Il 17 marzo del 2011 l’Italia compirà 150 anni.
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Il 17 marzo del 2011 l’Italia compirà 150 anni.
Il 17 marzo del 2011 l’Italia compirà 150 anni. Il Paese “Italia” un po’ acciaccato, ma ancora in piedi, ha fatto tanta strada dal lontano 17 marzo 1861 in cui il nuovo Parlamento sancì la proclamazione del Regno d'Italia, con capitale a Torino. L’appuntamento con il 150° Anniversario dell’unità nazionale del 2011 impone una riflessione nazionale sull’identità del Paese. Occorre verificare l’attualità del processo storico che portò all’Unità d’Italia, ma anche la sua percezione, soprattutto tra i giovani. La riflessione si impone tanto più alla luce della posizione che ha assunto la Unione Europea nella quale si riconoscono e si inquadrano oggi gli antichi stati europei, un tempo conflittuali , oltre che l’attuale assetto costituzionale che vede affermarsi nel nostro Paese le Regioni che viaggiano nella direzione del federalismo.
La fragilità, costantemente percepita, della “tenuta” della Unità nazionale all’interno di un sistema che procede a scossoni nella direzione della affermazione della identità nazionale resta lì obiettivo primario delle stesse celebrazioni . la fragilità sembra emergere anche dalla avvertita necessità della presenza di un apposito Comitato interministeriale denominato “150 anni dell’Unità d’Italia”, presieduto dal Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro per i Beni e le Attività Culturali e composto dai Ministri dell’Economia e delle Finanze, delle Infrastrutture, per gli Affari Regionale, e dei rapporti con il Parlamento e le Riforme istituzionali, a cui sono state affidate, in raccordo con le Amministrazioni regionali e locali interessate, le attività di pianificazione, preparazione ed organizzazione degli interventi e delle iniziative connesse alle Celebrazioni in questione. L’azione del Comitato interministeriale è volta a definire una linea strategica per la realizzazione coerente, trasparente e tempestiva di tutti quegli interventi ed iniziative utili per la comunità e coerenti con il messaggio proprio delle celebrazioni dell’unità nazionale nella più stretta collaborazione con gli Enti territoriali e i soggetti privati interessati. In tal senso il Comitato interministeriale ha ritenuto prioritario individuare un quadro significativo di interventi anche di carattere infrastrutturale allocati sull’intero territorio nazionale, e in particolare, nelle città di preminente rilievo per processo dell’unità d’Italia, incentrati soprattutto su tre cardini: la cultura, la scienza e l’ambiente. In particolare, il Comitato interministeriale ha, come detto, ritenuto necessario realizzare la completa collaborazione tra lo Stato centrale e le istituzioni del territorio anche attraverso lo strumento del cofinanziamento degli interventi, e stabilendo che questi ultimi diano luogo a realizzazioni da operarsi nel breve periodo. Tali iniziative realizzate, localizzate in tutte le venti Regioni italiane posseggono quale caratteristica comune la completabilità entro l’inizio del 2011 e la valenza simbolica quale opere-testimonianza tali da dare il senso di un impegno nazionale e l’idea di un’Italia che valorizza i suoi territori attraverso tutte le Regioni, quindi di una misura non centralizzata ma di concordia nazionale espressione delle varie realtà e peculiarità regionali. Ancora e sempre opere pubbliche ammantate di dignità e comunque e sempre “non percepite”. In questa avvertita difficoltà la opportunità di costituire il”Comitato dei Garanti”per le celebrazioni del “Grande Evento”, cui è demandato il compito di verifica e di monitoraggio del programma e delle iniziative legate alle celebrazioni in rassegna. Il Comitato dei Garanti, presieduto dal Sen. Carlo Azeglio Ciampi, è composto da personalità di rilievo del mondo della cultura e dell’informazione: Giovanni Allevi, Ludina Barzini, Vittorio Bo, Roberto Bolle, Marta Boneschi, Pietrangelo Buttafuoco, Pierluigi Ciocca, Giovanni Conso, Valeria Della Valle, Louis Godart, Ugo Gregoretti, Gianni Letta, Claudio Magris, Dacia Maraini, Francesco Margiotta Broglio, Gianfelice Rocca, Roberto Saviano, Giuseppe Talamo, Gustavo Zagrebelsky. I festeggiamenti allora sono una occasione per celebrare la nascita della nazione, rendere omaggio a tutti i personaggi che hanno dato lustro al nostro Paese portandolo alla ribalta agli occhi del mondo, ma tutto ciò deve avere il chiaro obiettivo di attivare percorsi propositivi nuovi che tengano sempre alta la percezione della Nazione attraverso progetti attenti alla creatività e alla produzione culturale, economica e civile.
Intanto Roberto Ciambetti, capogruppo della Liga Veneta - Lega Nord Padania in Consiglio regionale Veneto dichiara ad Affaritaliani.it che : "Ci sono segnali che qualcosa di davvero eclatante potrebbe avvenire in Italia". E poi aggiunge che : "Io mi auguro e spero che ci sia uno Stato federale che riesca a tenere unito il nostro strano ma lungo Paese. Ci sono però alcuni casi successi di recente che fanno pensare. Mi riferisco alla sanità in Abruzzo, all'Arpa della Campania, a quello che sta succedendo nella non-gestione del dissesto idro-geologico in Sicilia, ai 30mila forestali calabresi... cioè ci sono delle cose che in questo momento non aiutano a tenere unito il Paese". Ciambetti, commenta il libro FRATELLI D’ITALIA?', scritto da un misterioso, informatissimo anonimo, che prospetta la secessione del Nord nel 2013 partendo proprio dal Veneto. " A fianco Mario Borghezio ,eurodeputato, leghista che dichiara "Bellissimo( il libro). Questo libro ha un solo difetto: il 2013 è troppo lontano". E quando vorrebbe che ci fosse l'indipendenza della Padania? "Ieri".
Peccato che Ciambetti e Borghezio non siano nati tanto tempo fa. Loro sarebbero rimasti nell’impero Austro Ungarico ( altro che Padania) con il loro elmetto pichelaube e noi saremmo rimasti nel regno delle due Sicilie.
Ma se è questo il desiderio della Lega a che serve spendere soldi per celebrare l’Unità d’Italia ?
Possiamo sempre pensarci. Basta che restituiscano al sud quello che gli hanno portato via 150 anni fa!
La fragilità, costantemente percepita, della “tenuta” della Unità nazionale all’interno di un sistema che procede a scossoni nella direzione della affermazione della identità nazionale resta lì obiettivo primario delle stesse celebrazioni . la fragilità sembra emergere anche dalla avvertita necessità della presenza di un apposito Comitato interministeriale denominato “150 anni dell’Unità d’Italia”, presieduto dal Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro per i Beni e le Attività Culturali e composto dai Ministri dell’Economia e delle Finanze, delle Infrastrutture, per gli Affari Regionale, e dei rapporti con il Parlamento e le Riforme istituzionali, a cui sono state affidate, in raccordo con le Amministrazioni regionali e locali interessate, le attività di pianificazione, preparazione ed organizzazione degli interventi e delle iniziative connesse alle Celebrazioni in questione. L’azione del Comitato interministeriale è volta a definire una linea strategica per la realizzazione coerente, trasparente e tempestiva di tutti quegli interventi ed iniziative utili per la comunità e coerenti con il messaggio proprio delle celebrazioni dell’unità nazionale nella più stretta collaborazione con gli Enti territoriali e i soggetti privati interessati. In tal senso il Comitato interministeriale ha ritenuto prioritario individuare un quadro significativo di interventi anche di carattere infrastrutturale allocati sull’intero territorio nazionale, e in particolare, nelle città di preminente rilievo per processo dell’unità d’Italia, incentrati soprattutto su tre cardini: la cultura, la scienza e l’ambiente. In particolare, il Comitato interministeriale ha, come detto, ritenuto necessario realizzare la completa collaborazione tra lo Stato centrale e le istituzioni del territorio anche attraverso lo strumento del cofinanziamento degli interventi, e stabilendo che questi ultimi diano luogo a realizzazioni da operarsi nel breve periodo. Tali iniziative realizzate, localizzate in tutte le venti Regioni italiane posseggono quale caratteristica comune la completabilità entro l’inizio del 2011 e la valenza simbolica quale opere-testimonianza tali da dare il senso di un impegno nazionale e l’idea di un’Italia che valorizza i suoi territori attraverso tutte le Regioni, quindi di una misura non centralizzata ma di concordia nazionale espressione delle varie realtà e peculiarità regionali. Ancora e sempre opere pubbliche ammantate di dignità e comunque e sempre “non percepite”. In questa avvertita difficoltà la opportunità di costituire il”Comitato dei Garanti”per le celebrazioni del “Grande Evento”, cui è demandato il compito di verifica e di monitoraggio del programma e delle iniziative legate alle celebrazioni in rassegna. Il Comitato dei Garanti, presieduto dal Sen. Carlo Azeglio Ciampi, è composto da personalità di rilievo del mondo della cultura e dell’informazione: Giovanni Allevi, Ludina Barzini, Vittorio Bo, Roberto Bolle, Marta Boneschi, Pietrangelo Buttafuoco, Pierluigi Ciocca, Giovanni Conso, Valeria Della Valle, Louis Godart, Ugo Gregoretti, Gianni Letta, Claudio Magris, Dacia Maraini, Francesco Margiotta Broglio, Gianfelice Rocca, Roberto Saviano, Giuseppe Talamo, Gustavo Zagrebelsky. I festeggiamenti allora sono una occasione per celebrare la nascita della nazione, rendere omaggio a tutti i personaggi che hanno dato lustro al nostro Paese portandolo alla ribalta agli occhi del mondo, ma tutto ciò deve avere il chiaro obiettivo di attivare percorsi propositivi nuovi che tengano sempre alta la percezione della Nazione attraverso progetti attenti alla creatività e alla produzione culturale, economica e civile.
Intanto Roberto Ciambetti, capogruppo della Liga Veneta - Lega Nord Padania in Consiglio regionale Veneto dichiara ad Affaritaliani.it che : "Ci sono segnali che qualcosa di davvero eclatante potrebbe avvenire in Italia". E poi aggiunge che : "Io mi auguro e spero che ci sia uno Stato federale che riesca a tenere unito il nostro strano ma lungo Paese. Ci sono però alcuni casi successi di recente che fanno pensare. Mi riferisco alla sanità in Abruzzo, all'Arpa della Campania, a quello che sta succedendo nella non-gestione del dissesto idro-geologico in Sicilia, ai 30mila forestali calabresi... cioè ci sono delle cose che in questo momento non aiutano a tenere unito il Paese". Ciambetti, commenta il libro FRATELLI D’ITALIA?', scritto da un misterioso, informatissimo anonimo, che prospetta la secessione del Nord nel 2013 partendo proprio dal Veneto. " A fianco Mario Borghezio ,eurodeputato, leghista che dichiara "Bellissimo( il libro). Questo libro ha un solo difetto: il 2013 è troppo lontano". E quando vorrebbe che ci fosse l'indipendenza della Padania? "Ieri".
Peccato che Ciambetti e Borghezio non siano nati tanto tempo fa. Loro sarebbero rimasti nell’impero Austro Ungarico ( altro che Padania) con il loro elmetto pichelaube e noi saremmo rimasti nel regno delle due Sicilie.
Ma se è questo il desiderio della Lega a che serve spendere soldi per celebrare l’Unità d’Italia ?
Possiamo sempre pensarci. Basta che restituiscano al sud quello che gli hanno portato via 150 anni fa!
cri7_1991- Messaggi : 3
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Località : lombardia 2
Re: Il 17 marzo del 2011 l’Italia compirà 150 anni.
sposto il post nella sezione appropriata, con lo sviluppo del programma istruzione non c'entra nulla.
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