Salve!
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Salve!
Salve a tutti!
Giusto due righe di presentazione (sperando di non aver sbagliato sezione): sono uno studente all'Università di Torino in Studi Internazionali, mi chiamo Umberto, ho (quasi) 21 anni.
Ho scoperto NDE tramite OKNO e sono rimasto piuttosto incuriosito da questo progetto e mi piacerebbe avere alcune delucidazioni su alcuni punti:
1) La posizione sul processo di integrazione europea di che tipo è: Confederale, Funzionalista o Federalista a grandi linee?
Sò che può sembrare una domanda un po' stupida, ma spesso questo è uno dei temi di maggiore divergenza anche tra grandi europeisti come la storia ci insegna, discorso che poi spesso finisce per cascare anche sul problema, un po' costruito e sfruttato ad arte invero da certe forze politiche, soprattutto negli ultimi tempi (per quanto sia un problema effettivamente reale), Europa degli stati vs Europa dei popoli.
2) Turchia, Ucraina e nuovi paesi aderenti dei Balcani, quale sarebbe la posizione di massima del NDE? Credo che questo per un partito incentrato sul tema dell'Europa sia una questione fondamentale, nonchè spesso collegato al punto 1 secondo alcune correnti di pensiero, senza contare l'importanza che ha la questione anche nel dibattito politico 'spicciolo'.
3) Politiche energetiche: al di là della discussione sulle politiche green qual'è la posizione sugli idracarburi e gas naturale? Attualmente tecnicamente gli stati dell'Unione Europea non hanno problemi a sopperire agli approvigionamenti di questi tipo grazie alla Russia, ma in passato si è già visto come guerre (commerciali, ma anche non) abbiano messo in pericolo la capacità di sostentamento su questo settore. Attualmente per diversificare le fonti sarebbero necessari rigassificatori e maggiori rifornimenti dai paesi del Nord-Africa, ma i primi spesso hanno problemi dal punto di vista dell'impatto paesaggistico, mentre i secondi spesso ci mettono di fronte a paesi non democratici o non completamente democratici.
Insomma: dei bei dillemi.
4) Politica di difesa europea: qual'è la posizione della NDE verso un futuro esercito europeo integrato con correlate capacità di produzione e sviluppo degli armamenti e delle tecnologie autonoma da paesi terzi?
5) Nel programma ho visto che si propone la cancellazione delle autonomie a livello locale più basso sotto i 5000 abitanti, data anche la conformazione del territorio italiano e la dispersione della popolazione che vi è su di essa non c'è il rischio che con l'accorpamento di interi comuni di danneggiare, se non distruggere, intere comunità (5000 è un limite molto alto se si pensa che un paesino medio di campagna, in cui comunque si riesce ad avere servizi, come scuole materne e comunità molto compatte e attive, oggi giorno si aggira sui 600-800 abitanti da quel che posso vedere).
Per la felecità di tutti ho finito (forse per ora XD) le mie domande, spero di non aver scocciato troppo ^^
Giusto due righe di presentazione (sperando di non aver sbagliato sezione): sono uno studente all'Università di Torino in Studi Internazionali, mi chiamo Umberto, ho (quasi) 21 anni.
Ho scoperto NDE tramite OKNO e sono rimasto piuttosto incuriosito da questo progetto e mi piacerebbe avere alcune delucidazioni su alcuni punti:
1) La posizione sul processo di integrazione europea di che tipo è: Confederale, Funzionalista o Federalista a grandi linee?
Sò che può sembrare una domanda un po' stupida, ma spesso questo è uno dei temi di maggiore divergenza anche tra grandi europeisti come la storia ci insegna, discorso che poi spesso finisce per cascare anche sul problema, un po' costruito e sfruttato ad arte invero da certe forze politiche, soprattutto negli ultimi tempi (per quanto sia un problema effettivamente reale), Europa degli stati vs Europa dei popoli.
2) Turchia, Ucraina e nuovi paesi aderenti dei Balcani, quale sarebbe la posizione di massima del NDE? Credo che questo per un partito incentrato sul tema dell'Europa sia una questione fondamentale, nonchè spesso collegato al punto 1 secondo alcune correnti di pensiero, senza contare l'importanza che ha la questione anche nel dibattito politico 'spicciolo'.
3) Politiche energetiche: al di là della discussione sulle politiche green qual'è la posizione sugli idracarburi e gas naturale? Attualmente tecnicamente gli stati dell'Unione Europea non hanno problemi a sopperire agli approvigionamenti di questi tipo grazie alla Russia, ma in passato si è già visto come guerre (commerciali, ma anche non) abbiano messo in pericolo la capacità di sostentamento su questo settore. Attualmente per diversificare le fonti sarebbero necessari rigassificatori e maggiori rifornimenti dai paesi del Nord-Africa, ma i primi spesso hanno problemi dal punto di vista dell'impatto paesaggistico, mentre i secondi spesso ci mettono di fronte a paesi non democratici o non completamente democratici.
Insomma: dei bei dillemi.
4) Politica di difesa europea: qual'è la posizione della NDE verso un futuro esercito europeo integrato con correlate capacità di produzione e sviluppo degli armamenti e delle tecnologie autonoma da paesi terzi?
5) Nel programma ho visto che si propone la cancellazione delle autonomie a livello locale più basso sotto i 5000 abitanti, data anche la conformazione del territorio italiano e la dispersione della popolazione che vi è su di essa non c'è il rischio che con l'accorpamento di interi comuni di danneggiare, se non distruggere, intere comunità (5000 è un limite molto alto se si pensa che un paesino medio di campagna, in cui comunque si riesce ad avere servizi, come scuole materne e comunità molto compatte e attive, oggi giorno si aggira sui 600-800 abitanti da quel che posso vedere).
Per la felecità di tutti ho finito (forse per ora XD) le mie domande, spero di non aver scocciato troppo ^^
Ospite- Ospite
Re: Salve!
Benvenuto Umberto:
1) A questa domanda ti rispondo in modo semplice i soci NDE non sono nè federalisti e nè europeisti ma semplicemente europei aggiungere altro distoglierebbe solo dall'obiettivo principale cioè quello di creare una cittadinanza europea vera. Ma per fare ciò bisogna prima capire che gli europei non sono più quelli di una volta ma i governanti purtroppo sì. Questa è la sfida maggiore che dovrà affrontare Nuova Democrazia Europea garantire un cambiamento generazionale che parta prima di tutto dalla politica.
2) Turchia, Ucraina e Balcani non sono ancora pronti per entrare nell'Unione Europea così come non lo erano stati come Romania e Bulgaria che hanno subito in questi ultimi anni molti danni a loro interno e un immigrazione non controllata. Affermare poi (come hanno fatto alcuni politici) che con l'entrata della Turchia dimostriamo che l'Islam non ci fa paura è un concetto totalmente campato in aria. Quello che bisogna fare è esercitare un buona diplomazia con i suddetti Stati (come anche con Russia, USA e Cina). Ma una diplomazia che sia reale e forte espressa da un unica voce.
Tornando sulla Turchia ti posto un link di un intervista che feci su Panorama proprio sulla Turchia. Un intervista che durò oltre 2 ore ma alla fine ne venne fuori un articolo (scritto da una giornalista di Panorama) sui giovani e l' Erasmus che non mi è mai piaciuto che mette in risalto poco e nulla di Erasmus e cittadinanza europea.
http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2007/05/18SIM5086.PDF
Concludo questa parte dicendoti che c'è ancora molta strada da fare poiché oggi di Europa c'è veramente poco ed in mano agli attuali governanti non credo che possa migliorare.
Per quanto riguarda le tue ultime questioni ti informo che nella sezione soci ne stiamo discutendo molto comunque invito Fabio e Sirio (soci NDE) di intervenire su quest'ultime tematiche (in particolare sull'energia) anche nella sezione ospiti . Loro sono ben ferrati su questi argomenti
1) A questa domanda ti rispondo in modo semplice i soci NDE non sono nè federalisti e nè europeisti ma semplicemente europei aggiungere altro distoglierebbe solo dall'obiettivo principale cioè quello di creare una cittadinanza europea vera. Ma per fare ciò bisogna prima capire che gli europei non sono più quelli di una volta ma i governanti purtroppo sì. Questa è la sfida maggiore che dovrà affrontare Nuova Democrazia Europea garantire un cambiamento generazionale che parta prima di tutto dalla politica.
2) Turchia, Ucraina e Balcani non sono ancora pronti per entrare nell'Unione Europea così come non lo erano stati come Romania e Bulgaria che hanno subito in questi ultimi anni molti danni a loro interno e un immigrazione non controllata. Affermare poi (come hanno fatto alcuni politici) che con l'entrata della Turchia dimostriamo che l'Islam non ci fa paura è un concetto totalmente campato in aria. Quello che bisogna fare è esercitare un buona diplomazia con i suddetti Stati (come anche con Russia, USA e Cina). Ma una diplomazia che sia reale e forte espressa da un unica voce.
Tornando sulla Turchia ti posto un link di un intervista che feci su Panorama proprio sulla Turchia. Un intervista che durò oltre 2 ore ma alla fine ne venne fuori un articolo (scritto da una giornalista di Panorama) sui giovani e l' Erasmus che non mi è mai piaciuto che mette in risalto poco e nulla di Erasmus e cittadinanza europea.
http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2007/05/18SIM5086.PDF
Concludo questa parte dicendoti che c'è ancora molta strada da fare poiché oggi di Europa c'è veramente poco ed in mano agli attuali governanti non credo che possa migliorare.
Per quanto riguarda le tue ultime questioni ti informo che nella sezione soci ne stiamo discutendo molto comunque invito Fabio e Sirio (soci NDE) di intervenire su quest'ultime tematiche (in particolare sull'energia) anche nella sezione ospiti . Loro sono ben ferrati su questi argomenti
Re: Salve!
Grazie dell'attenzione, nell'attesa delle altre risposte ne approfitto per porre un paio di altre domande più inerenti ad NDE in sè:
1) NDE ha a che fare qualcosa con questo Democrazia Europea ?
2) Contate di dotarvi di pubblicazioni (digitali o non che siano) in futuro?
3) Che tipo di struttura 'ideale' vorreste darvi in futuro in caso di successo del progetto? Territoriale, per comitati, basata principalmente sul web, orizzontale, verticale, fortemente strutturato, debolmente strutturato, ecc....
1) NDE ha a che fare qualcosa con questo Democrazia Europea ?
2) Contate di dotarvi di pubblicazioni (digitali o non che siano) in futuro?
3) Che tipo di struttura 'ideale' vorreste darvi in futuro in caso di successo del progetto? Territoriale, per comitati, basata principalmente sul web, orizzontale, verticale, fortemente strutturato, debolmente strutturato, ecc....
Ospite- Ospite
Re: Salve!
1) assolutamente non c'entra nulla
2) Cosa intendi precisamente?
3) Territoriale e Web ti invito a leggere questa sezione http://www.nuovademocraziaeuropea.eu/centocinquanta.htm
Ti ricordo che il 26 Giugno c'è il primo incontro di NDE http://www.nuovademocraziaeuropea.eu/assembleanazionale.htm
2) Cosa intendi precisamente?
3) Territoriale e Web ti invito a leggere questa sezione http://www.nuovademocraziaeuropea.eu/centocinquanta.htm
Ti ricordo che il 26 Giugno c'è il primo incontro di NDE http://www.nuovademocraziaeuropea.eu/assembleanazionale.htm
Re: Salve!
Si internet è il più importante sistema di diffusione di NDE..in programmazione una collaborazione di NDE con blog di informazione. Inoltre ampio spazio viene dato a social network e social news.
Re: Salve!
Volevo sapere se potevo avere allora una risposta sui primi tre quesiti che avevo posto:
E già che ci sono pongo un altro paio di quesiti:
a) Non sarebbe necessario una armonizzazione dei piani e dell'organizzazione scolastica a livello europeo? Penso solo alle differenze di tempo che sussistono tra i vari paesi per ottenere una laurea per dirne una.
b) NDE chi vedrebbe come suoi naturali 'alleati' o partner in votazioni locali e nazionali?
3) Politiche energetiche: al di là della discussione sulle politiche green qual'è la posizione sugli idracarburi e gas naturale? Attualmente tecnicamente gli stati dell'Unione Europea non hanno problemi a sopperire agli approvigionamenti di questi tipo grazie alla Russia, ma in passato si è già visto come guerre (commerciali, ma anche non) abbiano messo in pericolo la capacità di sostentamento su questo settore. Attualmente per diversificare le fonti sarebbero necessari rigassificatori e maggiori rifornimenti dai paesi del Nord-Africa, ma i primi spesso hanno problemi dal punto di vista dell'impatto paesaggistico, mentre i secondi spesso ci mettono di fronte a paesi non democratici o non completamente democratici.
Insomma: dei bei dillemi.
4) Politica di difesa europea: qual'è la posizione della NDE verso un futuro esercito europeo integrato con correlate capacità di produzione e sviluppo degli armamenti e delle tecnologie autonoma da paesi terzi?
5) Nel programma ho visto che si propone la cancellazione delle autonomie a livello locale più basso sotto i 5000 abitanti, data anche la conformazione del territorio italiano e la dispersione della popolazione che vi è su di essa non c'è il rischio che con l'accorpamento di interi comuni di danneggiare, se non distruggere, intere comunità (5000 è un limite molto alto se si pensa che un paesino medio di campagna, in cui comunque si riesce ad avere servizi, come scuole materne e comunità molto compatte e attive, oggi giorno si aggira sui 600-800 abitanti da quel che posso vedere).
E già che ci sono pongo un altro paio di quesiti:
a) Non sarebbe necessario una armonizzazione dei piani e dell'organizzazione scolastica a livello europeo? Penso solo alle differenze di tempo che sussistono tra i vari paesi per ottenere una laurea per dirne una.
b) NDE chi vedrebbe come suoi naturali 'alleati' o partner in votazioni locali e nazionali?
Ospite- Ospite
Re: Salve!
per il punto 4 in europa esistono già da molti anni sinergie per la ricerca, sviluppo e produzione di armamenti. Per esempio il caccia tornado o eurofighter typhoon sviluppato e costruito tra germania, italia, inghilterra, spagna, austria e arabia saudita.
lorenzoferrua- Messaggi : 116
Data d'iscrizione : 24.06.10
Età : 44
Località : San leucio del sannio BN
Re: Salve!
L'EF-2000 Typhoon, sviluppato da un consorzio di aziende di Spagna, GB, Italia e Germania (Arabia Saudita e Austria ne hanno solo acquistati degli esemplari), non è un progetto che si è sviluppato in ambito europeo, ma sotto il cappello della NATO che supervisiona il programma (tant'è che negli anni passati si era parlato anche della possibilità che il Canada fosse interessato ad entrare nei programmi ai suoi albori) che viene condotto in forte autonomia dai paesi membri.
Lo stesso dicasi del bombardiere tattico PA200 Tornado e dei vari programmi navali (dalle portaerei anglo-francesi, ai cacciatorpedinieri AAW e FREEM italo-francesi, passando per l'elicottero Tigre Franco-tedesco o i vari EH-101 e NH-90, nel settore terrestre poi non si parla neanche di questo poco).
Ambedue sono frutto inoltre di nessuna pianificazione strategica a livello 'alto', ma solo di una 'casuale' necessità degli stati aderenti che dovevano rinnovare le loro linee di volo più o meno contemporaneamente in quei settori e avevano tutti presentato specifiche piuttosto simili (ed in più la GB stava lavorando nel settore già da diversi anni) ed infatti sono due programmi (il Tornado in particolare) a carattere intergovernativo e di tipo chiuso almeno sulla carta (le tecnologie del Typhoon per esempio rimangono dei paesi aderenti, la Francia per esempio non ne può disporre, salvo accettazione degli stessi paesi membri del programma).
Ora come ora non esiste a livello europeo (inteso come UE) nessun sistema realmente efficiente anche solo di cooperazione e condivisione in campo tecnologico e della difesa (esiste l'agenzia europea per la difesa, il cui principale compito dovrebbe essere proprio questo, ma ora come ora rimane più una barzelletta che altro), c'è giusto l'ESA in campo spaziale, che comunque è più un organo di tipo intergovernativo che di tipo comunitario (tant'è che è un ente completamente indipendete dall'UE per dirne una).
Le missioni di Petersberg ora come ora sono ancora difficili da portare a compimento e dipende tutto dalla volontà degli stati membri (e di quelli dotati delle necessarie forze e tecnologie sono pochi quelli in grado di svolgerle in piena autonomia: GB, Francia, Italia dispongono degli asset necessari, mentre la Germania e la Spagna solo negli scenari più semplici possono operare indipendentemente), per cui di fatto se uno stato membro è contro tale decisione può imporre un veto imponendo a tutti il proprio volere.
Inutile parlare di operazioni di rango superiore per cui servirebbero (ora come ora in assenza di qualsivoglia forze realmente integrate e dipendenti dagli organi comunitari) almeno due/tre stati di alto profilo militare per poterle eseguire in maniera completamente indipendente dagli USA o al di fuori di un contesto NATO.
Lo stesso dicasi del bombardiere tattico PA200 Tornado e dei vari programmi navali (dalle portaerei anglo-francesi, ai cacciatorpedinieri AAW e FREEM italo-francesi, passando per l'elicottero Tigre Franco-tedesco o i vari EH-101 e NH-90, nel settore terrestre poi non si parla neanche di questo poco).
Ambedue sono frutto inoltre di nessuna pianificazione strategica a livello 'alto', ma solo di una 'casuale' necessità degli stati aderenti che dovevano rinnovare le loro linee di volo più o meno contemporaneamente in quei settori e avevano tutti presentato specifiche piuttosto simili (ed in più la GB stava lavorando nel settore già da diversi anni) ed infatti sono due programmi (il Tornado in particolare) a carattere intergovernativo e di tipo chiuso almeno sulla carta (le tecnologie del Typhoon per esempio rimangono dei paesi aderenti, la Francia per esempio non ne può disporre, salvo accettazione degli stessi paesi membri del programma).
Ora come ora non esiste a livello europeo (inteso come UE) nessun sistema realmente efficiente anche solo di cooperazione e condivisione in campo tecnologico e della difesa (esiste l'agenzia europea per la difesa, il cui principale compito dovrebbe essere proprio questo, ma ora come ora rimane più una barzelletta che altro), c'è giusto l'ESA in campo spaziale, che comunque è più un organo di tipo intergovernativo che di tipo comunitario (tant'è che è un ente completamente indipendete dall'UE per dirne una).
Le missioni di Petersberg ora come ora sono ancora difficili da portare a compimento e dipende tutto dalla volontà degli stati membri (e di quelli dotati delle necessarie forze e tecnologie sono pochi quelli in grado di svolgerle in piena autonomia: GB, Francia, Italia dispongono degli asset necessari, mentre la Germania e la Spagna solo negli scenari più semplici possono operare indipendentemente), per cui di fatto se uno stato membro è contro tale decisione può imporre un veto imponendo a tutti il proprio volere.
Inutile parlare di operazioni di rango superiore per cui servirebbero (ora come ora in assenza di qualsivoglia forze realmente integrate e dipendenti dagli organi comunitari) almeno due/tre stati di alto profilo militare per poterle eseguire in maniera completamente indipendente dagli USA o al di fuori di un contesto NATO.
Ospite- Ospite
info
riguardo al problema energetico ho gia risposto nei forum energia.consiglio di visitare il forum nde
archimed- Ospite
Re: Salve!
Non mi sembra che l'argomento da me sollevato sia stato trattato (almeno non nella sezione ospiti, non essendo socio di NDE -prima di diventarlo mi piacerebbe capire almeno bene le posizioni di questo partito, al di là dei proclami generali- non ho accesso ad altre sezioni), in quanto l'argomento non erano le politiche rinnovabili in sè, ma i rapporti che l'Europa ha con i paesi fornitori ed i problemi di impatto paesaggistico che si intrecciano, fosse anche solo perchè non si può passare dall'oggi al domani da un sistema a fonti non rinnovabili ad un sistema a fonti rinnovabili e quindi in ogni caso il problema del rifornimento delle materie prime ed i problemi (politici, di diritti umani, paesaggistici) connessi in ogni caso rimarebbero per un tempo più o meno lungo.
Questa era la domanda in ogni caso ricordo:
"3) Politiche energetiche: al di là della discussione sulle politiche green qual'è la posizione sugli idracarburi e gas naturale? Attualmente tecnicamente gli stati dell'Unione Europea non hanno problemi a sopperire agli approvigionamenti di questi tipo grazie alla Russia, ma in passato si è già visto come guerre (commerciali, ma anche non) abbiano messo in pericolo la capacità di sostentamento su questo settore. Attualmente per diversificare le fonti sarebbero necessari rigassificatori e maggiori rifornimenti dai paesi del Nord-Africa, ma i primi spesso hanno problemi dal punto di vista dell'impatto paesaggistico, mentre i secondi spesso ci mettono di fronte a paesi non democratici o non completamente democratici.
Insomma: dei bei dillemi."
Questa era la domanda in ogni caso ricordo:
"3) Politiche energetiche: al di là della discussione sulle politiche green qual'è la posizione sugli idracarburi e gas naturale? Attualmente tecnicamente gli stati dell'Unione Europea non hanno problemi a sopperire agli approvigionamenti di questi tipo grazie alla Russia, ma in passato si è già visto come guerre (commerciali, ma anche non) abbiano messo in pericolo la capacità di sostentamento su questo settore. Attualmente per diversificare le fonti sarebbero necessari rigassificatori e maggiori rifornimenti dai paesi del Nord-Africa, ma i primi spesso hanno problemi dal punto di vista dell'impatto paesaggistico, mentre i secondi spesso ci mettono di fronte a paesi non democratici o non completamente democratici.
Insomma: dei bei dillemi."
Ultima modifica di Umberto il Sab Lug 10, 2010 3:26 pm - modificato 1 volta.
Ospite- Ospite
Re: Salve!
Sì, con tutto rispetto non credo di essere così scemo pardon... ho già letto quella sezione, ma il quesito da me proposto non è stato affrontato neanche di striscio fondamentalmente
Ospite- Ospite
archimede
caro umberto,vedo che sei un po scettico sulle free energy.comunque ti rispondo dicendoti che per quanto riguarda il gas russo verrebbero bene i rigassificatori x accumulare gas ad inerzia,per i periodi di maggior uso.ma sia del gas che degli oleodotti che hanno in programma per farci crescere il debito energetico pubblico con l estero,e qui aggiungo anche il nucleare estero,dico che se ne puo e deve fare a meno dato che esiste la soluzione alternativa efficace e non entropica della tecnologia ad elettrolisi di acqua per produrre HHO ossidrogeno gassoso.valido per ogni sistema termico.va solo che sbloccata la legge che lo impedisce,ovviamente x interessi contrari....x le auto è come portarle a convertirle a gas.x le centrali termiche va sostituito l apparato di alimentazione con l elettrolisi.solo cosi potremo liberarci del debito pubblico energetico...
archimede/fabio pareto- Messaggi : 222
Data d'iscrizione : 10.05.10
Età : 62
Località : albenga
Re: Salve!
No, no... io non sono scettico su niente. Sulle free energy non mi sono neanche pronunciato tra l'altro (anche se da profano, non essendo un tecnico nel campo dell'energia, credo che comunque la l'idea che proponi, presupposto che funzioni, necessiterebbe di non poco per passare da una fase meramente teorica ad una fase sperimentale e poi, sopratutto, di industrializzazzione...)...
Solo cerco di ancorarmi con la realtà... mi spiego meglio: per esempio a me piacerebbe che da domani tutte le auto fossero elettriche o a idrogeno o a quel che si vuole, ma sò che è impossibile ed il passaggio richiederebbe, anche supportandolo ed imponendolo a forza comunque anni e anni, anni in cui non si potrebbe non tenere conto che continuano a circolare milioni di mezzi a idrocarburi (che siano poi di origine fossile o sintetica o di derivazione agricola comunque non fa tutta quella differenza, ognuna di queste opzioni presenta comunque svantaggi checchè se ne dica).
Stesso discorso in qualsiasi altro campo, compreso quello della produzione di energia elettrica.
Che piaccia o no (e a me non piace sia chiaro, come credo a chiunque altro tra l'altro) quindi comunque per ancora decine di anni (anche solo fosse basti pensare a quanto tempo, anni solitamente, necessiterebbe la costruzione o la riconversione di una centrale elettrica) dovremo tenerci tali problemi di approvigionamento energetico, lo stesso tanto decantato solare che pure potrebbe essere una ottima e pratica (in quanto già diffusa) risposta in realtà impone problemi non piccoli per la produzione di energia elettrica su scala nazionale/industriale, al più, nel breve (due-tre anni)-medio (dieci-quindici anni) periodo, questi problemi si può pensare di mitigarli, quello sì.... sia ricorrendo a regolamenti maggiormenti restrittivi sull'efficenza energetica dei complessi abitativi ed industriali, sia favorendo per uso domestico l'uso dell'energia solare e altre, sia incentivando l'uso di mezzi pubblici e lo sviluppo e l'acquisto di mezzi elettrici.
Solo cerco di ancorarmi con la realtà... mi spiego meglio: per esempio a me piacerebbe che da domani tutte le auto fossero elettriche o a idrogeno o a quel che si vuole, ma sò che è impossibile ed il passaggio richiederebbe, anche supportandolo ed imponendolo a forza comunque anni e anni, anni in cui non si potrebbe non tenere conto che continuano a circolare milioni di mezzi a idrocarburi (che siano poi di origine fossile o sintetica o di derivazione agricola comunque non fa tutta quella differenza, ognuna di queste opzioni presenta comunque svantaggi checchè se ne dica).
Stesso discorso in qualsiasi altro campo, compreso quello della produzione di energia elettrica.
Che piaccia o no (e a me non piace sia chiaro, come credo a chiunque altro tra l'altro) quindi comunque per ancora decine di anni (anche solo fosse basti pensare a quanto tempo, anni solitamente, necessiterebbe la costruzione o la riconversione di una centrale elettrica) dovremo tenerci tali problemi di approvigionamento energetico, lo stesso tanto decantato solare che pure potrebbe essere una ottima e pratica (in quanto già diffusa) risposta in realtà impone problemi non piccoli per la produzione di energia elettrica su scala nazionale/industriale, al più, nel breve (due-tre anni)-medio (dieci-quindici anni) periodo, questi problemi si può pensare di mitigarli, quello sì.... sia ricorrendo a regolamenti maggiormenti restrittivi sull'efficenza energetica dei complessi abitativi ed industriali, sia favorendo per uso domestico l'uso dell'energia solare e altre, sia incentivando l'uso di mezzi pubblici e lo sviluppo e l'acquisto di mezzi elettrici.
Ospite- Ospite
risposta
chiarisco che l elettrolisi comporta solo la presenza della cella elettrolitica e l acqua,non cerco la sostituzione del gruppo termico.e solo la legge ad impedirlo,non passerebbero il collaudo le auto,ad es.
archimed- Ospite
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