Considerazione sulla proposta NDE
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Marcello.DeVita
Maurizio Biagiotti
6 partecipanti
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Considerazione sulla proposta NDE
Per questo NDE propone
1) Eliminazione dei contributi pubblici ai quotidiani, giornali, riviste e a qualsiasi altra forma di pubblicazione. Un giornale cartaceo o on-line deve andare avanti per la sua qualità nell’informare.
Effettivamente non si capisce perché devo sostenere con denaro pubblico un'impresa privata però…
Che si fa si tolgono i sostegni anche alla cultura? Si smette di finanziare il teatro? Si perché sono comunque imprese private, c'è gente che campa dei soldi dati dallo stato, e poi…
Mettiamo che per assurdo ci facciamo il giornalino e che è pure di qualità, potremmo mai competere con un giornalaccio di proprietà, per dire una cosa assurda e impossibile in uno stato democratico, della famiglia del Presidente del Consiglio?
Istintivamente la proposta mi trova d'accordo però ripensandoci mi sorgono dubbi, il problema mi pare non stia nel principio di sostenere la stampa con soldi pubblici, ma nel controllo di questa pioggia di soldi.
2) Eliminazione dell’ordine dei giornalisti.
Passo.
3) Le frequenze televisive vanno assegnate per gara pubblica con cadenza quinquennale. Le televisioni saranno selezionate per la qualità nell’informare, nell’intrattenere e per la loro modernità.
Ottimo per l'assegnazione quinquennale per gara pubblica, però nutro dubbi che la scelta venga fatta su basi qualitative, per far ciò serviranno regole chiare e stringenti - chi sarà il giudice della qualità?
4) I canali pubblici devono essere indipendenti dai partiti.
Questo lo hanno detto tutti da sempre… Non lo ha mai fatto nessuno (regole, regole, regole).
5) Tariffe di connessione ad Internet e telefoniche più economiche.
Indispensabile e forse neppure difficile da ottenere se lo si volesse.
6) Sviluppo sul tutto il territorio nazionale della linea ADSL e Wimax
Indispensabile e forse neppure difficile da ottenere se lo si volesse.
1) Eliminazione dei contributi pubblici ai quotidiani, giornali, riviste e a qualsiasi altra forma di pubblicazione. Un giornale cartaceo o on-line deve andare avanti per la sua qualità nell’informare.
Effettivamente non si capisce perché devo sostenere con denaro pubblico un'impresa privata però…
Che si fa si tolgono i sostegni anche alla cultura? Si smette di finanziare il teatro? Si perché sono comunque imprese private, c'è gente che campa dei soldi dati dallo stato, e poi…
Mettiamo che per assurdo ci facciamo il giornalino e che è pure di qualità, potremmo mai competere con un giornalaccio di proprietà, per dire una cosa assurda e impossibile in uno stato democratico, della famiglia del Presidente del Consiglio?
Istintivamente la proposta mi trova d'accordo però ripensandoci mi sorgono dubbi, il problema mi pare non stia nel principio di sostenere la stampa con soldi pubblici, ma nel controllo di questa pioggia di soldi.
2) Eliminazione dell’ordine dei giornalisti.
Passo.
3) Le frequenze televisive vanno assegnate per gara pubblica con cadenza quinquennale. Le televisioni saranno selezionate per la qualità nell’informare, nell’intrattenere e per la loro modernità.
Ottimo per l'assegnazione quinquennale per gara pubblica, però nutro dubbi che la scelta venga fatta su basi qualitative, per far ciò serviranno regole chiare e stringenti - chi sarà il giudice della qualità?
4) I canali pubblici devono essere indipendenti dai partiti.
Questo lo hanno detto tutti da sempre… Non lo ha mai fatto nessuno (regole, regole, regole).
5) Tariffe di connessione ad Internet e telefoniche più economiche.
Indispensabile e forse neppure difficile da ottenere se lo si volesse.
6) Sviluppo sul tutto il territorio nazionale della linea ADSL e Wimax
Indispensabile e forse neppure difficile da ottenere se lo si volesse.
Maurizio Biagiotti- Messaggi : 28
Data d'iscrizione : 19.06.10
Re: Considerazione sulla proposta NDE
1) Il contributo alla cultura deve essere dato inoltre, come dici tu, bisogna porre un controllo alla pioggia di soldi. Oggi cosa accade nel giornalismo?
Un giornale riceve denaro a secondo del numero di copie che stampa...questo non è un contributo ma una regalo vero e proprio dato senza ragionevolezza. Prendiamo ad esempio il Teatro può essere portato avanti con contributi alla cultura che prevedono un obiettivo da raggiungere se non viene raggiunto o viene raggiunto in parte l'anno successivo il contributo viene diminuito o viene tolto.
Altro cosa è qualunque cosa tu faccia o rappresenta il contributo viene dato a secondo dei posti occupati in platea. Il gestore del teatro farà in modo di riempirlo il più possibile facendo entrare gratuitamente poco importa del lavoro e della qualità della rappresentazione a discapito degli altri teatri che probabilmente si sono impegnati molto ma hanno sostenuto spese e il biglietto (come normale che sia) dovrà essere pagato.
3) In realtà una commissione c'era (ora non so se c'è) e fece anche un ottimo lavoro con una classifica che vedeva Europa7 tra le migliori TV di qualità e Rai/Mediaset agli ultimi posti. Ma viceversa per la diffusione ai primi posti c'era Rai e Mediaset e agli ultimi posti Europa7 giustamente le poche frequenze disponibili in Italia erano (sono) in mano ai primi due. Non so come sia andata a finire ora c'è anche il digitale terreste..quindi non so. Quello che voglio dire è che creare un organo di controllo qualità non è così difficile..il difficile è che ci sia un governo che applichi ciò che deriva da questi controlli
Un giornale riceve denaro a secondo del numero di copie che stampa...questo non è un contributo ma una regalo vero e proprio dato senza ragionevolezza. Prendiamo ad esempio il Teatro può essere portato avanti con contributi alla cultura che prevedono un obiettivo da raggiungere se non viene raggiunto o viene raggiunto in parte l'anno successivo il contributo viene diminuito o viene tolto.
Altro cosa è qualunque cosa tu faccia o rappresenta il contributo viene dato a secondo dei posti occupati in platea. Il gestore del teatro farà in modo di riempirlo il più possibile facendo entrare gratuitamente poco importa del lavoro e della qualità della rappresentazione a discapito degli altri teatri che probabilmente si sono impegnati molto ma hanno sostenuto spese e il biglietto (come normale che sia) dovrà essere pagato.
3) In realtà una commissione c'era (ora non so se c'è) e fece anche un ottimo lavoro con una classifica che vedeva Europa7 tra le migliori TV di qualità e Rai/Mediaset agli ultimi posti. Ma viceversa per la diffusione ai primi posti c'era Rai e Mediaset e agli ultimi posti Europa7 giustamente le poche frequenze disponibili in Italia erano (sono) in mano ai primi due. Non so come sia andata a finire ora c'è anche il digitale terreste..quindi non so. Quello che voglio dire è che creare un organo di controllo qualità non è così difficile..il difficile è che ci sia un governo che applichi ciò che deriva da questi controlli
Re: Considerazioni..........
Allora io tengo a precisare che il contributo alla cultura ci deve essere ma quale? ed in che modo?
1) Sono pienamente d'accordo di eliminare qualsiasi forma di contributo per: Giornali e TV private. perchè essendo privati esistono leggi di mercato (se non guadagni chiudi) in effetti lo stato dovrebbe utilizzare tali contributi per sensibilizzare l'opinione pubblica alla lettura in generale (abbiamo più libri scrittori che lettori fino al paradosso che alcuni autori scrivono senza nemmeno aver letto libbri) io ritengo che chi fà l'editore in genere (Giornali TV Libbri ecc...) non possa candidarsi ad alcuna elezione politica di qualsiasi livello, questa è la sola strada per avere una informazione indipendente o almeno una parvennza di indipemdenza.
I contributi alla cultura devono essere incanalati verso quelle produzioni TV Pubbliche di interesse storico-culturale e verso I teatri musei scavi archeologici ecc.. per il mantenimento e valorizzazione del nostro patrimonio storico-culturale Italiano.
1) Sono pienamente d'accordo di eliminare qualsiasi forma di contributo per: Giornali e TV private. perchè essendo privati esistono leggi di mercato (se non guadagni chiudi) in effetti lo stato dovrebbe utilizzare tali contributi per sensibilizzare l'opinione pubblica alla lettura in generale (abbiamo più libri scrittori che lettori fino al paradosso che alcuni autori scrivono senza nemmeno aver letto libbri) io ritengo che chi fà l'editore in genere (Giornali TV Libbri ecc...) non possa candidarsi ad alcuna elezione politica di qualsiasi livello, questa è la sola strada per avere una informazione indipendente o almeno una parvennza di indipemdenza.
I contributi alla cultura devono essere incanalati verso quelle produzioni TV Pubbliche di interesse storico-culturale e verso I teatri musei scavi archeologici ecc.. per il mantenimento e valorizzazione del nostro patrimonio storico-culturale Italiano.
sirio13- Messaggi : 21
Data d'iscrizione : 07.05.10
Età : 62
Località : Carrara
Re: Considerazione sulla proposta NDE
Tenete comunque presente che un'informazione troppo libera può portare all'estremo opposto di ciò che abbiamo oggi. Come già Internet ci dimostra, si potrebbe arrivare ad un ammasso di informazioni quasi impossibili da indicizzare e analizzare nella loro totalità, senza contare la disinformazione che oggi regna incontrastata.
Oltre a ciò che proponete, bisognerebbe trovare delle regolamentazioni o delle sanzioni (molto concise e dirette), non saprei, che prevengano od ostacolino l'insorgere di progetti informativi fuorvianti.
Inoltre, credo che i giornali e i telegiornali debbano assumere il ruolo di strumenti di sensibilizzazione verso le attuali problematiche.
Ciò che fanno oggi è proprio il contrario: ci bombardano di problemi posti in modo errato e il cittadino si sente impotente (cosa che non è), oltre che frustrato.
Anche la ricerca dovrebbe essere integrata nei notiziari: ogni giorno c'è qualcosa di nuovo, eppure ci si accontenta di raccontare in una rubrica settimanale un decimo di quello che bisognerebbe dire; sottrarre una pagina allo sport per approfondire quest'aspetto non penso sia un dramma.
Oltre a ciò che proponete, bisognerebbe trovare delle regolamentazioni o delle sanzioni (molto concise e dirette), non saprei, che prevengano od ostacolino l'insorgere di progetti informativi fuorvianti.
Inoltre, credo che i giornali e i telegiornali debbano assumere il ruolo di strumenti di sensibilizzazione verso le attuali problematiche.
Ciò che fanno oggi è proprio il contrario: ci bombardano di problemi posti in modo errato e il cittadino si sente impotente (cosa che non è), oltre che frustrato.
Anche la ricerca dovrebbe essere integrata nei notiziari: ogni giorno c'è qualcosa di nuovo, eppure ci si accontenta di raccontare in una rubrica settimanale un decimo di quello che bisognerebbe dire; sottrarre una pagina allo sport per approfondire quest'aspetto non penso sia un dramma.
Fabrizio Marchionne- Messaggi : 65
Data d'iscrizione : 29.06.10
Località : Latina
conferma
condivido e confermo maurizio appieno.basta sprechi inutili di danaro pubblico per gli interessi speculativi ,delle testate giornalistiche con a capo politici.
archimede/fabio pareto- Messaggi : 222
Data d'iscrizione : 10.05.10
Età : 62
Località : albenga
Re: Considerazione sulla proposta NDE
Per una informazione veramente libera, va distrutta quella che viene chiamata "mappa del potere". Bisogna separare la proprietà di emittenti televisive e organi di stampa da qualsiasi figura politica. Ma, oltre a questo, bisogna ampliare il concetto ai Consigli di Amministrazione: nessun consigliere deve essere legato, direttamente o indirettamente, a figure politiche.
Fatto questo, più che abolizione del contributo pubblico ai giornali, proporrei la divisione del finanziamento per numero di lettori, e solo per i quotidiani nazionali o a tiratura comunque estesa. Riviste e giornali di partito, religiosi, o di approfondimento su temi che non rientrano nell'informazione (gossip, motori, informatica ecc) vanno finanziati dai privati, non dallo Stato.
Fatto questo, più che abolizione del contributo pubblico ai giornali, proporrei la divisione del finanziamento per numero di lettori, e solo per i quotidiani nazionali o a tiratura comunque estesa. Riviste e giornali di partito, religiosi, o di approfondimento su temi che non rientrano nell'informazione (gossip, motori, informatica ecc) vanno finanziati dai privati, non dallo Stato.
Ospite- Ospite
Re: Considerazione sulla proposta NDE
2) Pienamente d'accordo, tanto oggigiorno chiunque scrive, narra e racconta.
Un buon giornalista si deve distinguere per le sue capacità e non deve essere protetto da una tessera (che comunque giù oggi oramai vale più niente)
3) Il punto 3 lo vedo di difficile attuazione nella seconda parte anche perchè chi stabilisce cosa è di qualità o cosa no? Sulle gare quinquinnali sono pienamente d'accordo (terrebbe le reti sempre sul chi va là evitando di dormire troppo sugli allori), ma sul sistema 'meritocratico' lascerei perdere, il miglior sistema per decidere se una rete aggrada oppure o no è il telecomando (mi piacerebbe che le uniche reti trasmesse in Italia sul digitale fossero Rai News, Rai Storia, Rai 4, BBC e quei pochi canali per i bambini e ragazzi che ci sono, ma non pretendo che tutti abbiano i miei gusti ^^ ) , quindi al più l'unico valore apprezzabile sarebbe quello degli spettatori.
Al più si può 'obbligare' per contratto le reti di tipo generalista (ovviamente su Rai Storia non mi sogno che passino approfondimenti di attualità politica per dirne una) a fornire una certa percentuale di tempo sul totale (10%) dedicata a particolare tipologie informative, per esempio: un 5% deve essere obbligatoriamente assegnato ad approfondimenti politici/d'attualità, un 1% a messaggi di tipo istituzionale, un 3% a programmazione e messaggi socialmente utili di sensibilizzazione verso categorie disagiate (persone portatrici di handicap, non autosufficenti, malati ecc) , ecc... giusto per fare un esempio.
Oppure ad incentivare tale tipo di programmazioni (per esempio con incentivi negli appalti e ovviamente multe nel caso le reti non rispettassero quanto promesso), ma per il resto lascerei comunque piena libertà di scelta di trasmettere ciò che si vuole e come si vuole (tra l'altro i dati auditel non sono così affidabili come si direbbe, se realmente si sapesse persona per persona cosa sta guardando in un determinato momento secondo me si avrebbero delle grosse sorprese o per le meno certi dati di ascolto non sarebbero così alti con tutto ciò che ne consegue...).
Quindi normale gara d'appalto al rialzo (con prerequisiti iniziali: tipo dimostrare di poter realmente emettere un segnale di qualità su almeno il 90% territorio ricoperto dall'appalto...), con limite di frequenze comprabili, un certo numero di frequenze obbligatoriamente assegnate alla RAI, altre da tenere libere per le reti locali e altre per uso solo su scala nazionale.
Comunque con il passaggio al digitale questo problema è stato in gran parte (almeno per qualche anno, ovvero fino a quando non cominceranno ad esserci così tanti canali che pure il digitale avrà seri problemi di affollamento) superato.
Un buon giornalista si deve distinguere per le sue capacità e non deve essere protetto da una tessera (che comunque giù oggi oramai vale più niente)
3) Il punto 3 lo vedo di difficile attuazione nella seconda parte anche perchè chi stabilisce cosa è di qualità o cosa no? Sulle gare quinquinnali sono pienamente d'accordo (terrebbe le reti sempre sul chi va là evitando di dormire troppo sugli allori), ma sul sistema 'meritocratico' lascerei perdere, il miglior sistema per decidere se una rete aggrada oppure o no è il telecomando (mi piacerebbe che le uniche reti trasmesse in Italia sul digitale fossero Rai News, Rai Storia, Rai 4, BBC e quei pochi canali per i bambini e ragazzi che ci sono, ma non pretendo che tutti abbiano i miei gusti ^^ ) , quindi al più l'unico valore apprezzabile sarebbe quello degli spettatori.
Al più si può 'obbligare' per contratto le reti di tipo generalista (ovviamente su Rai Storia non mi sogno che passino approfondimenti di attualità politica per dirne una) a fornire una certa percentuale di tempo sul totale (10%) dedicata a particolare tipologie informative, per esempio: un 5% deve essere obbligatoriamente assegnato ad approfondimenti politici/d'attualità, un 1% a messaggi di tipo istituzionale, un 3% a programmazione e messaggi socialmente utili di sensibilizzazione verso categorie disagiate (persone portatrici di handicap, non autosufficenti, malati ecc) , ecc... giusto per fare un esempio.
Oppure ad incentivare tale tipo di programmazioni (per esempio con incentivi negli appalti e ovviamente multe nel caso le reti non rispettassero quanto promesso), ma per il resto lascerei comunque piena libertà di scelta di trasmettere ciò che si vuole e come si vuole (tra l'altro i dati auditel non sono così affidabili come si direbbe, se realmente si sapesse persona per persona cosa sta guardando in un determinato momento secondo me si avrebbero delle grosse sorprese o per le meno certi dati di ascolto non sarebbero così alti con tutto ciò che ne consegue...).
Quindi normale gara d'appalto al rialzo (con prerequisiti iniziali: tipo dimostrare di poter realmente emettere un segnale di qualità su almeno il 90% territorio ricoperto dall'appalto...), con limite di frequenze comprabili, un certo numero di frequenze obbligatoriamente assegnate alla RAI, altre da tenere libere per le reti locali e altre per uso solo su scala nazionale.
Comunque con il passaggio al digitale questo problema è stato in gran parte (almeno per qualche anno, ovvero fino a quando non cominceranno ad esserci così tanti canali che pure il digitale avrà seri problemi di affollamento) superato.
Ospite- Ospite
Re: Considerazione sulla proposta NDE
Condivido tutte le idee (soprattutto quelle in merito all'abolizione dell'ordine dei giornalisti e al favorire la diffusione di internet) ma non ritengo sia indispensabile un controllo sulla qualità delle televisioni (ogni cittadino deve essere libero di guardare ciò che più gli aggrada) nè le concessioni di frequenze televisive potrebbero andar revocate dopo cinque anni , in questo modo sarebbero in pochi a voler investire in quel campo.
*Anche se politicamente scorretto in questo momento io sostengo la legittimità dei rimborsi pubblici a giornali e partiti , questa prassi fu "creata" 2500 anni fa dall'ateniese Pericle , considerato colui che ha "inventato" la democrazia moderna , infatti questi finanziamenti sono l'unico modo per garantire la pluralità dell'informazione (se non ci fossero avremmo a informarci solo pochi colossi economici del settore) e soprattutto la concreta possibilità per tutti di fare politica , anche gruppi di persone senza molto denaro possono (in linea teorica) competere con magnati e ricconi .
Pensiamo agli Stati Uniti d'America , là i partiti democratico e repubblicano non hanno rimborsi elettorali e si fanno pagare le campagne da mecenati di turno , miliardari alla ricerca di fama e potere , o dalle grosse multinazionali (quali coca cola e tabacco) ... in questo modo i politici eletti sono sempre sotto schiaffo In Italia una prassi del genere la chiameremmo CONCUSSIONE
*Anche se politicamente scorretto in questo momento io sostengo la legittimità dei rimborsi pubblici a giornali e partiti , questa prassi fu "creata" 2500 anni fa dall'ateniese Pericle , considerato colui che ha "inventato" la democrazia moderna , infatti questi finanziamenti sono l'unico modo per garantire la pluralità dell'informazione (se non ci fossero avremmo a informarci solo pochi colossi economici del settore) e soprattutto la concreta possibilità per tutti di fare politica , anche gruppi di persone senza molto denaro possono (in linea teorica) competere con magnati e ricconi .
Pensiamo agli Stati Uniti d'America , là i partiti democratico e repubblicano non hanno rimborsi elettorali e si fanno pagare le campagne da mecenati di turno , miliardari alla ricerca di fama e potere , o dalle grosse multinazionali (quali coca cola e tabacco) ... in questo modo i politici eletti sono sempre sotto schiaffo In Italia una prassi del genere la chiameremmo CONCUSSIONE
archimede/fabio pareto
quoto caesar 94 con riserva.ovvero i mass media la devono smettere di rovinare le persone con programmi films e materiali scadenti,perversi,violenti ,acchiappa auditel e quindi soldi.stanno facendo un devastante danno morale a cui si potrebbe chiedere persino i danni alla morale ed alla persona pubblica a livello mentale subconscio,soprattutto a bambini e adolescenti,che poi crescendo malsani mentalmente ,andranno ad alimentare le cronache nere dei giornali con vicende atroci come nei films e quant altro ci propinano i mass media attuali.stop,nde deve fermare questo invisibile ed insidioso massacro mentale,regolamentando i mass media affinchè da distruttivi e devastanti diventino costruttivi e edificanti.non sottovalutiamo mai questo reale problema.
archimede/fabio pareto- Messaggi : 222
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