Bossi tra 'Fine leadership Berlusconi nel 2013' ministeri al nord e irriquietezze della Lega...
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Bossi tra 'Fine leadership Berlusconi nel 2013' ministeri al nord e irriquietezze della Lega...
Il sud sempre più penalizzato, e le decisioni politiche vertono sempre piu su tornaconti personali piutosto che l'esigenza del popolo sovrano.....
Fonte ANSA:
VENEZIA -''''Come mai non c'' il ministero del Lavoro a Milano? La Lombardia e' dove si lavora di piu' e domani chiederemo altri tre ministeri a Monza. Da domani saprete che a Monza ci saranno tre ministeri. Vi dico anche i nomi: Calderoli, Bossi e Tremonti a Monza ''. Lo ha detto il leader della Lega Nord Umberto Bossi intervenendo alla presentazione della scuola superiore di magistratura a Bergamo. Il Senatur scalda i motori in vista del raduno di domani, anticipato dalle contemporanee di dichiarazioni di Maroni e Calderoli a sostegno della riforma del fisco in appoggio oggi alla manifestazione organizzata da Cisl e Uil. E se Calderoli sottolina la volonta' di ottneere una legge delega sulla territorializzazone dei ministeri, da Roma il Governatore della Regione Lazio, Polverinio, annuncia una raccolta di firme per tenere a Roma i ministeri. Dall'opposizione, il leader del Pd Bersani sottolinea a Vendola che con la Lega e' in corso una sfida.
ALFANO: SI', MA SOLO SEDI DI RAPPRESENTANZA, COME GIA' CONCORDATO - Il ministro della Giustizia Angelino Alfano rispondendo a una domanda sulla richiesta di Umberto Bossi di quattro ministeri in Lombardia spiega che dovranno essere sedi di rappresentanza. "Abbiamo già detto con Berlusconi qual è la nostra opinione, perché alcune sedi di rappresentanza - afferma Alfano - le avevano già concordate e non mi pare che da questo punto di vista ci fossero grandi problemi".
TOSI: 'NO A ROTTURA ALLEANZA MA SI' A ULTIMATUM' - '''Non parlerei di una rottura dell'alleanza, ma di un ultimatum si'''. Cosi' il sindaco di Verona, Flavio Tosi, ''legge'' la valenza dell'adunata leghista di domani per il futuro del governo Berlusconi. ''I contenuti di cui si parlera' a Pontida - continua Tosi - sono chiari e gia' sentiti: bisogna che si dettino a Berlusconi e alla maggioranza le regole e i tempi certi delle cose da fare per andare avanti fino al 2013, perche' non e' possibile farlo come e' avvenuto negli ultimi mesi''.
BERSANI, VENDOLA NON CAPISCE, CON LEGA E' SFIDA - "Dialogo o apertura alla Lega? Chi dice che non capisce, non capisce davvero. Questa è la nostra sfida alla Lega. Il manifesto con la spada di Giussano giù l'abbiamo fatto noi e non SeL". Lo ha detto Pier Luigi Bersani parlando alla Conferenza nazionale del Lavoro a Genova.
MARONI: ORA SCELTE CORAGGIOSE -'Condivido la richiesta di una riforma fiscale, avendone sostenuta personalmente la necessita', se lo chiedono anche i sindacati a maggior ragione il Governo deve essere impegnato a farla in tempi rapidi'': lo ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni. ''La richiesta che viene da due sindacati, che non hanno un atteggiamento ideologico, ne a favore ne contro la maggioranza di Governo e' una dichiarazione impegnativa e importante di cui bisogna tenere conto', spiega il ministro sottolineando che 'un conto e' la Cgil, che ha sempre tenuto una posizione nettamente contraria, un altro sono Cisl e Uil che dicono questa cosa al Governo'. 'In tre mesi puo' succedere di tutto e di piu', non so se e' normale che ci si comporti cosi', dando dei messaggi quasi intimidatori per quello che potra' succedere: sono sorpreso'': cosi' il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha risposto a chi gli chiedeva un commento sulle valutazioni di Moody's, a margine di una manifestazione a Busto Arsizio. ''Noi siamo il governo italiano - ha aggiunto - e dobbiamo fare scelte importanti, impegnative e soprattutto coraggiose, dopodiche' le agenzie di rating si accorgeranno che c'e' un Governo che governa, questo il messaggio piu' importante da dare'.
CALDEROLI, SU MINISTERI VOGLIAMO LEGGE DELEGA - ''Alcuni ministeri devono rimanere a Roma, come la Giustizia ma non vedo perche' l'Economia non possa avere sede a Milano o lo Sviluppo Economico a Torino, o l'Agricoltura a Mantova''. Lo dice il ministro della Semplificazione legislativa, Roberto Calderoli, a margine della presentazione della Scuola superiore di magistratura a Bergamo, risponde ai cronisti che gli chiedono un commento sulle reazioni del Pdl alla raccolta di firme per la ''territorializzazione dei ministeri''. Il ministro spiega poi che l'iniziativa leghista mira a varare una ''legge delega che da' mandato al governo di intervenire dopo una valutazione delle richieste giunte dal territorio. Voglio vedere come fanno a impedirlo. Ero sicuro che se avessi fatto presentare la proposta dei gruppi parlamentari il provvedimento si sarebbe arenato anche perche' il Parlamento e' a Roma. Per questo abbiamo lanciato la raccolta di firme''.
Fonte ANSA:
VENEZIA -''''Come mai non c'' il ministero del Lavoro a Milano? La Lombardia e' dove si lavora di piu' e domani chiederemo altri tre ministeri a Monza. Da domani saprete che a Monza ci saranno tre ministeri. Vi dico anche i nomi: Calderoli, Bossi e Tremonti a Monza ''. Lo ha detto il leader della Lega Nord Umberto Bossi intervenendo alla presentazione della scuola superiore di magistratura a Bergamo. Il Senatur scalda i motori in vista del raduno di domani, anticipato dalle contemporanee di dichiarazioni di Maroni e Calderoli a sostegno della riforma del fisco in appoggio oggi alla manifestazione organizzata da Cisl e Uil. E se Calderoli sottolina la volonta' di ottneere una legge delega sulla territorializzazone dei ministeri, da Roma il Governatore della Regione Lazio, Polverinio, annuncia una raccolta di firme per tenere a Roma i ministeri. Dall'opposizione, il leader del Pd Bersani sottolinea a Vendola che con la Lega e' in corso una sfida.
ALFANO: SI', MA SOLO SEDI DI RAPPRESENTANZA, COME GIA' CONCORDATO - Il ministro della Giustizia Angelino Alfano rispondendo a una domanda sulla richiesta di Umberto Bossi di quattro ministeri in Lombardia spiega che dovranno essere sedi di rappresentanza. "Abbiamo già detto con Berlusconi qual è la nostra opinione, perché alcune sedi di rappresentanza - afferma Alfano - le avevano già concordate e non mi pare che da questo punto di vista ci fossero grandi problemi".
TOSI: 'NO A ROTTURA ALLEANZA MA SI' A ULTIMATUM' - '''Non parlerei di una rottura dell'alleanza, ma di un ultimatum si'''. Cosi' il sindaco di Verona, Flavio Tosi, ''legge'' la valenza dell'adunata leghista di domani per il futuro del governo Berlusconi. ''I contenuti di cui si parlera' a Pontida - continua Tosi - sono chiari e gia' sentiti: bisogna che si dettino a Berlusconi e alla maggioranza le regole e i tempi certi delle cose da fare per andare avanti fino al 2013, perche' non e' possibile farlo come e' avvenuto negli ultimi mesi''.
BERSANI, VENDOLA NON CAPISCE, CON LEGA E' SFIDA - "Dialogo o apertura alla Lega? Chi dice che non capisce, non capisce davvero. Questa è la nostra sfida alla Lega. Il manifesto con la spada di Giussano giù l'abbiamo fatto noi e non SeL". Lo ha detto Pier Luigi Bersani parlando alla Conferenza nazionale del Lavoro a Genova.
MARONI: ORA SCELTE CORAGGIOSE -'Condivido la richiesta di una riforma fiscale, avendone sostenuta personalmente la necessita', se lo chiedono anche i sindacati a maggior ragione il Governo deve essere impegnato a farla in tempi rapidi'': lo ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni. ''La richiesta che viene da due sindacati, che non hanno un atteggiamento ideologico, ne a favore ne contro la maggioranza di Governo e' una dichiarazione impegnativa e importante di cui bisogna tenere conto', spiega il ministro sottolineando che 'un conto e' la Cgil, che ha sempre tenuto una posizione nettamente contraria, un altro sono Cisl e Uil che dicono questa cosa al Governo'. 'In tre mesi puo' succedere di tutto e di piu', non so se e' normale che ci si comporti cosi', dando dei messaggi quasi intimidatori per quello che potra' succedere: sono sorpreso'': cosi' il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha risposto a chi gli chiedeva un commento sulle valutazioni di Moody's, a margine di una manifestazione a Busto Arsizio. ''Noi siamo il governo italiano - ha aggiunto - e dobbiamo fare scelte importanti, impegnative e soprattutto coraggiose, dopodiche' le agenzie di rating si accorgeranno che c'e' un Governo che governa, questo il messaggio piu' importante da dare'.
CALDEROLI, SU MINISTERI VOGLIAMO LEGGE DELEGA - ''Alcuni ministeri devono rimanere a Roma, come la Giustizia ma non vedo perche' l'Economia non possa avere sede a Milano o lo Sviluppo Economico a Torino, o l'Agricoltura a Mantova''. Lo dice il ministro della Semplificazione legislativa, Roberto Calderoli, a margine della presentazione della Scuola superiore di magistratura a Bergamo, risponde ai cronisti che gli chiedono un commento sulle reazioni del Pdl alla raccolta di firme per la ''territorializzazione dei ministeri''. Il ministro spiega poi che l'iniziativa leghista mira a varare una ''legge delega che da' mandato al governo di intervenire dopo una valutazione delle richieste giunte dal territorio. Voglio vedere come fanno a impedirlo. Ero sicuro che se avessi fatto presentare la proposta dei gruppi parlamentari il provvedimento si sarebbe arenato anche perche' il Parlamento e' a Roma. Per questo abbiamo lanciato la raccolta di firme''.
Ospite- Ospite
Lite Bersani-Vendola su aperture a Lega
(ANSA) - GENOVA, 18 GIU - Botta e risposta tra Bersani e Vendola sulle 'avances' del Pd alla Lega. 'Dialogo o apertura alla Lega? Chi dice che non capisce, non capisce davvero. Questa e' la nostra sfida alla Lega'. Il segretario dei Democratici Bersani ribatte cosi' al Governatore della Puglia Vendola che in una intervista a Repubblica giudica 'incomprensibile la mossa' di apertura del Pd, visto che il Carroccio non ha mai abbandonato posizioni 'esplicitamente razziste'.
Ospite- Ospite
Bossi: 'Fine leadership Berlusconi nel 2013'... certo poi vorrebbe subentrare lui....
LEGGETE SOTTO L'ARTICOLO TRATTO DALL'ANSA E DITEMI VOI CI CREDETE ??????
PONTIDA (BERGAMO) - Con il tradizionale inno Và pensiero, eseguito dal palco, è iniziata la manifestazione di Pontida.
MILITANTI LEGA GRIDANO 'SECESSIONE!' - "Secessione, secessione!" è lo slogan urlato dai leghisti che occupano il prato di Pontida. Lo slogan è stato urlato quando Bossi ha parlato dei costi della politica romana. Un altro slogan urlato è stato "Padania libera!" e "Libertà".
BOSSI, SECESSIONE, SE LA VOLETE PREPARATEVI - "Se volete la secessione ci si prepari: la Lega verrà incontro ai popoli del nord che vogliono una pressione molto forte verso il centralismo, e lo avranno. L'altra volta ci ha fermato la Magistratura, questa volta saremo ancora più incazzati". Lo ha detto Umberto Bossi all'ennesimo coro 'Secessione secessione' dal prato di Pontida.
BOSSI A TREMONTI, RISCRIVI PATTO STABILITA' - "Giulio, lascia stare i Comuni. Bisogna riscrivere il patto di stabilità. Caro Giulio se vuoi ancora i voti della Lega in Parlamento per i tuoi provvedimenti ricorda che non puoi toccare i Comuni, gli artigiani, le piccole e medie imprese altrimenti metti in ginocchio il Nord". Lo ha detto Umberto Bossi rivolto al ministro dell'Economia Giulio Tremonti dal palco di Pontida.
SOLDI PER TAGLIO TASSE DA FINE MISSIONI GUERRA- "Oggi i soldi si possono recuperare finendo le missioni di guerra che costano tantissimo. Solo la missione della Libia tra bombe e clandestini ci è costata un miliardo di euro". Lo ha detto il leader della Lega, Umberto Bossi, parlando dal palco di Pontida. Bossi ha quindi ricordato che è necessario intervenire sul fisco perché: "la pressione fiscale ha superato ogni limite". Per il fisco "dobbiamo trovare i soldi. Dalla fine delle missioni di guerra o di pace che dir si voglia si può recuperare un bel miliardo di euro". Lo afferma il leader della Lega Nord Umberto Bossi.
SU MINISTERI BERLUSCONI SI E' CAGATO SOTTO - "Sui Ministeri Berlusconi aveva già firmato il documento poi si è cagato sotto". Lo afferma Umberto Bossi dal palco di Pontida. Il leader della Lega ha poi spiegato che lui e Roberto Calderoli hanno già firmato "due decreti ministeriali" per il trasferimento in Lombardia: "Il mio Ministero e quello di Calderoli - ha detto - verranno in Lombardia a Monza, dove il sindaco ci ha messo a disposizione una sede" presso la Villa Reale della città brianzola. "Ci ha già consegnato la targa del Ministero per Villa Reale", ha concluso Bossi.
NAPOLITANO MI DISSE CHE MI AIUTAVA - "Il Presidente della Repubblica mi aveva detto 'Umberto ti aiuto io a battere il centralismo romano' ". Lo ha detto Umberto Bossi. "Poi - ha aggiunto - abbiamo dovuto andare avanti da soli. Noi non temiamo le minacce dei centralisti".
BRIANZA PIENA DI MAFIOSI, BISOGNA DARE SEGNALE - "La Brianza è piena di mafia e con i ministeri a Monza diamo un segno di rilancio alla gente brianzola". Lo ha detto Umberto Bossi che si è rivolto al ministro dell'Interno Roberto Maroni: "Maroni, sai che la Brianza è piena di mafia? Dagli una soppressata".
STRISCIONE 'MARONI PREMIER' - 'Maroni presidente del consiglio'. E' questo lo striscione più grande che compare in fondo al prato di Pontida, dove i militanti della Lega Nord attendono l'arrivo di Umberto Bossi. Lo striscione, lungo una ventina di metri, si trova di fronte al palco dal quale il Senatur annuncerà la 'svolta'. Oltre allo striscione che campeggia in fondo al pratone di Pontida con la scritta 'Maroni presidente del Consiglio', i leghisti hanno innalzato molti cartelli con la stessa scritta con l'aggiunta 'Subito!!!' davanti al palco dove parlerà Umberto Bossi, dove saliranno tutti i leader della Lega. Molti leghisti proprio sotto il palco hanno anche distribuito diversi volantini con la scritta 'Maroni presidente del Consiglio subito'. Interpellati i militanti del Carroccio alla domanda se veramente chiedono che l'attuale ministro dell'Interno diventi premier in un prossimo governo, hanno risposto praticamente all'unanimità: "Magari...".
BRAVEHEART E CARMINA BURANA IN ATTESA DI BOSSI - I 'Carmina burana' ed alcuni spezzoni del film 'Braveheart' sparati dagli altoparlanti nel 'pratone', fanno da colonna sonora alla lunga attesa di Umberto Bossi a Pontida. Sul palco vengono proiettate le immagini del film del 1995 sulla lotta di indipendenza della Scozia, mentre i militanti padani agitano le bandiere verdi della Lega Nord. Per il momento viene rispettate la scaletta annunciata nei giorni scorsi, in base alla quale Umberto Bossi sarà il solo a prendere la parola al tradizionale raduno leghista.
COTA ARRIVATO IN PULLMAN CON MILITANTI - La Lega Nord torna alle origini così il governatore della regione Piemonte Roberto Cota ha deciso di raggiungere Pontida venendo in pullman con alcuni militanti piemontesi direttamente da Novara. Sembra infatti che lo stesso Bossi abbia chiesto ai dirigenti di partito un segnale da dare alla base in merito ad "un ritorno alle origini della lega". Tra i big del partito oltre a Cota è presente anche il ministro Roberto Calderoli.
ARRIVATO ANCHE BUS DA CASSANO 'PAESE DEL CAPO' - Anche da Cassano Magnago, il comune natale di Umberto Bossi 'il paese del Capo', e' partita stamani una comitiva di militanti della Lega Nord alla volta di Pontida. Muniti di bandiere, fazzoletti verdi e copie de 'La Padania', i leghisti della zona si sono ritrovati di prima mattina davanti alla sede del movimento in centro al paese e hanno raggiunto il tradizionale raduno in provincia di Bergamo a bordo di un autobus su cui non c'era un posto libero, tutti prenotati da giorni. 'Vogliamo esserci anche noi - ha spiegato uno dei militanti - perche' e' un momento storico importante e dobbiamo far sentire la nostra vicinanza a Umberto'. L'attesa della base e', infatti, di capire dalla viva voce del 'Capo', che salira' piu' tardi sul palco di Pontida, come la Lega intende affrontare la riscossa dopo la doppia 'sberla' delle urne.
CONFALONIERI,BOSSI E' UN AMICO E POLITICO DI VAGLIA - "Bossi è un amico e un politico di vaglia, staremo a vedere cosa succede oggi". Lo ha detto il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, rispondendo ad una domanda sul raduno della Lega Nord a Pontida. Confalonieri ha partecipato alla consegna dei premi Milano Produttiva, promossi dalla Camera di Commercio di Milano.
PONTIDA (BERGAMO) - Con il tradizionale inno Và pensiero, eseguito dal palco, è iniziata la manifestazione di Pontida.
MILITANTI LEGA GRIDANO 'SECESSIONE!' - "Secessione, secessione!" è lo slogan urlato dai leghisti che occupano il prato di Pontida. Lo slogan è stato urlato quando Bossi ha parlato dei costi della politica romana. Un altro slogan urlato è stato "Padania libera!" e "Libertà".
BOSSI, SECESSIONE, SE LA VOLETE PREPARATEVI - "Se volete la secessione ci si prepari: la Lega verrà incontro ai popoli del nord che vogliono una pressione molto forte verso il centralismo, e lo avranno. L'altra volta ci ha fermato la Magistratura, questa volta saremo ancora più incazzati". Lo ha detto Umberto Bossi all'ennesimo coro 'Secessione secessione' dal prato di Pontida.
BOSSI A TREMONTI, RISCRIVI PATTO STABILITA' - "Giulio, lascia stare i Comuni. Bisogna riscrivere il patto di stabilità. Caro Giulio se vuoi ancora i voti della Lega in Parlamento per i tuoi provvedimenti ricorda che non puoi toccare i Comuni, gli artigiani, le piccole e medie imprese altrimenti metti in ginocchio il Nord". Lo ha detto Umberto Bossi rivolto al ministro dell'Economia Giulio Tremonti dal palco di Pontida.
SOLDI PER TAGLIO TASSE DA FINE MISSIONI GUERRA- "Oggi i soldi si possono recuperare finendo le missioni di guerra che costano tantissimo. Solo la missione della Libia tra bombe e clandestini ci è costata un miliardo di euro". Lo ha detto il leader della Lega, Umberto Bossi, parlando dal palco di Pontida. Bossi ha quindi ricordato che è necessario intervenire sul fisco perché: "la pressione fiscale ha superato ogni limite". Per il fisco "dobbiamo trovare i soldi. Dalla fine delle missioni di guerra o di pace che dir si voglia si può recuperare un bel miliardo di euro". Lo afferma il leader della Lega Nord Umberto Bossi.
SU MINISTERI BERLUSCONI SI E' CAGATO SOTTO - "Sui Ministeri Berlusconi aveva già firmato il documento poi si è cagato sotto". Lo afferma Umberto Bossi dal palco di Pontida. Il leader della Lega ha poi spiegato che lui e Roberto Calderoli hanno già firmato "due decreti ministeriali" per il trasferimento in Lombardia: "Il mio Ministero e quello di Calderoli - ha detto - verranno in Lombardia a Monza, dove il sindaco ci ha messo a disposizione una sede" presso la Villa Reale della città brianzola. "Ci ha già consegnato la targa del Ministero per Villa Reale", ha concluso Bossi.
NAPOLITANO MI DISSE CHE MI AIUTAVA - "Il Presidente della Repubblica mi aveva detto 'Umberto ti aiuto io a battere il centralismo romano' ". Lo ha detto Umberto Bossi. "Poi - ha aggiunto - abbiamo dovuto andare avanti da soli. Noi non temiamo le minacce dei centralisti".
BRIANZA PIENA DI MAFIOSI, BISOGNA DARE SEGNALE - "La Brianza è piena di mafia e con i ministeri a Monza diamo un segno di rilancio alla gente brianzola". Lo ha detto Umberto Bossi che si è rivolto al ministro dell'Interno Roberto Maroni: "Maroni, sai che la Brianza è piena di mafia? Dagli una soppressata".
STRISCIONE 'MARONI PREMIER' - 'Maroni presidente del consiglio'. E' questo lo striscione più grande che compare in fondo al prato di Pontida, dove i militanti della Lega Nord attendono l'arrivo di Umberto Bossi. Lo striscione, lungo una ventina di metri, si trova di fronte al palco dal quale il Senatur annuncerà la 'svolta'. Oltre allo striscione che campeggia in fondo al pratone di Pontida con la scritta 'Maroni presidente del Consiglio', i leghisti hanno innalzato molti cartelli con la stessa scritta con l'aggiunta 'Subito!!!' davanti al palco dove parlerà Umberto Bossi, dove saliranno tutti i leader della Lega. Molti leghisti proprio sotto il palco hanno anche distribuito diversi volantini con la scritta 'Maroni presidente del Consiglio subito'. Interpellati i militanti del Carroccio alla domanda se veramente chiedono che l'attuale ministro dell'Interno diventi premier in un prossimo governo, hanno risposto praticamente all'unanimità: "Magari...".
BRAVEHEART E CARMINA BURANA IN ATTESA DI BOSSI - I 'Carmina burana' ed alcuni spezzoni del film 'Braveheart' sparati dagli altoparlanti nel 'pratone', fanno da colonna sonora alla lunga attesa di Umberto Bossi a Pontida. Sul palco vengono proiettate le immagini del film del 1995 sulla lotta di indipendenza della Scozia, mentre i militanti padani agitano le bandiere verdi della Lega Nord. Per il momento viene rispettate la scaletta annunciata nei giorni scorsi, in base alla quale Umberto Bossi sarà il solo a prendere la parola al tradizionale raduno leghista.
COTA ARRIVATO IN PULLMAN CON MILITANTI - La Lega Nord torna alle origini così il governatore della regione Piemonte Roberto Cota ha deciso di raggiungere Pontida venendo in pullman con alcuni militanti piemontesi direttamente da Novara. Sembra infatti che lo stesso Bossi abbia chiesto ai dirigenti di partito un segnale da dare alla base in merito ad "un ritorno alle origini della lega". Tra i big del partito oltre a Cota è presente anche il ministro Roberto Calderoli.
ARRIVATO ANCHE BUS DA CASSANO 'PAESE DEL CAPO' - Anche da Cassano Magnago, il comune natale di Umberto Bossi 'il paese del Capo', e' partita stamani una comitiva di militanti della Lega Nord alla volta di Pontida. Muniti di bandiere, fazzoletti verdi e copie de 'La Padania', i leghisti della zona si sono ritrovati di prima mattina davanti alla sede del movimento in centro al paese e hanno raggiunto il tradizionale raduno in provincia di Bergamo a bordo di un autobus su cui non c'era un posto libero, tutti prenotati da giorni. 'Vogliamo esserci anche noi - ha spiegato uno dei militanti - perche' e' un momento storico importante e dobbiamo far sentire la nostra vicinanza a Umberto'. L'attesa della base e', infatti, di capire dalla viva voce del 'Capo', che salira' piu' tardi sul palco di Pontida, come la Lega intende affrontare la riscossa dopo la doppia 'sberla' delle urne.
CONFALONIERI,BOSSI E' UN AMICO E POLITICO DI VAGLIA - "Bossi è un amico e un politico di vaglia, staremo a vedere cosa succede oggi". Lo ha detto il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, rispondendo ad una domanda sul raduno della Lega Nord a Pontida. Confalonieri ha partecipato alla consegna dei premi Milano Produttiva, promossi dalla Camera di Commercio di Milano.
Ospite- Ospite
Re: Bossi tra 'Fine leadership Berlusconi nel 2013' ministeri al nord e irriquietezze della Lega...
zpaolo70 ha scritto:SOLDI PER TAGLIO TASSE DA FINE MISSIONI GUERRA- "Oggi i soldi si possono recuperare finendo le missioni di guerra che costano tantissimo. Solo la missione della Libia tra bombe e clandestini ci è costata un miliardo di euro". Lo ha detto il leader della Lega, Umberto Bossi, parlando dal palco di Pontida. Bossi ha quindi ricordato che è necessario intervenire sul fisco perché: "la pressione fiscale ha superato ogni limite". Per il fisco "dobbiamo trovare i soldi. Dalla fine delle missioni di guerra o di pace che dir si voglia si può recuperare un bel miliardo di euro". Lo afferma il leader della Lega Nord Umberto Bossi.
Indipendentemente che si sia d'accordo o meno la missione in Libia non costa un miliardo di Euro, al mese è costata 50 milioni ufficialmente per le operazioni militari, ma in realtà meno in quanto nel computo ci rientrano le spese per armamenti che erano già in magazzino e per ore di volo che comunque sarebbero dovuto essere volate, più o meno alla fine la cifra si aggira su una decina di milioni di euro scarsi, anche mettendoci le spese per il problema clandestini si arriva sì e no a 50 milioni di euro al mese ad esagerare (visto che per questo problema ci sono anche i fondi UE)...
Quindi al di là di come la si veda è pura propaganda e demagogia, se la Lega spera di fare una riforma del fisco con quei soldi non riesce neanche a pagare la mega multa che rischia di incombere su di noi per la vicenda delle quote latte nel quale proprio la Lega per difendere una manciata di allevatori ci ha messo lo zampino (ma già non da oggi visto che questa faccenda ci è costata 4 miliardi e mezzo di multe).
SU MINISTERI BERLUSCONI SI E' CAGATO SOTTO - "Sui Ministeri Berlusconi aveva già firmato il documento poi si è cagato sotto". Lo afferma Umberto Bossi dal palco di Pontida. Il leader della Lega ha poi spiegato che lui e Roberto Calderoli hanno già firmato "due decreti ministeriali" per il trasferimento in Lombardia: "Il mio Ministero e quello di Calderoli - ha detto - verranno in Lombardia a Monza, dove il sindaco ci ha messo a disposizione una sede" presso la Villa Reale della città brianzola. "Ci ha già consegnato la targa del Ministero per Villa Reale", ha concluso Bossi.
Io questa proprio non l'ho capito: se mi si dice ancora Milano o Venezia o Genova o Firenze, insomma uno dei capoluoghi di regione posso ancora (in realtà no, ma facciamo finta di sì) capirlo, ma perchè Monza? Perchè allora non in val Camonica allora?
Ospite- Ospite
Premier: Bossi conferma, alleanza senza alternative
'Con il Senatur c'e' la volonta' di proseguire la legislatura' dice Berlusconi
ROMA - Il pollice di Umberto Bossi resta per ora a mezz'aria: ne' verso l'alto ne' verso il basso. Ma Silvio Berlusconi ne e' sollevato e preferisce, dopo il raduno di Pontida, vedere solo il bicchiere mezzo pieno: la Lega chiude al voto anticipato ed e' al momento indisponibile a far cadere l'esecutivo o ad accordi con il Pd per un governo tecnico; la premiership del Cavaliere e' in discussione ma tra due lontanissimi anni e solo se non verra' rispettato lo scadenzario in 12 punti di cose da fare che in fondo certifica, se non proprio la convinzione granitica del Carroccio di voler andare avanti, l'impossibilita' di staccare la spina.
''Si e' verificato quello che Bossi mi aveva annunciato: assolutamente la conferma che la nostra alleanza non ha alternative e che c'e' la volonta' di proseguire la legislatura, con scelte sulle quali c'e' un accordo consolidato'', tira un sospiro di sollievo il premier visitando l'alpino ferito in Afghanistan all'ospedale Niguarda . ''Martedi' e mercoledi' saro' al Senato e alla Camera e illustrero' il programma che comprendera' anche alcune delle richieste che sono state eplicitate oggi da Umberto Bossi a Pontida'', promette il premier. Avanti, dunque.
''Non abbiamo nessun dubbio sul fatto che la maggioranza in Parlamento ci mantenga la sua fiducia - dice ancora Berlusconi -, la fiducia che dal 14 dicembre ci ha espresso numerose volte. E quindi andremo avanti per affrontare al meglio la presente crisi che non e' finita e che ancora coinvolge le nostre imprese e i consumatori. Oggi l'Italia richiede di essere governata, richiede stabilita'. Le elezioni di medio termine hanno fatto pagare anche a noi il dazio della crisi, ma questo non significa che si debba interrompere il governo e la legislatura, significa soltanto che bisogna proseguire con un'azione piu' incisiva''.
In effetti. al di la' dei proclami (''la premiership di Berlusconi non e' scontata nel 2013'',''la Lega puo' dire stop in qualsiasi momento''), al momento Bossi conferma dunque l'alleanza e il premier tralascia altri aspetti e si concentra su questo. Ma soprattutto, il Senatur chiude all'angolo Giulio Tremonti sulla riforma fiscale da fare hic et nunc, dando una bella mano al Cavaliere.
''La parte piu' dura e' stata contro di lui'', si sarebbe rallegrato Berlusconi con alcuni fedelissimi. Ad Arcore - dove Berlusconi ha ascoltato con apprensione il discorso di Bossi, temendo fino all'ultimo che all'alleato potesse sfuggire di mano la situazione di fronte al popolo di Pontida, inneggiante alla secessione - certamente non si esulta per l'avviso di sfratto che il senatur ha sventolato in faccia a Berlusconi, se non si ingegnera' su riforma del fisco, stop alle missioni militari in Libia, riforma del patto di stabilita' per i comuni, taglio dei costi della politica, abolizione delle misure vessatorie di Equitalia, soluzione del problema delle quote latte e trasferimento di ministeri al Nord.
Ma al di la' dei proclami e degli striscioni che inneggiano a Maroni premier - ''pannicelli caldi'', dice un fedelissimo di Berlusconi - si incassa il niet al Pd (''Se facciamo cadere adesso il governo poi bisogna andare a votare e questo e' un momento favorevole alla sinistra'') e guadagna tempo. Rischia pero' di scoppiare in mano al Cavaliere la grana del trasferimento dei ministeri al Nord, sui quali il sindaco Gianni Alemanno gia' ha chiesto un voto in Parlamento arrivando a dire ''se il governo dovesse cadere, ne prenderemo atto''.
ROMA - Il pollice di Umberto Bossi resta per ora a mezz'aria: ne' verso l'alto ne' verso il basso. Ma Silvio Berlusconi ne e' sollevato e preferisce, dopo il raduno di Pontida, vedere solo il bicchiere mezzo pieno: la Lega chiude al voto anticipato ed e' al momento indisponibile a far cadere l'esecutivo o ad accordi con il Pd per un governo tecnico; la premiership del Cavaliere e' in discussione ma tra due lontanissimi anni e solo se non verra' rispettato lo scadenzario in 12 punti di cose da fare che in fondo certifica, se non proprio la convinzione granitica del Carroccio di voler andare avanti, l'impossibilita' di staccare la spina.
''Si e' verificato quello che Bossi mi aveva annunciato: assolutamente la conferma che la nostra alleanza non ha alternative e che c'e' la volonta' di proseguire la legislatura, con scelte sulle quali c'e' un accordo consolidato'', tira un sospiro di sollievo il premier visitando l'alpino ferito in Afghanistan all'ospedale Niguarda . ''Martedi' e mercoledi' saro' al Senato e alla Camera e illustrero' il programma che comprendera' anche alcune delle richieste che sono state eplicitate oggi da Umberto Bossi a Pontida'', promette il premier. Avanti, dunque.
''Non abbiamo nessun dubbio sul fatto che la maggioranza in Parlamento ci mantenga la sua fiducia - dice ancora Berlusconi -, la fiducia che dal 14 dicembre ci ha espresso numerose volte. E quindi andremo avanti per affrontare al meglio la presente crisi che non e' finita e che ancora coinvolge le nostre imprese e i consumatori. Oggi l'Italia richiede di essere governata, richiede stabilita'. Le elezioni di medio termine hanno fatto pagare anche a noi il dazio della crisi, ma questo non significa che si debba interrompere il governo e la legislatura, significa soltanto che bisogna proseguire con un'azione piu' incisiva''.
In effetti. al di la' dei proclami (''la premiership di Berlusconi non e' scontata nel 2013'',''la Lega puo' dire stop in qualsiasi momento''), al momento Bossi conferma dunque l'alleanza e il premier tralascia altri aspetti e si concentra su questo. Ma soprattutto, il Senatur chiude all'angolo Giulio Tremonti sulla riforma fiscale da fare hic et nunc, dando una bella mano al Cavaliere.
''La parte piu' dura e' stata contro di lui'', si sarebbe rallegrato Berlusconi con alcuni fedelissimi. Ad Arcore - dove Berlusconi ha ascoltato con apprensione il discorso di Bossi, temendo fino all'ultimo che all'alleato potesse sfuggire di mano la situazione di fronte al popolo di Pontida, inneggiante alla secessione - certamente non si esulta per l'avviso di sfratto che il senatur ha sventolato in faccia a Berlusconi, se non si ingegnera' su riforma del fisco, stop alle missioni militari in Libia, riforma del patto di stabilita' per i comuni, taglio dei costi della politica, abolizione delle misure vessatorie di Equitalia, soluzione del problema delle quote latte e trasferimento di ministeri al Nord.
Ma al di la' dei proclami e degli striscioni che inneggiano a Maroni premier - ''pannicelli caldi'', dice un fedelissimo di Berlusconi - si incassa il niet al Pd (''Se facciamo cadere adesso il governo poi bisogna andare a votare e questo e' un momento favorevole alla sinistra'') e guadagna tempo. Rischia pero' di scoppiare in mano al Cavaliere la grana del trasferimento dei ministeri al Nord, sui quali il sindaco Gianni Alemanno gia' ha chiesto un voto in Parlamento arrivando a dire ''se il governo dovesse cadere, ne prenderemo atto''.
Ospite- Ospite
Tanti anni per UNIRE l'Italia, una legislatura per dividerla definitivamente
COME SI FA' A PARLARE DI EUROPA UNITA SE L'ITALIA LA VOGLIONO DIVIDERE ????
Con la crisi che impera, l'occupazione che e sempre minore, i cassaintegrati aumentano, di cosa si parla ????
Una domanda a te leggi caro lettore, ma credi di essere giustamente rappresentato dalle attuali forze di governo ?
Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, è pronto a dar battaglia alla richiesta leghista di trasferire al Nord alcuni ministeri eritiene che la mozione parlamentare da lui annunciata 'avra' il 90% dei consensi di destra e di sinistra. Dai microfoni di Rtl, definisce l'atteggiamento della Lega 'una copertura elettorale'. Intervistato da Mattino e Messaggero, il ministro della Difesa,Ignazio La Russa, afferma di non vedere 'molta passione' al Nord sul tema trasferimento dei ministeri, e precisa che sul fatto che possano esserci sedi di rappresentanza c'é l'accordo di tutti. Da Repubblica, il presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti, afferma che se ci fosse un voto di fiducia sullo spostamento dei ministeri, si aspetterebbe 'comportamenti coerenti e non marce indietro'.
CALDEROLI A VERTICE PDL A PALAZZO GRAZIOLI - A sorpresa è arrivato anche il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, esponente di punta della Lega, alla cena convocata da Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli con i vertici del Pdl.
CALDEROLI: TRASFERIMENTI RIGUARDANO ANCHE SUD - ''Il nostro progetto non riguarda soltanto il Nord ma concerne l'intero Paese, compreso il Sud: riteniamo, infatti, che anche il Mezzogiorno possa, e debba, legittimamente aspirare ad avere dei ministeri dislocati sui propri territori''. Lo scrive il ministro della Semplificazione e capo delle segreterie della Lega, Roberto Calderoli, rispondendo alle parole di monsignor Bregantini. ''Caro Monsignor Bregantini - si legge nel testo di Calderoli - mi spiace sinceramente constatare, dalle sue parole, che le sono state fornite delle informazioni non corrispondenti alla realta' rispetto al nostro progetto di territorializzazione delle amministrazioni centrali dello Stato, ivi compresi i ministeri. Noi riteniamo - spiega l'esponente leghista - che le suddette amministrazioni centrali debbano essere collocate nei territori che abbiano una vocazione naturale nei confronti delle materie di competenza specifica delle rispettive amministrazioni centrali o dei rispettivi ministeri''. ''Il nostro progetto, pertanto - sottolinea Calderoli - non riguarda soltanto il Nord ma concerne l'intero Paese, compreso il Sud: riteniamo, infatti, che anche il Mezzogiorno possa, e debba, legittimamente aspirare ad avere dei ministeri dislocati sui propri territori. Per dimostrarle tutto questo con maggiore chiarezza - aggiunge - le offro fin da ora la mia completa disponibilita' a portare a lei, o a chi mi volesse indicare, il nostro intero progetto, per poterlo illustrare personalmente e poter superare cosi' i dubbi o le critiche, che ritengo essere conseguenza delle semplificazioni giornalistiche in proposito''.
''La Chiesa deve frenare queste mire secessionistiche'', aveva detto l'arcivescovo Giancarlo Maria Bregantini, presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali, il lavoro, la giustizia e la pace, in un'intervista alla Radio Vaticano, con particolare riferimento alla richiesta di spostare al Nord alcuni ministeri. ''Un gesto di grandissimo disprezzo per il Sud'', lo definisce il capo-commissione Cei, sottolineando che ''la Lega paradossalmente ripete gli errori che rimprovera a Roma''.
ALEMANNO, ANCHE TESTO PDL CONTRO SPOSTAMENTO - ''Domani ci sara' anche un ordine del giorno del Pdl contro lo spostamento dei ministeri al nord''. Lo ha annunciato il sindaco di Roma Gianni Alemanno, dopo aver firmato la petizione popolare per dire no alle richieste della Lega. Il sindaco ha spiegato che oltre all'ordine del giorno al decreto sviluppo annunciato dal Partito democratico ci sara' anche un testo del Popolo della liberta'. Sulla stessa linea la Polverini: "Ho appena convocato una Giunta d'urgenza per parlare della nostra petizione di cui io sarò la prima firmataria. Andrò a piazza del Pantheon a firmarla. Naturalmente è aperta a tutti". "Ora i rapporti tra Pdl e Lega sono complessi - ha aggiunto la presidente della Regione Lazio - ieri Bossi ha anche detto cose giuste e condivisibili, come la riforma fiscale, il sostegno alle imprese: su questi temi è possibile la sintesi. La cosa che mi dispiace - ha spiegato Polverini - è che si è aperto un dibattito sui ministeri solo per finalità ideologiche e propagandistiche, ma nessuno parla di cosa significherebbe per le famiglie. Pensate inoltre a un Consiglio dei Ministri convocato d'urgenza. Che succederebbe? I ministri - ha concluso - dovrebbero spostarsi per il Paese, perdendo un sacco di tempo e di risorse".
LA RUSSA, POLVERINI-ALEMANNO BAGNATI SENZA PIOGGIA - "E' sbagliato agitarsi se ancora non piove, in quel caso aprire l'ombrello porta sfortuna, quindi è prematuro aprire l'ombrello. Magari non pioverà mai. Polverini e Alemanno si bagnano prima che piova". Così, il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, interpellato sul trasferimento di alcuni ministeri al nord, come chiede la Lega. Chi volesse "mettere in discussione il ruolo di Roma Capitale, troverebbe in me un fiero nemico" ha aggiunto il ministro che ha fatto visita al Paris Air Show.
FRANCESCHINI: DOMANI CAMERA VOTA STOP TRASFERIMENTO - Domani il Partito Democratico presenterà alla Camera un ordine del giorno al decreto sviluppo e chiederà così un voto dell'Aula contro lo spostamento dei ministeri al Nord. Lo ha annunciato il capogruppo Dario Franceschini nel corso della Conferenza nazionale del Pd sulla Sicurezza. La proposta della Lega del trasferimento delle sedi ministeriali, secondo Franceschini, è "una patetica operazione di immagine che noi porteremo al voto". "Pontida 2011 e i discorsi che si sono sentiti mi sono sembrati quelli di Abatantuono nel film "Attila e gli Unnì", ha sottolineato Franceschini. "Se hanno tanta voglia di tornare al Nord - ha concluso il capogruppo - lo possono fare e lo faranno il prima possibile, ma senza i loro ministeri", ha concluso.
Con la crisi che impera, l'occupazione che e sempre minore, i cassaintegrati aumentano, di cosa si parla ????
Una domanda a te leggi caro lettore, ma credi di essere giustamente rappresentato dalle attuali forze di governo ?
Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, è pronto a dar battaglia alla richiesta leghista di trasferire al Nord alcuni ministeri eritiene che la mozione parlamentare da lui annunciata 'avra' il 90% dei consensi di destra e di sinistra. Dai microfoni di Rtl, definisce l'atteggiamento della Lega 'una copertura elettorale'. Intervistato da Mattino e Messaggero, il ministro della Difesa,Ignazio La Russa, afferma di non vedere 'molta passione' al Nord sul tema trasferimento dei ministeri, e precisa che sul fatto che possano esserci sedi di rappresentanza c'é l'accordo di tutti. Da Repubblica, il presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti, afferma che se ci fosse un voto di fiducia sullo spostamento dei ministeri, si aspetterebbe 'comportamenti coerenti e non marce indietro'.
CALDEROLI A VERTICE PDL A PALAZZO GRAZIOLI - A sorpresa è arrivato anche il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, esponente di punta della Lega, alla cena convocata da Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli con i vertici del Pdl.
CALDEROLI: TRASFERIMENTI RIGUARDANO ANCHE SUD - ''Il nostro progetto non riguarda soltanto il Nord ma concerne l'intero Paese, compreso il Sud: riteniamo, infatti, che anche il Mezzogiorno possa, e debba, legittimamente aspirare ad avere dei ministeri dislocati sui propri territori''. Lo scrive il ministro della Semplificazione e capo delle segreterie della Lega, Roberto Calderoli, rispondendo alle parole di monsignor Bregantini. ''Caro Monsignor Bregantini - si legge nel testo di Calderoli - mi spiace sinceramente constatare, dalle sue parole, che le sono state fornite delle informazioni non corrispondenti alla realta' rispetto al nostro progetto di territorializzazione delle amministrazioni centrali dello Stato, ivi compresi i ministeri. Noi riteniamo - spiega l'esponente leghista - che le suddette amministrazioni centrali debbano essere collocate nei territori che abbiano una vocazione naturale nei confronti delle materie di competenza specifica delle rispettive amministrazioni centrali o dei rispettivi ministeri''. ''Il nostro progetto, pertanto - sottolinea Calderoli - non riguarda soltanto il Nord ma concerne l'intero Paese, compreso il Sud: riteniamo, infatti, che anche il Mezzogiorno possa, e debba, legittimamente aspirare ad avere dei ministeri dislocati sui propri territori. Per dimostrarle tutto questo con maggiore chiarezza - aggiunge - le offro fin da ora la mia completa disponibilita' a portare a lei, o a chi mi volesse indicare, il nostro intero progetto, per poterlo illustrare personalmente e poter superare cosi' i dubbi o le critiche, che ritengo essere conseguenza delle semplificazioni giornalistiche in proposito''.
''La Chiesa deve frenare queste mire secessionistiche'', aveva detto l'arcivescovo Giancarlo Maria Bregantini, presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali, il lavoro, la giustizia e la pace, in un'intervista alla Radio Vaticano, con particolare riferimento alla richiesta di spostare al Nord alcuni ministeri. ''Un gesto di grandissimo disprezzo per il Sud'', lo definisce il capo-commissione Cei, sottolineando che ''la Lega paradossalmente ripete gli errori che rimprovera a Roma''.
ALEMANNO, ANCHE TESTO PDL CONTRO SPOSTAMENTO - ''Domani ci sara' anche un ordine del giorno del Pdl contro lo spostamento dei ministeri al nord''. Lo ha annunciato il sindaco di Roma Gianni Alemanno, dopo aver firmato la petizione popolare per dire no alle richieste della Lega. Il sindaco ha spiegato che oltre all'ordine del giorno al decreto sviluppo annunciato dal Partito democratico ci sara' anche un testo del Popolo della liberta'. Sulla stessa linea la Polverini: "Ho appena convocato una Giunta d'urgenza per parlare della nostra petizione di cui io sarò la prima firmataria. Andrò a piazza del Pantheon a firmarla. Naturalmente è aperta a tutti". "Ora i rapporti tra Pdl e Lega sono complessi - ha aggiunto la presidente della Regione Lazio - ieri Bossi ha anche detto cose giuste e condivisibili, come la riforma fiscale, il sostegno alle imprese: su questi temi è possibile la sintesi. La cosa che mi dispiace - ha spiegato Polverini - è che si è aperto un dibattito sui ministeri solo per finalità ideologiche e propagandistiche, ma nessuno parla di cosa significherebbe per le famiglie. Pensate inoltre a un Consiglio dei Ministri convocato d'urgenza. Che succederebbe? I ministri - ha concluso - dovrebbero spostarsi per il Paese, perdendo un sacco di tempo e di risorse".
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