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Proposte per il Piemonte!

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Messaggio Da Ospite Ven Set 24, 2010 3:04 pm

In questo topic invito gli iscritti piemontesi ad inviduare i problemi, le questioni principali su cui c'è da battersi ed eventuali proposte per questa regione e le sue realtà!

Non esitate a postare! Ogni contributo è preziosissimo!


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Messaggio Da Ospite Mer Nov 17, 2010 9:48 pm

Posto qui alcune proposte per la città di Torino sviluppate da alcuni membri del local di Torino (io, Alberto Bollo e Andrea Tiberti), invito tutti gli interessati a intervenire ed eventualmente proporre nuove proposte.

1) Trasporti
-Supporto alla costruzione della tangenziale Est.
-Nuovi parcheggi gratuiti nella cintura esterna della città e potenziamento linee di trasporto pubblico conseguente per servire tali parcheggi.
-Più fondi per la manutenzione ed il potenziamento delle piste ciclabili.
2) Infrastrutture ed edilizia pubblica
-Maggiori fondi per manutenzione e interventi ordinari e straordinari per l'ambito dell'edilizia scolastica di competenza comunale, possibilità per gli istituti di competenza comunale di pianificare interventi straordinari fino a 5.000 euro in autonomia solo informando il Comune dell'avvio dei lavori.
-Creazione di nuovi asili e asili nido.
-Maggiore supporto e compartecipazione del Comune all'edilizia universitaria, sopratutto per quel che riguarda i posti letto.
-Abolizione dei costi di diritto comunale per DIA riguardante efficentamento energetico e impianto pannelli fotovoltaici e abolizione dei costi per l'occupazione suolo pubblico per il tempo necessario per eseguire i lavori fino ad un massimo di 15 giorni e per occupazione inferiore ai 50mq (cifre x ora solo indicative)
-Installazione entro due anni di un totale di almeno 1MW di energia solare (o altre fonti di energia rinnovabili ove possibile) per alimentare gli uffici e le dipendenze comunali, anche tramite eventuale partecipazione della cittadinanza e delle attività locali tramite compartecipazione comunale alla messa in posa di pannelli solari da parte di questi privati, il Comune quindi in base alla sua quota di compartecipazione avrebbe diritti in egual percentuale a questa sulla quota di energia prodotta
-Riqualificazione di stabilimenti in disuso ed edifici comunali inutilizzati ed in stato di abbandono in case popolari per le famiglie a basso o nullo reddito, costruzioni da riqualificare seguendo gli ultimi e più avanzati standard urbanistici ed energetici. Nel caso non fosse possibile riqualificarli bisogna procedere immediatamente alla loro vendita e/o affitti a terzi.
3) Supporto alle piccole attività
-Riduzione dei canoni pubblicitari per le piccole attività, in particolare riguardo alle insegne di esercizio.
4) Partecipazione popolare, cultura e decoro urbano
-Abolizione dei costi e della richiesta autorizzazione per attività di divulgazione idee, sensibilizzazione, opere di beneficenza che non richiedano occupazione spazi pubblici.
-Abolizione dei costi per l'occupazione di spazi pubblici per attività culturali e didattiche.
-Creazione albo unico per le associazioni non a scopo di lucro.
-Concentrazione delle risorse disponibili per eventi culturali per pochi eventi selezionati di altà qualità e spessore.
-Divieto assoluto di applicare pubblicità (commerciale e non) su monumenti e palazzi (eccezzion fatta per le sponsorizzazioni che comunque non dovranno mai essere segnalate in maniera differente dal logo e/o nome dell'azienda ed in dimensioni che comunque non inficino il decoro generale) e montare strutture, sempre a scopo pubblicitario, di dimensioni importanti (tipo gonfiabili o tensostrutture di medie-grosse dimensioni) presso piazze e vie del centro storico.
5) Raccolta rifiuti
-Aumento del numero dei cassonetti per il differenziato, in particolare per carta, vetro e plastica.
-Aumento dei giorni per il ritiro dei materiali ingombranti ed elettrici.
6) Sicurezza
-Potenziamento del corpo della Polizia Locale tramite potenziamento dei mezzi a disposizione, più addestramento e corsi di formazione (soprattutto per quel che riguarda il settore dei rapporti con il cittadini) per il personale.
-Riqualificazione parchi delle aree periferiche.
-Messa in opera e/o potenziamento dei sistemi di videosorveglianza nelle aree sensibili.
7) Pubblica Amministrazione
-Accorpamento fisico e amministrativo di uffici.
-Semplificazione normativa a cui far seguire una semplificazione delle procedure per rendere più vicina l'amministrazione al cittadino.
8 ) Sanità
-Teleassistenza per gli anziani
9) Bilancio
-Introduzione dell'ecopass per la ZTL, costi maggiori per le auto di grossa cilindrata (ipotizzabili tre fasce di costi per auto di piccola, media, grande cilindrata), costi zero per auto elettriche o a metano

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Messaggio Da Ospite Ven Ago 05, 2011 4:47 pm

Ecco il primo una prima serie di articoli che scriverò per definire di diversi aspetti della politica alessandrina che vorremmo portare avanti di cui abbiamo discusso con i soci di Alessandria in vista della stesura di un vero e proprio programma.

http://www.nuovademocraziaeuropea.it/blog/unidea-rilancio-del-basso-piemonte


L'idea non è nuova, non è semplice, è già stata studiata nei dettagli, comporterebbe sicuri guadagni per la città e l'intera provincia di Alessandria.
Di cosa sto parlando?
Semplice, del famoso Polo Logistico alessandrino, idea diventata per mancanza di volontà (prima ancora che per problemi economici) politica una vera e propria utopia.

La provincia di Alessandria si trova in una zona strategica del nord Italia, al centro esatto del triangolo Torino-Milano-Genova.
Una delle zone a più alta concentrazione industriale d'Italia.

Eppure, in particolare la provincia di Alessandria, negli ultimi anni, sta diventando anche una delle zone economica più depresse, con molti indicatori di crescita spesso negativi.

Questo vale anche per i tre vertici del triangolo, Genova in particolar modo.

Eppure ci sarebbe un modo per rilanciare in maniera seria diretta almeno uno dei vertici (e di conseguenza anche gli altri) e parlo del potenziamento o meglio adeguamento ai moderni standard del porto di Genova e costituzione di un moderno retroporto nel cuore della Pianura Padana alle spalle di Genova.
Il porto di Genova infatti può diventare di nuovo un crocevia importantissimo per le merci dirette da e verso l'Asia via mare: la maggior parte di esse infatti passa per il Mediterraneo per dirigersi (o allontanarsi) ai grandi porti del Mar Baltico comportando un aumento dei tempi di navigazione e quindi dei costi.
Adeguando il porto di Genova (oramai obsoleto come impianti ed in particolare come capacità ricettiva, i cargo giganti di nuova generazione infatti non possono attraccare a Genova) si potrà rendere conveniente quindi per le navi delle grandi compagnie l'attracco a tale porto con la possibilità di arrivare alle più grandi cifre di movimentazione di container. Si pensi che al 2008 l'intera movimentazione di container nei porti del centro-nord Italia non raggiungeva che la metà di quella del solo porto di Rotterdam (10.000 migliaia di Teu, mentre Genova, uno dei più grossi ne fa solo 1.700).

Ciò avrebbe evidenti impatti economici ed ambientali (minore percorrenza delle grosse navi cargo nel Mediterraneo e nell'Atlantico), ma non di meno ci sarebbero grandi ostacoli.
Progettare un porto da 10.000 migliaia di Teu vuol dire avere grandissimi spazi per la movimentazione delle merci, cosa che Genova non può offrire, ma il retroterra nella pianura padana sì. Collegando con navette automatizzate su rotaie quindi il porto di Genova a retroporti sulla Pianura Padana (come proposto in approfonditi studi afferenti al Politecnico di Torino, ad esempio il progetto BRUCO) si potrebbe ovviare a questo problema, retroporti che quindi si troverebbero ad essere direttamente collegati alle principali rotabili e reti ferroviarie (sia sulle direttrici est-ovest Europa, che nord-sud, verso quindi i grandi porti baltici).

Prima di arrivare a questi livelli di complessità comunque creare importanti poli logistici, collegati a Genova e alle altre città tramite le normali reti ferroviarie, nella zona comunque già aiuterebbe molto, poli logistici che nulla vieta poi in un secondo momento di convertire a funzione di retroporto genovese.

Secondo studi di massima fin'ora condotti adeguare il solo porto di Genova alle reali moderne necessità verrebbe a costare circa 700 milioni di Euro, una grossa cifra, ma non esagerata (tanto più se consideriamo i normali sprechi in Italia nei più svariati, ed inutili settori, e considerano che già da solo questo potrebbe aiutare molto la ripresa e la crescita dell'economia dell'intera area per decine di anni). Mentre l'intera opera comprensiva anche di retroporto nell'alessandrino e collegamente ferroviari appositi si aggirerebbe intorno ai 4 miliardi di Euro (spalmati per di più ovviamente su più anni), con ricavi annui previsti tra i 500 ed il miliardo di Euro a regime.

Questa è una delle tante idee (magari neanche la migliore) che si possono mettere in campo per favorire lo sviluppo e la crescita economica di intere regioni, i costi come sempre sono consistenti, ma non folli e con una oculata amministrazione le risorse si troverebbero tra Stato, regioni, enti locali e privati interessati a co-finanziare l'opera.
Quel che manca ovviamente è la volontà politica: si preferisce creare nuove province, mantenere in vita improbabilità comunità montane, non toccare i privilegi acquisiti per paura di perdere consenso piuttosto che imbarcarsi in progetti di grande respiro (a cui ovviamente una piccola parte della popolazione si opporrebbe solo per partito preso, come sempre in questi casi mi dispiace dire) in grado di rivoluzionare almeno parte del sistema di trasporto italiano rendendolo realmente competitivo, attrattativo ed efficente.

Se si vuole rilanciare l'Italia bisogna avere coraggio... forse dire retroporto di Genova è troppo e può apparire fuori portata, ma sviluppare seriamente il settore della logistica in una zona chiave per le comunicazioni del Nord Italia come quella dell'Alessandrino dovrebbe essere un obbligo per qualsi voglia amministratore a qualsiasi livello dotato di un minimo di buon senso e di interesse per lo sviluppo ed il benessere dei suoi territori.

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Messaggio Da Marcello.DeVita Ven Ago 05, 2011 5:03 pm

Ottimo lavoro
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Messaggio Da Dario De Vita (iRad) Ven Ago 05, 2011 5:57 pm

ottima proposta, servirebbero dei programmi-quadro intermedi per capire l'evoluzione economica ed efficientistica di un polo nell'alessandrino. Tornerà sicuramente utile iniziare ad ipotizzare progetti per il medio periodo in accordo con progetti per il lungo periodo dove si dovrebbe arrivare a toccare la massima efficienza. Bilanciando così le spese ed intervenendo in due (forse meglio tre) momenti di sviluppo di tale polo.
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