Istruzione: educazione sessuale

Il dilemma delle nuovissime generazioni è la persistente ignoranza in materia del mondo in generale, ma più nello specifico nella propria preparazione di base alle faccende della vita. O meglio, c'è troppa poca preoccupazione da parte dell'istruzione ad affrontare problemi su cui una volta si era posto l'accento e che adesso vengono minimizzati, esclusi o scarsamente trattati.
L'educazione sessuale è una di queste.
Lo spunto di aprire una discussione in merito deriva da questo articolo del Fatto quotidiano, 12 Gennaio 2011, col titolo di Niente sesso, sono il papa
Ovviamente il giornalista muove critiche verso il sistema Chiesa e la sua interferenza con lo stato, ma non vorrei che fosse questo l'argomento principale di questa discussione. Affrontiamo con più centralità l'argomento della educazione sessuale in primis, per arrivare a qualche proposta che migliori l'istruzione in questo senso.
Vi rimando all'articolo: link

Sì, quelle affermazioni, al di là di quel che si pensa sulla faccenda lasciano il tempo che trovano (ottimo il parallelismo con l'educazione civica), non brillano nè per contenuti, ne modi.

Però passiamo oltre che è meglio e buttiamoci sull'argomento in sè.

L'educazione sessuale è una materia necessaria, però in realtà penso che sia l'argomento in sè sia affrontato male o meglio: contestualizzato male.

Non è solo un problema di educazione sessuale infatti, credo che quel che sarebbe realmente necessario oggigiorno sarebbe un'educazione sanitaria generale.
Educazione "sanitaria" in cui sì, l'educazione sessuale sarebbe parte importante, ma non unico argomento, per esempio molto utile oggiogiorno sarebbe anche un'educazione vertente sugli effetti di alcool o fumo, o sugli effetti di una cattiva alimentazione, per non parlare di insegnamenti basici su come comportarsi in situazioni d'emergenza (insomma, pronto soccorso sopratutto).

Insomma sono d'accordo all'educazione sessuale, però credo che siano giunti maturi i tempi per guardare oltre e avere una reale materia incentrata sull'educazione alla salute e alle materie sanitarie utili tutti i giorni.

Concordo in tutto e per tutto con ciò che ha detto Umberto, meglio inserire l'educazione sessuale in una più generica educazione sanitaria, molto più utile, più completa e soprattutto meno soggetta a critiche per me.

Quoto Michael e Umberto

Vorrei porre una domanda a riguardo: ma in quale grado di scuola andrebbe fatta questa educazione sessuale o sanitaria che sia? Io opterei per le scuole superiori, magari con qualche accenno anche già alle scuole medie.

A mio giudizio se la cosa si facesse alle medie sarebbe ottimale, perchè siamo nella fase ancora della pre-adolescenza, dove certi messaggi si riescono a far passare meglio (e diciamo anche che magari riescono anche a giungere in tempo, penso alla questione alcool, fumo, educazione sessuale, ecc... quando invece alle superiori potrebbe già essere troppo tardi).

Sia per il fatto che si potrebbero erodere alcune ore (comunque una quantità minima intendiamoci, tipo una o due ore alla settimana, non credo sia necessario di più e neanche per tutti e tre gli anni, la vedo molto come materia che vive in 'simbiosi' con educazione civica in effetti, quindi magari un anno di educazione "sanitaria", anche se il termine non è appropriato, e gli altri di educazione civica ad esempio) ad altre materie senza troppo pericolo di danneggiare la qualità formativa (sappiamo bene che spesso ciò che si fa alle medie si finisce per rifarlo alle superiori).

Alle superiori io penserei invece ad una maggiore approfondimento (quindi pronto soccorso anche avanzato con qualifiche varie riconosciute, come la BLS, basi di anatomia, insegnamenti a riconoscere malattie varie, ecc, cose che magari richiedono una maggiore capacità, conoscenze e maturità) eventualmente anche su base facoltativa, si può ipotizzare come corso d'approfondimento (la cosa potrebbe essere però incentivata con l'accesso a crediti extra per dirne una, questo discorso tra l'altro sfiora il discorso da approndire poi dei corsi extra piano di studio base di cui NDE vuole incentivare la presenza, sopratutto nelle scuole superiori)