Una proposta per ridisegnare la gestione e lo smaltimento dei rifiuti.
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Una proposta per ridisegnare la gestione e lo smaltimento dei rifiuti.
Da tempo sulla questione rifiuti mi sto arrovellando per trovare una valida alternativa alla gestione dei rifiuti e quindi ridurre il loro impatto ambientale.
Vivendo in Campania, precisamente a Napoli, la questione dei RSU mi tocca molto da vicino avendo vissuto una serie di disagi che di certo non hanno portato lustro a questa città e alla sua amministrazione. Ho quindi cercato di allargare lo sguardo e provare ad avere un quadro più generale. I rifiuti sono rifiuti, inquinano, costano, occupano suolo.
La strategia migliore da prendere a mio avviso non può essere solo quella di creare una coscienza civile su questo punto. Si tratta si di una cosa validissima, ma che produrrà effetti solo sul lungo termine (molto lungo credo!) mentre ci ritroviamo già adesso a dover gestire una profonda crisi anche su questo aspetto (a parte la Campania anche altre regioni sono in crescente allerta). Ci sono anche gli altri aspetti da valutare e sto quindi parlando di gestione e costi.
Riservandomi di approfondire in questo topic il funzionamento attuale del ciclo dei rifiuti, i suoi costi e le figure amministrative che se ne occupano, inizio a lanciarvi una (sic!) debole e poco argomentata proposta per testare ad impatto la sua credibilità.
Si tratta in sostanza di rivoluzionare l'attuale costo dello smaltimento dei rifiuti partendo non dallo scarto finale e da un'approssimata valutazione della produzione dei rifiuti pro-capite (per altro basata sullo sbagliato concetto dei metri quadri della propria abitazione), ma facendo gravare le spese dello smaltimento già all'immissione dei prodotti che finiranno in discarica.
Obbligare i produttori a produrre una stima del costo dello smaltimento calcolata in base alla possibilità di riciclare gli inquinanti, alla longevità degli articoli e ovviamente al peso dei singoli materiali che compongono il futuro rifiuto. Immagino, forse ingenuamente, che tale valutazione possa essere effettuata al momento del certificato di qualità dei prodotti; dovrà quindi risultare sulle etichette il costo di smaltimento del prodotto utilizzato. Questo sistema dovrebbe entrare per fasi all'interno della produzione, attuandone all'inizio soltanto la valutazione sullo smaltimento. In seconda battuta, quando la produzione avrà preso l'abitudine ad un tale processo, si potrà attuare una seconda fase nella quale si va ad eliminare la tassazione sui rifiuti effettuata dai vari comuni e verrà spostata sui prodotti in vendita.
Questo dovrebbe avere orientativamente lo stesso carico fiscale di tassazione sui singoli cittadini, premiando quelli che sceglieranno quindi i prodotti meno inquinanti (e più convenienti su questo aspetto).
La gestione dei rifiuti quindi dovrà passare ad un controllo centrale, statale o parastatale, ed un consorzio delle imprese di smaltimento rifiuti, che controlli tutto il traffico economico dividendo equamente le risorse verso le varie regioni.
In questo modo la proposta si pone di collegare la sensibilità ambientale agli aspetti economici del singolo, accellerando il processo di sensibilizzazione.
Un altro vantaggio aggiuntivo potrebbe essere quello di sottrarre alla camorra (e la mafia in generale) il controllo del movimento dei rifiuti.
I contro: il prezzo dei prodotti potrebbe subire un ingiustificato aumento utilizzando il pretesto di un provvedimento del genere. L'operazione dovrà essere concertata sotto l'occhi (possibilmente) vigile delle associazioni dei consumatori.
Un altro punto a sfavore potrebbe essere che la detassazione della (solitamente) rata annuale, ed il suo successivo "spalmarsi" in piccole spese, faccia perdere l'attenzione sul costo dei rifiuti facendo perdere di efficacia l'aspetto della sensibilizzazione.
Mi scuso per la possibile ingenuità della proposta, ma spero che questa apra un dibattito su un aspetto non ancora toccato in questo forum.
Questo è comunque solo una piccola parte di un problema più generale sulla questione rifiuti che comprende:
-smaltimento rifiuti speciali altamente inquinanti e/o nocivi per la salute.
-siti di stoccaggio.
-compartecipazione tra le varie regioni.
-valutazione sulla possibilità o meno di incentivare gli inceneritori (vi anticipo che sono tendenzialmente in disaccordo).
-campagne per la sensibilizzazione.
-raccolta differenziata, riuso ed esperienze affini (vedere esperimenti riusciti in piccoli comuni o in altri paesi della CE).
-impedire l'ingerenza delle mafie.
-migliorare la gestione dello smaltimento dei rifiuti ingombranti
-sicure altre voci!
Buon dibattito!
Vivendo in Campania, precisamente a Napoli, la questione dei RSU mi tocca molto da vicino avendo vissuto una serie di disagi che di certo non hanno portato lustro a questa città e alla sua amministrazione. Ho quindi cercato di allargare lo sguardo e provare ad avere un quadro più generale. I rifiuti sono rifiuti, inquinano, costano, occupano suolo.
La strategia migliore da prendere a mio avviso non può essere solo quella di creare una coscienza civile su questo punto. Si tratta si di una cosa validissima, ma che produrrà effetti solo sul lungo termine (molto lungo credo!) mentre ci ritroviamo già adesso a dover gestire una profonda crisi anche su questo aspetto (a parte la Campania anche altre regioni sono in crescente allerta). Ci sono anche gli altri aspetti da valutare e sto quindi parlando di gestione e costi.
Riservandomi di approfondire in questo topic il funzionamento attuale del ciclo dei rifiuti, i suoi costi e le figure amministrative che se ne occupano, inizio a lanciarvi una (sic!) debole e poco argomentata proposta per testare ad impatto la sua credibilità.
Si tratta in sostanza di rivoluzionare l'attuale costo dello smaltimento dei rifiuti partendo non dallo scarto finale e da un'approssimata valutazione della produzione dei rifiuti pro-capite (per altro basata sullo sbagliato concetto dei metri quadri della propria abitazione), ma facendo gravare le spese dello smaltimento già all'immissione dei prodotti che finiranno in discarica.
Obbligare i produttori a produrre una stima del costo dello smaltimento calcolata in base alla possibilità di riciclare gli inquinanti, alla longevità degli articoli e ovviamente al peso dei singoli materiali che compongono il futuro rifiuto. Immagino, forse ingenuamente, che tale valutazione possa essere effettuata al momento del certificato di qualità dei prodotti; dovrà quindi risultare sulle etichette il costo di smaltimento del prodotto utilizzato. Questo sistema dovrebbe entrare per fasi all'interno della produzione, attuandone all'inizio soltanto la valutazione sullo smaltimento. In seconda battuta, quando la produzione avrà preso l'abitudine ad un tale processo, si potrà attuare una seconda fase nella quale si va ad eliminare la tassazione sui rifiuti effettuata dai vari comuni e verrà spostata sui prodotti in vendita.
Questo dovrebbe avere orientativamente lo stesso carico fiscale di tassazione sui singoli cittadini, premiando quelli che sceglieranno quindi i prodotti meno inquinanti (e più convenienti su questo aspetto).
La gestione dei rifiuti quindi dovrà passare ad un controllo centrale, statale o parastatale, ed un consorzio delle imprese di smaltimento rifiuti, che controlli tutto il traffico economico dividendo equamente le risorse verso le varie regioni.
In questo modo la proposta si pone di collegare la sensibilità ambientale agli aspetti economici del singolo, accellerando il processo di sensibilizzazione.
Un altro vantaggio aggiuntivo potrebbe essere quello di sottrarre alla camorra (e la mafia in generale) il controllo del movimento dei rifiuti.
I contro: il prezzo dei prodotti potrebbe subire un ingiustificato aumento utilizzando il pretesto di un provvedimento del genere. L'operazione dovrà essere concertata sotto l'occhi (possibilmente) vigile delle associazioni dei consumatori.
Un altro punto a sfavore potrebbe essere che la detassazione della (solitamente) rata annuale, ed il suo successivo "spalmarsi" in piccole spese, faccia perdere l'attenzione sul costo dei rifiuti facendo perdere di efficacia l'aspetto della sensibilizzazione.
Mi scuso per la possibile ingenuità della proposta, ma spero che questa apra un dibattito su un aspetto non ancora toccato in questo forum.
Questo è comunque solo una piccola parte di un problema più generale sulla questione rifiuti che comprende:
-smaltimento rifiuti speciali altamente inquinanti e/o nocivi per la salute.
-siti di stoccaggio.
-compartecipazione tra le varie regioni.
-valutazione sulla possibilità o meno di incentivare gli inceneritori (vi anticipo che sono tendenzialmente in disaccordo).
-campagne per la sensibilizzazione.
-raccolta differenziata, riuso ed esperienze affini (vedere esperimenti riusciti in piccoli comuni o in altri paesi della CE).
-impedire l'ingerenza delle mafie.
-migliorare la gestione dello smaltimento dei rifiuti ingombranti
-sicure altre voci!
Buon dibattito!
Dario De Vita (iRad)- Messaggi : 797
Data d'iscrizione : 27.04.10
Età : 41
Località : Napoli
Re: Una proposta per ridisegnare la gestione e lo smaltimento dei rifiuti.
Proposta interessantissima e credo anche assolutamente fattibile: aiutando a ridurre gli imballaggi alla fonte si ridurebbero moltissimi problemi.
Comunque quello della gestione dei rifiuti è un problema che sta diventando sempre più stringente e va sicuramente affrontato.
Io credo che un riciclaggio al 100% (o a valori così alti) sia impossibile da raggiungere, sopratutto nei comuni più grandi.
Perciò a fianco del riciclaggio che è una pratica che andrebbe assolutamente implementata ovviamente, secondo me bisognerebbe puntare per smaltire quella frazione non riciclabile su moderni inceneritori (come quello di Brescia) in grado non solo di produrre elettricità, ma anche a provvedere ad usi più diretti come quello per il riscaldamento. L'ideale sarebbe che almeno i grandi centri urbani in cui la gestione dei rifiuti diventa critica si dotassero di inceneritori in grado di sopperire alle esigenze.
Comunque ciò non risolve molto problemi in quanto comunque si tratta anche di avere tutta una serie di strumenti (spesso alla fonte, come il cittadino che deve dividere almeno umido dal resto) in grado di far sì che tali strumenti possano essere usati.
Comunque i rifiuti da problema 'puzzolente' possono anche diventare opportunità ed investire pure i livelli più alti della pianificazione politica, basta pensare (tanto per citare un caso limite) al fatto che la Cina ha messo un blocco alla esportazione di "terre rare" (materie prime di difficili reperibilità vitali sopratutto per le produzioni elettroniche avanzate) e tra le varie possibilità che si stanno studiando in sede europea uno degli strumenti per limitare i danni di questo blocco potrebbe essere quello di riciclare i componenti elettronici non più usati.
Comunque quello della gestione dei rifiuti è un problema che sta diventando sempre più stringente e va sicuramente affrontato.
Io credo che un riciclaggio al 100% (o a valori così alti) sia impossibile da raggiungere, sopratutto nei comuni più grandi.
Perciò a fianco del riciclaggio che è una pratica che andrebbe assolutamente implementata ovviamente, secondo me bisognerebbe puntare per smaltire quella frazione non riciclabile su moderni inceneritori (come quello di Brescia) in grado non solo di produrre elettricità, ma anche a provvedere ad usi più diretti come quello per il riscaldamento. L'ideale sarebbe che almeno i grandi centri urbani in cui la gestione dei rifiuti diventa critica si dotassero di inceneritori in grado di sopperire alle esigenze.
Comunque ciò non risolve molto problemi in quanto comunque si tratta anche di avere tutta una serie di strumenti (spesso alla fonte, come il cittadino che deve dividere almeno umido dal resto) in grado di far sì che tali strumenti possano essere usati.
Comunque i rifiuti da problema 'puzzolente' possono anche diventare opportunità ed investire pure i livelli più alti della pianificazione politica, basta pensare (tanto per citare un caso limite) al fatto che la Cina ha messo un blocco alla esportazione di "terre rare" (materie prime di difficili reperibilità vitali sopratutto per le produzioni elettroniche avanzate) e tra le varie possibilità che si stanno studiando in sede europea uno degli strumenti per limitare i danni di questo blocco potrebbe essere quello di riciclare i componenti elettronici non più usati.
Ospite- Ospite
Re: Una proposta per ridisegnare la gestione e lo smaltimento dei rifiuti.
carissimo sono daccordo con te su tutto quello che ai evidenziato , il problema va risolto a monte le aziende rigorosamente con un decreto ad doc sono tenute ad utilizzare involucri in vetro e alluminio carta e cartoni cioè tutto reciclabile. Poi senzibilizzare la popolazione sulla raccorla differenziata con percentuali maggiori di quelle attuali sopprattutto in campania dove un solo comune e arrivato al 70% di raccolta differenziata.Dario De Vita (iRad) ha scritto:Da tempo sulla questione rifiuti mi sto arrovellando per trovare una valida alternativa alla gestione dei rifiuti e quindi ridurre il loro impatto ambientale.
Vivendo in Campania, precisamente a Napoli, la questione dei RSU mi tocca molto da vicino avendo vissuto una serie di disagi che di certo non hanno portato lustro a questa città e alla sua amministrazione. Ho quindi cercato di allargare lo sguardo e provare ad avere un quadro più generale. I rifiuti sono rifiuti, inquinano, costano, occupano suolo.
La strategia migliore da prendere a mio avviso non può essere solo quella di creare una coscienza civile su questo punto. Si tratta si di una cosa validissima, ma che produrrà effetti solo sul lungo termine (molto lungo credo!) mentre ci ritroviamo già adesso a dover gestire una profonda crisi anche su questo aspetto (a parte la Campania anche altre regioni sono in crescente allerta). Ci sono anche gli altri aspetti da valutare e sto quindi parlando di gestione e costi.
Riservandomi di approfondire in questo topic il funzionamento attuale del ciclo dei rifiuti, i suoi costi e le figure amministrative che se ne occupano, inizio a lanciarvi una (sic!) debole e poco argomentata proposta per testare ad impatto la sua credibilità.
Si tratta in sostanza di rivoluzionare l'attuale costo dello smaltimento dei rifiuti partendo non dallo scarto finale e da un'approssimata valutazione della produzione dei rifiuti pro-capite (per altro basata sullo sbagliato concetto dei metri quadri della propria abitazione), ma facendo gravare le spese dello smaltimento già all'immissione dei prodotti che finiranno in discarica.
Obbligare i produttori a produrre una stima del costo dello smaltimento calcolata in base alla possibilità di riciclare gli inquinanti, alla longevità degli articoli e ovviamente al peso dei singoli materiali che compongono il futuro rifiuto. Immagino, forse ingenuamente, che tale valutazione possa essere effettuata al momento del certificato di qualità dei prodotti; dovrà quindi risultare sulle etichette il costo di smaltimento del prodotto utilizzato. Questo sistema dovrebbe entrare per fasi all'interno della produzione, attuandone all'inizio soltanto la valutazione sullo smaltimento. In seconda battuta, quando la produzione avrà preso l'abitudine ad un tale processo, si potrà attuare una seconda fase nella quale si va ad eliminare la tassazione sui rifiuti effettuata dai vari comuni e verrà spostata sui prodotti in vendita.
Questo dovrebbe avere orientativamente lo stesso carico fiscale di tassazione sui singoli cittadini, premiando quelli che sceglieranno quindi i prodotti meno inquinanti (e più convenienti su questo aspetto).
La gestione dei rifiuti quindi dovrà passare ad un controllo centrale, statale o parastatale, ed un consorzio delle imprese di smaltimento rifiuti, che controlli tutto il traffico economico dividendo equamente le risorse verso le varie regioni.
In questo modo la proposta si pone di collegare la sensibilità ambientale agli aspetti economici del singolo, accellerando il processo di sensibilizzazione.
Un altro vantaggio aggiuntivo potrebbe essere quello di sottrarre alla camorra (e la mafia in generale) il controllo del movimento dei rifiuti.
I contro: il prezzo dei prodotti potrebbe subire un ingiustificato aumento utilizzando il pretesto di un provvedimento del genere. L'operazione dovrà essere concertata sotto l'occhi (possibilmente) vigile delle associazioni dei consumatori.
Un altro punto a sfavore potrebbe essere che la detassazione della (solitamente) rata annuale, ed il suo successivo "spalmarsi" in piccole spese, faccia perdere l'attenzione sul costo dei rifiuti facendo perdere di efficacia l'aspetto della sensibilizzazione.
Mi scuso per la possibile ingenuità della proposta, ma spero che questa apra un dibattito su un aspetto non ancora toccato in questo forum.
Questo è comunque solo una piccola parte di un problema più generale sulla questione rifiuti che comprende:
-smaltimento rifiuti speciali altamente inquinanti e/o nocivi per la salute.
-siti di stoccaggio.
-compartecipazione tra le varie regioni.
-valutazione sulla possibilità o meno di incentivare gli inceneritori (vi anticipo che sono tendenzialmente in disaccordo).
-campagne per la sensibilizzazione.
-raccolta differenziata, riuso ed esperienze affini (vedere esperimenti riusciti in piccoli comuni o in altri paesi della CE).
-impedire l'ingerenza delle mafie.
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-sicure altre voci!
Buon dibattito!
Ovviamente bisogna incentivarla con la riduzioni delle bollette.
Tra l'altro il presidente di legambiete Del Giudice e gia attivo nelle scuole primarie per senzibilizzare i ragazzi sul reciclaggio e la raccolta differenziata.
Per quanto riguarda i fondi bisogna far funzionare la giustizia vedi caso impregilo con le ecoballe che sono ferme da anni a cielo aperto, in quel caso l'azienda deve pagare con severe multe e quei soldi potranno essere investiti per la nascita di nuove aziende addette al reciclaggio.
E il caso impregilo non e isolato ve ne sono tanti altri come quelle coperative che servono solo a dare stipendi senza che gli operai lavorino.
Per quanto riguarda gli inceneritori quello di acerra basta e avanza ma va rivisto e ammodernizzato come quello di brescia.
Per i rifiuti Eco Palle stoccate inviterei l'impregilo ad occuparsi velocemente di togliere quella bomba atomica.
Ospite- Ospite
Re: Una proposta per ridisegnare la gestione e lo smaltimento dei rifiuti.
Dario De Vita (iRad) ha scritto:Da tempo sulla questione rifiuti mi sto arrovellando per trovare una valida alternativa alla gestione dei rifiuti e quindi ridurre il loro impatto ambientale.
Vivendo in Campania, precisamente a Napoli, la questione dei RSU mi tocca molto da vicino avendo vissuto una serie di disagi che di certo non hanno portato lustro a questa città e alla sua amministrazione. Ho quindi cercato di allargare lo sguardo e provare ad avere un quadro più generale. I rifiuti sono rifiuti, inquinano, costano, occupano suolo.
La strategia migliore da prendere a mio avviso non può essere solo quella di creare una coscienza civile su questo punto. Si tratta si di una cosa validissima, ma che produrrà effetti solo sul lungo termine (molto lungo credo!) mentre ci ritroviamo già adesso a dover gestire una profonda crisi anche su questo aspetto (a parte la Campania anche altre regioni sono in crescente allerta). Ci sono anche gli altri aspetti da valutare e sto quindi parlando di gestione e costi.
Riservandomi di approfondire in questo topic il funzionamento attuale del ciclo dei rifiuti, i suoi costi e le figure amministrative che se ne occupano, inizio a lanciarvi una (sic!) debole e poco argomentata proposta per testare ad impatto la sua credibilità.
Si tratta in sostanza di rivoluzionare l'attuale costo dello smaltimento dei rifiuti partendo non dallo scarto finale e da un'approssimata valutazione della produzione dei rifiuti pro-capite (per altro basata sullo sbagliato concetto dei metri quadri della propria abitazione), ma facendo gravare le spese dello smaltimento già all'immissione dei prodotti che finiranno in discarica.
Obbligare i produttori a produrre una stima del costo dello smaltimento calcolata in base alla possibilità di riciclare gli inquinanti, alla longevità degli articoli e ovviamente al peso dei singoli materiali che compongono il futuro rifiuto. Immagino, forse ingenuamente, che tale valutazione possa essere effettuata al momento del certificato di qualità dei prodotti; dovrà quindi risultare sulle etichette il costo di smaltimento del prodotto utilizzato. Questo sistema dovrebbe entrare per fasi all'interno della produzione, attuandone all'inizio soltanto la valutazione sullo smaltimento. In seconda battuta, quando la produzione avrà preso l'abitudine ad un tale processo, si potrà attuare una seconda fase nella quale si va ad eliminare la tassazione sui rifiuti effettuata dai vari comuni e verrà spostata sui prodotti in vendita.
Questo dovrebbe avere orientativamente lo stesso carico fiscale di tassazione sui singoli cittadini, premiando quelli che sceglieranno quindi i prodotti meno inquinanti (e più convenienti su questo aspetto).
La gestione dei rifiuti quindi dovrà passare ad un controllo centrale, statale o parastatale, ed un consorzio delle imprese di smaltimento rifiuti, che controlli tutto il traffico economico dividendo equamente le risorse verso le varie regioni.
In questo modo la proposta si pone di collegare la sensibilità ambientale agli aspetti economici del singolo, accellerando il processo di sensibilizzazione.
Un altro vantaggio aggiuntivo potrebbe essere quello di sottrarre alla camorra (e la mafia in generale) il controllo del movimento dei rifiuti.
I contro: il prezzo dei prodotti potrebbe subire un ingiustificato aumento utilizzando il pretesto di un provvedimento del genere. L'operazione dovrà essere concertata sotto l'occhi (possibilmente) vigile delle associazioni dei consumatori.
Un altro punto a sfavore potrebbe essere che la detassazione della (solitamente) rata annuale, ed il suo successivo "spalmarsi" in piccole spese, faccia perdere l'attenzione sul costo dei rifiuti facendo perdere di efficacia l'aspetto della sensibilizzazione.
Mi scuso per la possibile ingenuità della proposta, ma spero che questa apra un dibattito su un aspetto non ancora toccato in questo forum.
Questo è comunque solo una piccola parte di un problema più generale sulla questione rifiuti che comprende:
-smaltimento rifiuti speciali altamente inquinanti e/o nocivi per la salute.
-siti di stoccaggio.
-compartecipazione tra le varie regioni.
-valutazione sulla possibilità o meno di incentivare gli inceneritori (vi anticipo che sono tendenzialmente in disaccordo).
-campagne per la sensibilizzazione.
-raccolta differenziata, riuso ed esperienze affini (vedere esperimenti riusciti in piccoli comuni o in altri paesi della CE).
-impedire l'ingerenza delle mafie.
-migliorare la gestione dello smaltimento dei rifiuti ingombranti
-sicure altre voci!
Buon dibattito!
Bisogna insistere su un sistema che si autocertifichi. Se questo provvedimento sarà economicamente sconveniente per le imprese sarà un dramma. Già non riusciamo a combattere l'evasione fiscale, pensate se si creasse (come se già non ci fosse, ma ancora di più e in modo sistematico) un mercato nero dei rifiuti??
Marco Lucano- Messaggi : 120
Data d'iscrizione : 03.01.11
Età : 36
Località : Roma
RSU
Condivido in pieno l'idea di Dario e in particolare anche sull'idea di collaborare con le associazioni dei consumatori in quanto sono a diretto contatto con i cittadini e noi come NDE nasciamo "tra i cittadini" e "per i cittadini".
Di sicuro i termovalorizzatori non sono il massimo ma forse il male minore, solo che come diceva Gennaro bisogna fare attenzione alle Ecoballe che spesso sono Più Balle che Eco---
Inoltre bisogna incentivare quelle aziende che decidono di adottare un sistema di vendita non più a singola confezione ma bensì ad esempio il vuoto a rendere vedi i detersivi che si possono acquistare utilizzare il contenitore precedente, oppure nelle grandi città dove l'acquedotto è sottoposto a numerosi controlli si potrebbe incentivare l'utilizzo di dispositivi per trasformare l'acqua di acquedotto in acqua da bere riducendo notevolmente la plastica prodotta per le bottiglie.
e poi una cosa ci vuole EDUCAZIONE CIVICA...personale e nelle scuole....
Di sicuro i termovalorizzatori non sono il massimo ma forse il male minore, solo che come diceva Gennaro bisogna fare attenzione alle Ecoballe che spesso sono Più Balle che Eco---
Inoltre bisogna incentivare quelle aziende che decidono di adottare un sistema di vendita non più a singola confezione ma bensì ad esempio il vuoto a rendere vedi i detersivi che si possono acquistare utilizzare il contenitore precedente, oppure nelle grandi città dove l'acquedotto è sottoposto a numerosi controlli si potrebbe incentivare l'utilizzo di dispositivi per trasformare l'acqua di acquedotto in acqua da bere riducendo notevolmente la plastica prodotta per le bottiglie.
e poi una cosa ci vuole EDUCAZIONE CIVICA...personale e nelle scuole....
Ospite- Ospite
Re: Una proposta per ridisegnare la gestione e lo smaltimento dei rifiuti.
e questo è male... povera Campania :\
Dario De Vita (iRad)- Messaggi : 797
Data d'iscrizione : 27.04.10
Età : 41
Località : Napoli
Re: Una proposta per ridisegnare la gestione e lo smaltimento dei rifiuti.
Io direi anche di più, oltre a ridurre gli imballaggi (che a volte sono a livelli inverosimili e vergognosi) sostenere le imprese che producono prodotti facilmente riparabili o per lo meno "smontabili" in caso di rottamazione (es: fare delle auto dove si possono recuperare il maggior numero di pezzi per poter riutilizzarli in produzione di nuove auto). Da un punto di vista fiscale bisogna rendere i prodotti meno eco-sostenibili più cari rispetto a quelli più ecologici tramite imposte indirette (così in questo modo si potranno finanziare meglio progetti volti alla riduzione dei rifiuti)Umberto Banchieri ha scritto:
Proposta interessantissima e credo anche assolutamente fattibile: aiutando a ridurre gli imballaggi alla fonte si ridurebbero moltissimi problemi.
Pienamente d'accordo anche su questo punto, aggiungerei anche l'utilizzo di distributori di detersivo, acqua e latte dove si può, e si deve, utilizzare bottiglie di casa.Nicola Splendore ha scritto:
Inoltre bisogna incentivare quelle aziende che decidono di adottare un sistema di vendita non più a singola confezione ma bensì ad esempio il vuoto a rendere vedi i detersivi che si possono acquistare utilizzare il contenitore precedente, oppure nelle grandi città dove l'acquedotto è sottoposto a numerosi controlli si potrebbe incentivare l'utilizzo di dispositivi per trasformare l'acqua di acquedotto in acqua da bere riducendo notevolmente la plastica prodotta per le bottiglie.
Per quanto riguarda la raccolta della nettezza urbana credo che l'unico modo al momento efficiente per stoccarla e la raccolta porta a porta. In genere l'esperienza mostra che i cittadini fanno molta più attenzione a fare la divisione dei rifiuti in casa che con le campane.
Per chi è interessato propongo questo piccolo servizio di Annie Leonard dove non si parla solo di rifiuti ma di tutto il ciclo dei prodotti dalla nascita alla fine: https://www.youtube.com/watch?v=fZdGPRThjrA
Cristoforo Simonetta- Messaggi : 22
Data d'iscrizione : 03.04.11
Località : Firenze
Re: Una proposta per ridisegnare la gestione e lo smaltimento dei rifiuti.
Segnalo questa relazione molto interessante sull'argomento smaltimento rifiuti:
http://www.siti2011.org/ita/relazioni/RELAZIONI.pdf#page=203
http://www.siti2011.org/ita/relazioni/RELAZIONI.pdf#page=203
Ospite- Ospite
Re: Una proposta per ridisegnare la gestione e lo smaltimento dei rifiuti.
io proporrei anche di eliminiare o quanto meno diminuire il trasporto su gomma, e favorire quello su rotaie
Renzo S. Crisà- Messaggi : 35
Data d'iscrizione : 20.10.11
Età : 37
Località : capodimonte
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