondi così risparmiati potrebbero essere girati per garantire meglio le attività operative, un livello addestrativo sempre di alto livello e salari maggiormente in linea con il resto d'Europa.
4) Nel lungo periodo questo aprirerebbe la strada inoltre ad un riallineamento degli organici con le effettive necessità della pubblica sicurezza dell'Italia, riallineamento che si può conseguire in maniera comunque indolore per gli operatori. La riforma infatti richiederebbe un certo tempo per entrare in vigore: operando quindi una sostituzione del personale che man mano abbandona il servizio in scala minore rispetto al 1 a 1 e devolvendo il personale oggi impiegato in attività amministrative in eccesso verso compiti operativi (gli operatori della pubblica sicurezza per loro natura sono lavoratori più flessibili in genere rispetto ad altre tipologie di lavoratori, questo permette un ricollocamento più veloce e meno problematico) o verso altre pubbliche amministrazioni laddove ce ne fosse la possibilità, si potrebbero raggiungere livelli di organico più consoni senza intaccare (anzi raggiungendo livelli superiori) capacità operative e di contrasto alla criminalità.
Il problema della gestione amministrativa è la parte più delicata di questa possibile riforma, basti pensare al fatto che ovviamente questo corpo di polizia unitario dipenderebbe dal ministero dall'Interno, quando oggigiorno per esempio la polizia penitenziara dipende dal ministero di Giustizia ed il CFS dal ministero delle Politiche Agricole.
Il problema però è di semplice (almeno concettualmente) risolvimento, infatti nonostante i corpi di polizia vengano uniti e amministrati unitariamente dal ministero dell'Interno all'interno di questo corpo unitario persisterebbero comunque reparti e nuclei specializzati ovviamente, questo vuol dire che la gestione operativa (non amministrativa badare bene) di determinati reparti verrebbe delegata a ministeri terzi.

Oltre a questa riforma rimangono ferme le necessità di una maggiore cooperazione e integrazione a livello europeo nel campo della sicurezza (rimandiamo al programma NDE di politica europea ed estera).

2) Polizie locali e protezione civile
Un grosso spreco nel campo della pubblica sicurezza è rappresentato dalle Polizie Provinciali.
Fermo restando che NDE prevede l'abolizione delle province nel proprio programma, come primo passo immediato (l'abolizione delle province ovviamente è una riforma che richiederebbe comunque tempo per entrare completamente in vigore) proponiamo l'abolizione delle Polizie Provinciali oggi esistenti: oltre a non apportare nessun beneficio in termini di pubblica sicurezza, rappresentano anche uno spreco di soldi del contribuente.

Necessario inoltre una razionalizzazione e revisione del comparto delle polizie municipali, in particolare nel campo degli equipaggiamenti, degli standard minimi richiesti e dei compiti assegnati, per raggiungere una maggiore uniformità sul territorio nazionale.

Un altro aspetto nell'ambito del riordino di strutture, risorse e competenze, anche se secondario, che vogliamo evidenziare, è quello dello spreco attualmente esistente in Italia nel comparto antincendio aereo con la Protezione Civile che dispone di velivoli propri, in alcuni casi (come gli elicotteri antincendio S-64) uguali a quelle del Corpo Forestale, macchine per di più date in gestione ad una azienda terza.
Visto che non c'è motivo chiaro di dare in gestione a terzi (ovviamente dopo lauto pagamento da parte della Protezione Civile) macchine di proprietà dello Stato sarebbe opportuno che i velivoli in dotazione alla Protezione Civile (nel quale, oltre a velivoli effettivamente utili nell'importante ruolo della difesa ambientale, si segnala la presenza anche di velivoli excutive per il trasporto VIP tipo Piagio P.180) passino sotto il controllo del Corpo Forestale (ed eventualmente quindi sotto il corpo di polizia unificato), questo sarebbe un piccolo risparmio ed un discreto aumento di efficenza nell'ambito della difesa ambientale, in quanto ad occupparsi dell'antincendio aereo in Italia, almeno a livello statale, sarebbe solo un unico corpo, al più supportato dall'Aeronautica Militare in casi e periodi particolari.



3) Prostituzione
Per far funzionare meglio il sistema della sicurezza in Italia c'è bisogno che le forze preposte vengano impiegate realmente contro il malaffare e contro la criminalità organizzata e non contro i mulini a vento come avviene oggi, distogliendo forze e risorse dai veri problemi di sicurezza.

Viste anche le positive esperienze in altri paesi dell'Unione Europea NDE si dichiara a favore della reintroduzione della prostituzione legale in questo paese, in particolare delle così dette 'case chiuse'; ciò per svariati motivi, di seguito elencati non necessariamente in ordine di importanza:
1) Togliere alla criminalità organizzata una fonte di reddito sicura, stroncando una parte di immigrazione clandestina spesso correlata a tale fenomeni, in particolare i casi peggiori che assumono i contorni di moderne tratte degli esseri umani.
2) Gettito fiscale aggiuntivo per lo Stato.
3) Riacquisto del decoro in molte zone.
4) Maggiore controllo sanitario, per tutelare la salute delle lavoratrici e limitare al contempo la diffusione di malattie.
5) Consentire alle forze dell'ordine di operare meglio potendo realmente colpire i network criminali.
Certamente tale proposta non può che sollevare critiche (spesso più di forma che di sostanza) di tipo etico e morale, ma NDE, come già affermato, vuole affrontare i problemi in maniera pragmatica e preso atto che la prostituzione è un fenomeno non destinato a scomparire, il cui contrasto assorbe risorse che potrebbero essere usate per fini di maggiore importanza (e per di più nonostante le risorse impiegate contro la prostituzione i risultati sono estremamente scarsi) e non talmente grave (come dimostrano le positive esperienze in altri paesi europei) da non poterci convivere, tanto più quando non si può che prendere atto che una regolamentazione della prostituzione non potrebbe che rendere questa più discreta e controllata.

condivido tutto ,ottimo il corpo unico e una buona idea aggiungerei in lista anche i militari di truppa,che, oltre al controllo di punti sensibili e strategici, li inserirei anche nel controllo dei quartieri limitrofi.
Eccellente il ridimensionamento dello spreco di risorse e mezzi delle province e protezione civile.
E che dire della prostituzione si alle case e a maggiori controlli sulla salute no alla delinquenza e allo sfruttamento.
Programma chiaro e accessibile a tutti e cosa piu importante che si compreNDE in tutto e pr tutto

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Messaggio Da Ospite Mer Feb 09, 2011 6:50 pm

Come oramai sono abituato a dire: è ancora molto da migliorare.

Sul fatto di usare i militari per compiti di ordine pubblico invece mi trovi in disaccordo, abbiamo già più poliziotti, finanzieri, carabinieri, ecc... di paesi come Francia e Germania (quest'ultima un bel po' più popolosa dell'Italia tra l'altro), meglio usare quelli che sono addestrati per tali compiti (attualmente si impiega troppo personale per ruoli di tipo amministrativo, di scorta -la maggior parte delle volte inutile- o altri compiti secondari), senza contare che i militari schierabili per compiti di ordine pubblico non sono così molti come si pensa, anzi, visto anche il forte impiego in missioni all'estero e contando che i militari per tali missioni devono comunque addestrarsi e ci sono periodi di riposo al ritorno da una missione piuttosto lunghi è proprio una cifra minima.

I militari vengono addestrati per altre tipologie di missioni e, salvo casi limite, non ha senso usarli per questioni di sicurezza interna per cui non sono preparati (al di là poi dei paletti legislativi esistenti).

Allo stesso costo (di poco superiore) di schierare un team di soldati a controllare una via per un mese o due si può installare un sistema di videosorveglianza.

L'operazione 'strade sicure' infatti costa la bellezza di 60 milioni di euro circa con ritorni in termini di sicurezza prossimi allo zero.


Oltre a ciò c'è anche un altro discorso che farei: secondo me deve passare il messaggio che ognuno deve fare il proprio lavoro, non si può che per qualsiasi cosa vengano usate le forze armate.
C'è da raccogliere la spazzatura, ci sono migliaia e migliaia di spazzini chi ci pensa? Una compagnia del Genio (circa 200 uomini e donne).
C'è da sorvegliare i cantieri (questa è nuova nuova) della Salerno Reggio Calabria, ci sono migliaia di carabinieri, poliziotti, ecc... che stanno dietro una scrivania chi si pensa di mandare? I militari.

Insomma, io credo che sia un messaggio, anche dal punto di vista istruttivo, cattivo di cui l'Italia nn ha bisogno.

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Messaggio Da baronepippo Ven Feb 11, 2011 6:13 pm

Per una buona riforma della sicurezza in italia, il mio pensiero è di una semplicità disarmante, intanto stabilire per legge per la prevenzione sulla base del territorio e del numero di abitanti che una pattuglia ci deve stare, togliere l'arbitrio ai vari comandanti di fare e disfare quello che vogliono. Es. una città di 200.000 abitanti richiederebbe 40 pattuglie (numero tirato cosi senza uno studio). Di fatto il territorio avrebbe garanizie di controllo, allo stato attuale invece se per esempio servono scorte anche le più inutili i vari comandanti per non inimicarsi nessuno sottraggono gli uomini. E' chairo che questo semplice esempio serve solo ad indicare lo stato delle cose. Togliere alle forze dell'ordine incarichi non confancenti ai servizi di istituto. Sburocratizzare tutta la logistica, pensate che in una media citta per gestire solo i rifornimenti di carburante in media occorrono da 12 a 20 addetti. Sale operative uniche ma di fatto, caserme uniche, evitare doppioni sui servizi investigativi e di supporto. E' illogico che esistono in una citta grossa apparecchiature scientifiche doppioni per ogni forza dell'ordine e città prive, evito di dilungarmi, in pratica bisognerebbe stilare dei punti cardini per un programma di riorganizzazione, da non dimenticare che in questo pentolone c'è la classica figura del prefetto che ha dei costi enormi e che non ha riscontro è motivo di esistere in una democrazia.
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Messaggio Da Ospite Ven Feb 11, 2011 6:39 pm

Ottime proposte, tra l'altro ben calzano con quanto già di massima sviluppato.

Tra l'altro hai tirato in ballo una questione molto interessante che è quella del prefetto.

La figura del prefetto è molto legata agli stati centralizzati, cosa che in Italia già con l'istituzione delle regioni e le successive riforme volte ad aumentare i poteri di queste si può dire in gran parte superata (solo concettualmente ovviamente).

L'ideale secondo me sarebbe mantenere i prefetti solo a livello di capoluogo regionale diventando responsabili per l'intera regione in quanto fungono da tramite anche tra le regioni e lo stato, mentre sarebbero da abolire le prefetture su basi provinciali in quanto completamente inutili, devolvendo i loro poteri eventualmente alle amministrazioni locali o al prefetto 'regionale'.

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Messaggio Da Ospite Ven Mar 04, 2011 4:47 pm

ecco una versione ulteriormente rivista e corretta, per comodità ora l'ho caricata su scribd, così potete leggerla direttamente senza passare da Megaupload:



Bozza sicurezza e legalità

In particolare le modifiche si sono concentrate per quel che riguarda il capitolo delle forze armate, dove ho ampliato un po' la proposta che avevo fatto cercando di entrare un po' di più nello specifico e nel concreto.

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Messaggio Da andreafranchi Dom Mar 27, 2011 10:33 am

Quello della sicurezza è un tema non semplice da affrontare, ci sono aspetti molteplici che vanno analizzati, penso che la proposta di un controllo della prostituzione che divenga di fatto legalizzata e di conseguenza doverosamente tassata sia ottima sotto ogni punto di vista; mi trovo però perplesso sul punto di unificare i corpi di polizia, se prendiamo in considerazione i Carabinieri, dobbiamo tener presente che è sicuramente uno dei corpi più amato e stimato nel nostro paese, e in ogni caso è un impresa molto difficile e costosa, semmai, quello che bisognerebbe fare, è improntare una maggiore organizzazione e professionalizzazione delle nostre forze di pubblica sicurezza; ma sono anche daccordissimo sulla proposta di abolizione della polizia provinciale che di fatto non serve a nulla se non forse a fare le multe agli automobilisti sulle strade, e mi trovo altresì daccordo con l'abolizione delle provincie, che sono istituzioni costose e inutili, bastano le regioni a fare il lavoro necessario.

Per quanto riguarda le droghe leggere, sono convinto anche io che la legalizzazione di droghe come la marijuana, possa anche essa dare una spallata alle organizzazioni criminali, di fatti è proprio questo tipo di sostanza che le varie mafie sono impegnate a proporre nel mercato, proprio perchè ha una più larga e vasta proporzione di consumatori.
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Messaggio Da Ospite Lun Apr 04, 2011 7:39 pm

Per quel che riguarda il mantenimento delle tradizioni ci tengo a far notare come l'unificazione dei corpi di polizia (nella quale i carabinieri comunque non sarebbero compresi in quanto forza militare) o delle forze militari in particolare comunque non vada ad intaccare l'esistenza di singole specialità. Gli stessi Carabinieri fino al 2001 (se non ricordo male l'anno era quello) erano una specialità dell'Esercito Italiano e non una forza militare autonoma quindi sotto questo aspetto comunque le tradizioni (che in ambito militare sono indubbiamente importanti per quel che concerne lo spirito di corpo) non verrebbero intaccate. Anzi reputo che rendendo maggiormente efficenti e al passo con i tempi le forze di sicurezza militari o civili tali tradizioni avrebbero giustamente una maggior attualità e non sarebbero ridotte a meri riti fini a se stessi.

Allego inoltre la bozza che proprio oggi ho approfondito che proprio toccava l'argomento con una breve aggiunta nella parte 3: http://www.scribd.com/doc/52272073/Sicurezza-e-legalita-2-Aprile

In particolare con questa bozza, oltre ad alcune correzzioni e miglioramenti nella sua forma, lancio una nuova proposta riguardo il controllo del settore marittimo, attualmente ripartito in particolare tra GdF e Guardia Costiera.

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Messaggio Da Ospite Mar Apr 12, 2011 1:31 pm

http://www.scribd.com/doc/52838692/Bozza-12-aprile-Sicurezza-e-legalita

Bozza ulteriormente migliorata e perfezionata con alcune correzzioni e precisazioni.

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Messaggio Da Ospite Sab Apr 30, 2011 12:13 pm

Ho letto l'ultima versione della bozza trovo molto interessanti le proposte ma ho una domanda: come mai nella sezione sicurezza (dove si parla di accorpamento dei corpi militari) si presta così tanta attenzione agli armamenti e ai mezzi (aerei, elicotteri) per missioni militari? Credo che come NDE dovrebbe importarci molto di piu' la risoluzione diplomatica dei conflitti e le relazioni internazionali piuttosto che la modernizzazione dei mezzi a disposizione. Certo sono d'accordo sul fatto di ammodernare sistemi di controllo, di monitoraggio, e di passare a veivoli militari piu' leggeri, ma sinceramente mi interessa di piu' potenziare gli organi diplomatici piu' che non fare la spesa per l'esercito.. Ecco in soldoni la mia opinione ^^ comunque e' un'ottima bozza, complimenti.. Sarebbe bello che contribuissero anche dei membri dei corpi militari o ad es della polizia penitenziaria, con la loro esperienza di vita

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Messaggio Da Ospite Sab Apr 30, 2011 12:55 pm

come mai nella sezione sicurezza (dove si parla di accorpamento dei corpi militari) si presta così tanta attenzione agli armamenti e ai mezzi (aerei, elicotteri) per missioni militari? Credo che come NDE dovrebbe importarci molto di piu' la risoluzione diplomatica dei conflitti e le relazioni internazionali piuttosto che la modernizzazione dei mezzi a disposizione.

perchè di quello che dici tu si dovrebbe parlare (e se ne parla già) nel programma di politica estera ed europea.

Attualmente inoltre le nostre forze armate non sono affatto in linea con le esigenze operative (è da 10 anni che ci deve essere una riforma dello strumento e non si è ancora vista) e questa passa anche attraverso la tipologia di forze messe in campo come insegnano gli USA o nel suo piccolo la GB, è inutile avere carri armati o bombardieri di interdizione studiati per gli scenari della Guerra Fredda in quantità se poi non si dispongono di quegli assetti che invece normalmente servono nelle missioni operative, non per altro in realtà tra necessità e programmi che ho proposto ho sempre cercato un punto di equilibrio (es: radiazioni anticipate di linee per conseguire risparmi, tagli di basi e accorpamento di unità, ecc...) in modo che il saldo economico sia prossimo allo 0.

Basta pensare che attualmente non abbiamo una componente da pattugliamento d'altura degna di questo nome: il costo orario di una fregata missilistica è di gran lunga superiore rispetto a quello di un OPV di cui accennavo per esempio.... è inutile quindi magare fregate e altro per dare la caccia a due pirati (sul cui status giuridico poi ci sono sempre dei problemi, quindi non è raro che ritornino da dove sono venuti), quando con costi minori si potrebbe fare lo stesso (e meglio), lo stesso dicasi del settore aereo.
I primi velivoli da combattimento mandati in Afghanistan per la ricognizione erano i Tornado, ottima macchina, ma non per fare ricognizione contro dei gruppi di insurgent e con un costo operativo elevatissimo, quando a costi ridotti lo stesso lavoro lo poteva fare un UAV o una macchina leggera.
Sui sistemi anti-artiglieria e di detenzione del campo di battaglia anche lì semplicemente si prende atto di una mancanza delle nostre forze, oramai sistemi anti mortaio/anti razzo sono dispiegati in quantità da tutte le forze militari più moderne a protezione delle loro basi, noi ancora niente fondamentalmente.

Comunque per compilare queste mie proposte (che sono solo proposte badare) mi sono basato principalmente sui report delle forze armate (che si trovano comodamente online), con la comparazione con altre riforme degli strumenti militari in questi anni in atto (ad esempio quella molto importante in GB), decine e decine di articoli sull'argomento e sui documenti/linee guide prodotti da organizzazioni internazionali di cui facciamo parte (ad esempio il nuovo concetto strategico della NATO), documenti ai quali comunque parlando di diplomazia bisognerebbe seguirli in linea di massima.

---

Insomma con Sicurezza si intende proprio il comparto (potremmo dire sindacale) della Sicurezza: forze di polizia, forze armate, ecc... ed il controllo del territorio e la protezione della popolazione e degli interessi nazionali/di blocco duro e puro.
Non quindi sicurezza in un senso più ampio (che può anche essere quella degli approvvigionamenti delle materie prime, argomento che viene trattato da un altra parte, così come ad esempio il settore diplomatico.)

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Messaggio Da Ospite Sab Apr 30, 2011 7:13 pm

Ne approfitto inoltre per postare la nuova versione della bozza:
http://www.scribd.com/doc/54282466/Sicurezza-e-legalita-30-aprile

Ho corretto un paio di incoerenze interne dovute all'accavallarsi delle revisioni e aggiunte (riguardavano in particolare sistema delle riserve e controllo dei mari) e ho cercato un po' di migliorare la forma sfruttando qualche dritta che mi è stata data.

Ho provato anche a ridurre i tecnicismi, ma è risultato proprio impossibile (salvo a snaturare e rendere errato sotto il punto di vista tecnico le proposte), ho solo aggiunto un paio di definizioni e specificazioni laddove se ne rendeva fortemente necessario.

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Messaggio Da Ospite Sab Mag 14, 2011 12:24 pm

Ecco quindi l'introduzione al programma:

Quello della sicurezza e della legalità è un tema difficile sul quale si spendono fiumi di parole, ma pochissima concretezza. Nuova Democrazia Europea invece vuole essere per quanto possibile concreta nelle sue proposte e questo campo non fa eccezzione.
In Italia infatti in questo campo si spende male, ci sono molti sprechi ed il numero di addetti del comparto è tra i più elevati d'Europa, superiore pure a quello di stati più popolosi del nostro, ma i risultati rimangono comunque scarsi.

Necessarie sono quindi riforme strutturali che ridisegnino l'intero comparto, per avere una maggiore efficenza, minori sprechi ed una maggior capacità di contrasto alla criminalità. In particolare proponiamo di ridurre la parcellizzazione, in cui l'Italia detiene un record, dei corpi di polizia, evitando quindi inutili sovrapposizioni di compiti e missioni, permettendo di diminuire gli apparati amministrativi e conseguendo risparmi che potranno essere indirizzati alle attività operative e di controllo del territorio. Proponiamo inoltre di abolire le polizie provinciali, strumento che è sotto gli occhi di tutti inutile e costoso e ridurre gli sprechi nella Protezione Civile.

Lo stesso dicasi delle forze armate che nonostante oramai da anni siano diventate uno strumento non più basato sulla leva e gli scenari internazionali siano considerevolmente cambiati non hanno sviluppato alcuna riforma profonda per prendere atto delle rinnovate realtà, organizzative ed internazionali, che ci si trova ad affrontare.

Altro argomento che riguarda invece la legalità è la prostituzione: è inutile mettere pattuglie su pattuglie ed investire risorse per contrastare la prostituzione di strada (per correre dietro alle necessità elettorali del politico di turno), lasciando poi aperti invece i canali di sfruttamento e tratta di esseri umani. Mossa che proponiamo è quindi di riaprire quelle che si potrebbero chiamare "case chiuse", in maniera da avere una prostituzione legale e controllata (anche sotto il profilo sanitario), sull'esempio di molti altri paesi europei, in maniera da concentrare gli sforzi per il contrasto dei veri network criminali.

Per leggere il programma completo:

Per discutere e sviluppare il programma, sviluppare nuove proposte, approfondire e altro venite sul forum nella sezione "Sicurezza e legalità"! Vi aspettiamo!

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Messaggio Da Ospite Mer Mag 18, 2011 10:18 am

Allora che ne pensate? Può andare bene? Se sì comincio a creare la pagina sul nuovo sito in costruzione.

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Messaggio Da Ospite Mer Mag 18, 2011 12:30 pm

Ho dato una letta, è tutto sistemato in maniera chiara e ordinata, la lettura è facile.
Personalmente per me è importante però mettere in luce due cose:

Primo punto, che è presente ma espresso in maniera poco esplicita: razionalizzazione delle spese militari vuol dire che Si vuole spendere MENO e MEGLIO, cioè ottenendo mezzi utili ed efficienti, non "sparate" per gasarsi. Nel rispetto della Costituzione, l'Italia ripudia la guerra, perciò gli strumenti bellici di cui ci dotiamo devono servire soltanto alla difesa del nostro territorio nazionale e delle nostre unità fuori in missione, missioni che dovrebbero essere soltanto quelle concertate a livello NATO.

Secondo punto, sul quale vorrei si discutesse: oggi giorno si vedono un sacco di militari in giro per tutte le città i quali impiegano il tempo controllando i documenti assieme ad un carabiniere. Girano a gruppi anche di 5-6 operativi, che non fanno altro che stare la a far le belle statuine, e intimidire le persone di colore o del Nord Africa. Questo sinceramente è un comportamento assurdo. Primo, perchè non sussiste più il reato di clandestinità (sentenza europea). Secondo, è una discriminazione razziale (perchè controllare i documenti di un magrebino e non quelli di un cubano o di un polacco?).

Penso che siamo tutti d'accordo sul fatto che l'esercito sia una necessità per il Paese, antipatica ma appunto necessaria, quindi vorrei che rassicurassimo gli elettori (e ne fossimo convinti anche noi) sui punti di cui sopra.

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