La domanda dei cento pistola
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La domanda dei cento pistola
http://leffemeride.blogspot.com/2011/04/la-domanda-dei-cento-pistola.html
La domanda dei cento pistola
di Nicola Magaletti
Sono passati giusto cento anni da quando è successo, a livello planetario, un fatto epocale. Per la prima volta al mondo è stato usato un aeroplano come strumento di offesa militare. È stato usato dagli italiani in Libia per bombardare.
Accadeva il primo novembre nell’anno 1911 del signore ad opera, primo al mondo, dell’aviatore Giulio Gavotti.
Oggi ci sono dei “pistola” che, a gran voce, ne vogliono celebrare il macabro centenario. Chi sono?
La realtà supera sempre la fantasia e proprio chi nel 1911 deprecava quell’uso improprio del mezzo aereo, oggi richiede che anche l’Italia partecipi, proprio con i suoi caccia, ai bombardamenti in Libia per dimostrare alla comunità internazionale, all’ONU e alla NATO, di celebrare degnamente il centenario del macabro primato.
Si. Sono proprio la Francia e l’Inghilterra che in questo caso vestono il termine “pistola” come se fosse stato cucito su misura per loro. “Pistola” come guerrafondaio. “Pistola” nel senso milanese del termine “Uhe! Pistola!” vale a dire: imbecille.
A nulla valgono le timide dichiarazioni italiane che affermano di non voler intervenire per via del noto passato coloniale, tacendo il paradosso che si verificherebbe nell’onorare, con l’azione, il triste centenario del primo bombardamento aereo.
Il motivo dell’intervento italiano in Libia nel 1911, fu una reazione alla mortificazione che l’Italia subì ad opera dell’occupazione francese della Tunisia, dove viveva una grossa comunità italiana e dove, quindi, l’Italia desiderava esercitare una sorta di protettorato che cautelasse i suoi interessi. Oggi, nel 2011, proprio la cattiva figura fatta in Tunisia, ha indotto la Francia ad intervenire a favore dei cirenaici in Libia; per compensazione e per salvare la faccia.
Change la femme, esclama una cinica vocina, e come in una sorta di quadriglia internazionale ci si scambia i ruoli, i paesi, gli interessi: a te gli immigrati, a me il petrolio, politica interna per due, harissa in cambio di hararat.
Ma il colmo è che proprio la Francia, oggi, ci chiede, con la stessa veemenza usata nel 1911 ma di segno contrario, cosa? Di fare ciò che deprecò cento anni fa: effettuare bombardamenti aerei in Libia.
Ma… la storia è maestra di vita?
Ospite- Ospite
Re: La domanda dei cento pistola
Come ho già scritto questo articolo mi pare un po' miope in quanto sembra riprendere al 100% le balzane dichiarazioni dei nostri ministri che giustificano il nostro 'non intervento' con la scusa del nostro passato coloniale (quando invece noi non interveniamo per ben altri moventi più incentrati sintetizzando sull'italianissimo 'vogliamo guadagnare, ma senza inimicarci nessuno o muovere un dito'). Nonostante ciò lo reputo comunque un articolo interessante anche se scade un po' nel finale: sinceramente andare a rivangare nel passato di secoli mi sembra fuori luogo... se no se le motivazioni sono queste allora con l'Austria dovremmo essere ancora in crisi diplomatica per la questione del lombardo-veneto ^^
Ospite- Ospite
Re: La domanda dei cento pistola
ciao Umberto pensavo di aver risposto a questo articolo ancora verso pranzo ma non vedo la mia risposta... potrebbe darsi che per qualche problema non sia stata inviata, ma potresti controllare, per favore, che non sia stata cancellata, anche solo erroneamente? sempre se ce n'è la possibilità, non pretendo l'impossibile, al massimo lo riscrivo. grazie
Ospite- Ospite
Re: La domanda dei cento pistola
non risulta che tu l'abbia scritto, non è neanche nella cartella spam: quando posti il commento fai attenzione a mettere il codice di sicurezza (se non hai un account google), eventualmente riprova.
Ospite- Ospite
sono solo pistolate
premetto di credere nella storia ma credo che quello che conta sia la situazione attuale.
i Paesi arabi sentono il bisogno di vivere in democrazia e llll'europa e la nato debbano fare il possibile che questo avvenga.
Facendo questo con qualsiasi mezzo a disposizione si ripristina lll'economia mondiale e finisce lll'immigrazione.
Nel Frattempo L'italia Francia e Spagna dovrebbero fare un accordo su formazzione professionale,economia e impresa per i cittadini immigrati in europa,conferendoi un permesso quadriennale che gli permette di apprendere metodi e competenze di I'mpresa e parallelamente ,ll'italia dovrebbe investire in attività economico-commerciale nei stati di provenienza.
Sarebbe uno schiaffo al passato non credete
i Paesi arabi sentono il bisogno di vivere in democrazia e llll'europa e la nato debbano fare il possibile che questo avvenga.
Facendo questo con qualsiasi mezzo a disposizione si ripristina lll'economia mondiale e finisce lll'immigrazione.
Nel Frattempo L'italia Francia e Spagna dovrebbero fare un accordo su formazzione professionale,economia e impresa per i cittadini immigrati in europa,conferendoi un permesso quadriennale che gli permette di apprendere metodi e competenze di I'mpresa e parallelamente ,ll'italia dovrebbe investire in attività economico-commerciale nei stati di provenienza.
Sarebbe uno schiaffo al passato non credete
Ospite- Ospite
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