Infrastrutture
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Infrastrutture
Reputo che un topic su questo argomento potrebbe essere interessante ad aiutare un argomento fin'ora solamente sfiorato e mai approfondito come si deve.
Qui ognuno di noi potrebbe citare quelle che secondo lui sono le priorità da affrontare, i problemi da risolvere, le opere da eseguire, ecc...
Comincio io tanto per gettare un po' di carne sul fuoco:
Sistema di trasporti marittimo commerciale.
Il Mediterraneo è oggigiorno una delle principali rotte marittime mondiali e l'Italia si trova proprio al centro di esso, non di meno l'Italia si trova in una ottima posizione per la comunicazione nord-sud con i grandi porti del mar del Nord (Amburgo, Rotterdam, Anversa, ecc...).
Eppure nonostante ciò l'Italia è estremamente arretrata in questo settore, più di quanto normalmente si pensi.
In Italia l'unico porto a superare i 3 milioni di teu ( http://it.wikipedia.org/wiki/Twenty-Foot_Equivalent_Unit ) è quello di Gioia Tauro (3,4 milioni), seguito da Genova (1,7), la Spezia (circa 1 milioni) Taranto e Cagliari (0,7 ambedue).
Cifre per niente confortanti se confrontati con lo 1,9 della piccola Malta e che diventano oscenamente basse rispetto ai porti iberici di Barcellona (2,4), Valencia (3,3) e Algeciras (3,4)
Inoltre in questi anni nella sponda sud del Meditteraneo stanno venendo ampliati e costruiti grandi porti che eroderanno ancora di più il numero di tau dei nostri porti
-Tangeri - Obiettivo nel 2012 di arrivare a 5 milioni di tau rispetto ai 3,5 attuali
-Djendjen (350 km a est di Algeri) - porto in costruzione, ampliamento degli altri porti algerini ed insieme autostrada est-ovest per collegarli
-Tunisia, golfo di Hammamet - creazione di un porto in acque profonde (per accogliere quindi le navi di grande pescaggio, come le navi mercantili di grandi dimensioni), insieme ad un aeroporto, porto già collegato all'asse autostradale Tunisi-Sfax, capacità prevista del porto: 5 milioni di tau.
-Egitto: potenziamento del terminal di Porto Said - nel 2015 previsto il raggiungimento della capacità di 15 milioni di tau - potenziamento di Damietta per portarlo a poter movimentare fino a 4 milioni di tau
é quindi necessario un rilancio dei porti italiani, solitamente quel che manca ai porti italiani (oltre ad una certa ricorrente vetustità delle infrastrutture... manco da dire... l'automatizzazzione dei nostri porti è estremamente bassa) è essenzialmente la mancanza di collegamenti logistici: è come se fossero isolotti scollegati dal resto del tessuto infrastrutturale italiano o comunque con collegamenti insufficenti.
Porto il caso di Genova (che è quello che conosco meglio, ma condizioni simili si riscontrano in generale in tutti i maggiori porti italiani).
Il porto di Genova, come già accennato, si trova in un'ottima posizione per comunicare con i grandi porti del nord (permetterebbe un risparmio di 5/6 giorni di navigazione in media), ma attualmente è limitato da diversi fattori, tra cui spicca quello geografico (chi conosce Genova sà benissimo che possibilità di trovare nuovi spazi è praticamente impossibile o comunque un'ardua impresa, non si parli poi per quel che riguarderebbe l'espansione necessaria per nuovi magazzini e strutture di smistamentoad esempio).
Una possibilità (ci sono studi anche molto approfonditi e particolareggiati su questa ipotesi) è quella di creare un retroporto nella Pianura Padana, implementando nuovi collegamenti ferroviari (si parla diffusamente di sistemi automatizzati in maniera che l'eventuale nuova linea sia per la maggior parte interrata) per il trasporto merci (tra l'altro cosa che alleggerirebbe la linea già esistente), in questo caso dei container in particolare, in modo da recuperare lo spazio necessario e al contempo collegare al meglio il porto, attraverso il retroporto direttamente con le grandi bretelle ferroviare europee, corridoio 1 e 24 in particolare, in fase di costruzione (permettendo quindi il tanto ricercato con il resto d'Europa), quindi trasformando quello di Genova in un porto 'gateway' e quello nella Pianura Padana in un vero e proprio 'Porto secco' o 'Retroporto', cosa che permetterebbe di aumentare il numero di tau gestibili all'anno in maniera esponenziale.
Al di là dell'esempio specifico (per esempio avevo letto che sul porto di Trapani c'erano varie discussioni per il fatto che non sarebbe stato collegato organicamente al corridoio 1 per dirne un'altra) già solo la prima esposizione del traffico container mostra quanto l'Italia sta rimanendo indietro in questo campo, campo invece che credo, con il continuo aumentare dei traffici commerciali globali (nonostante la contrazione nel 2009 infatti la prospettiva di lungo periodo è quella di crescita) è una opportunità di sviluppo che forse era già da cogliere prima, ma che non si è ancora troppo tardi per mancare connettendo i nostri porti al meglio alle nuovi corridoi ferroviari europei e dotandoli delle tecnologie necessarie per essere realmente competitivi ed efficenti.
Qui ognuno di noi potrebbe citare quelle che secondo lui sono le priorità da affrontare, i problemi da risolvere, le opere da eseguire, ecc...
Comincio io tanto per gettare un po' di carne sul fuoco:
Sistema di trasporti marittimo commerciale.
Il Mediterraneo è oggigiorno una delle principali rotte marittime mondiali e l'Italia si trova proprio al centro di esso, non di meno l'Italia si trova in una ottima posizione per la comunicazione nord-sud con i grandi porti del mar del Nord (Amburgo, Rotterdam, Anversa, ecc...).
Eppure nonostante ciò l'Italia è estremamente arretrata in questo settore, più di quanto normalmente si pensi.
In Italia l'unico porto a superare i 3 milioni di teu ( http://it.wikipedia.org/wiki/Twenty-Foot_Equivalent_Unit ) è quello di Gioia Tauro (3,4 milioni), seguito da Genova (1,7), la Spezia (circa 1 milioni) Taranto e Cagliari (0,7 ambedue).
Cifre per niente confortanti se confrontati con lo 1,9 della piccola Malta e che diventano oscenamente basse rispetto ai porti iberici di Barcellona (2,4), Valencia (3,3) e Algeciras (3,4)
Inoltre in questi anni nella sponda sud del Meditteraneo stanno venendo ampliati e costruiti grandi porti che eroderanno ancora di più il numero di tau dei nostri porti
-Tangeri - Obiettivo nel 2012 di arrivare a 5 milioni di tau rispetto ai 3,5 attuali
-Djendjen (350 km a est di Algeri) - porto in costruzione, ampliamento degli altri porti algerini ed insieme autostrada est-ovest per collegarli
-Tunisia, golfo di Hammamet - creazione di un porto in acque profonde (per accogliere quindi le navi di grande pescaggio, come le navi mercantili di grandi dimensioni), insieme ad un aeroporto, porto già collegato all'asse autostradale Tunisi-Sfax, capacità prevista del porto: 5 milioni di tau.
-Egitto: potenziamento del terminal di Porto Said - nel 2015 previsto il raggiungimento della capacità di 15 milioni di tau - potenziamento di Damietta per portarlo a poter movimentare fino a 4 milioni di tau
é quindi necessario un rilancio dei porti italiani, solitamente quel che manca ai porti italiani (oltre ad una certa ricorrente vetustità delle infrastrutture... manco da dire... l'automatizzazzione dei nostri porti è estremamente bassa) è essenzialmente la mancanza di collegamenti logistici: è come se fossero isolotti scollegati dal resto del tessuto infrastrutturale italiano o comunque con collegamenti insufficenti.
Porto il caso di Genova (che è quello che conosco meglio, ma condizioni simili si riscontrano in generale in tutti i maggiori porti italiani).
Il porto di Genova, come già accennato, si trova in un'ottima posizione per comunicare con i grandi porti del nord (permetterebbe un risparmio di 5/6 giorni di navigazione in media), ma attualmente è limitato da diversi fattori, tra cui spicca quello geografico (chi conosce Genova sà benissimo che possibilità di trovare nuovi spazi è praticamente impossibile o comunque un'ardua impresa, non si parli poi per quel che riguarderebbe l'espansione necessaria per nuovi magazzini e strutture di smistamentoad esempio).
Una possibilità (ci sono studi anche molto approfonditi e particolareggiati su questa ipotesi) è quella di creare un retroporto nella Pianura Padana, implementando nuovi collegamenti ferroviari (si parla diffusamente di sistemi automatizzati in maniera che l'eventuale nuova linea sia per la maggior parte interrata) per il trasporto merci (tra l'altro cosa che alleggerirebbe la linea già esistente), in questo caso dei container in particolare, in modo da recuperare lo spazio necessario e al contempo collegare al meglio il porto, attraverso il retroporto direttamente con le grandi bretelle ferroviare europee, corridoio 1 e 24 in particolare, in fase di costruzione (permettendo quindi il tanto ricercato con il resto d'Europa), quindi trasformando quello di Genova in un porto 'gateway' e quello nella Pianura Padana in un vero e proprio 'Porto secco' o 'Retroporto', cosa che permetterebbe di aumentare il numero di tau gestibili all'anno in maniera esponenziale.
Al di là dell'esempio specifico (per esempio avevo letto che sul porto di Trapani c'erano varie discussioni per il fatto che non sarebbe stato collegato organicamente al corridoio 1 per dirne un'altra) già solo la prima esposizione del traffico container mostra quanto l'Italia sta rimanendo indietro in questo campo, campo invece che credo, con il continuo aumentare dei traffici commerciali globali (nonostante la contrazione nel 2009 infatti la prospettiva di lungo periodo è quella di crescita) è una opportunità di sviluppo che forse era già da cogliere prima, ma che non si è ancora troppo tardi per mancare connettendo i nostri porti al meglio alle nuovi corridoi ferroviari europei e dotandoli delle tecnologie necessarie per essere realmente competitivi ed efficenti.
Ospite- Ospite
Re: Infrastrutture
vorrei aggiungere se posso,
la possibilità di costruire interporti terrestri realmente collegati tra loro (a orte ne stanno costruendo uno dal 1991 per farvi capire che voglia di costruirlo che hanno) il trasporto che arriva a civitavecchia o altro, arriva a orte scarica la merce che verrà messa su rotaie o viceversa, niente più carovane interminabili di tir
la possibilità di costruire interporti terrestri realmente collegati tra loro (a orte ne stanno costruendo uno dal 1991 per farvi capire che voglia di costruirlo che hanno) il trasporto che arriva a civitavecchia o altro, arriva a orte scarica la merce che verrà messa su rotaie o viceversa, niente più carovane interminabili di tir
Renzo S. Crisà- Messaggi : 35
Data d'iscrizione : 20.10.11
Età : 37
Località : capodimonte
Inter(porto) a Livorno
A Livorno non so come siamo messi a livello di Teu, comunque ci sono un sacco di magagne per scavare i fondali, e quindi al momento le grosse navi non entrano. A Guasticce, a una decina di chilometri, hanno cominciato a costruire un interporto vent'anni fa ma al momento è tutto in stato di abbandono. L'unico settore che ha fatto registare un certo sviluppo è la crocieristica, peraltro osteggiata dai terminalisti "tradizionali". In generale non c'è una grande visione da parte degli stakeholder, che pensano pareacchio ai rispettivi orticelli.
Gli ultimi dati disponibili sono del 2009...
http://www.porto.livorno.it/dati_andamento.shtm
Gli ultimi dati disponibili sono del 2009...
http://www.porto.livorno.it/dati_andamento.shtm
David Di Luca- Messaggi : 35
Data d'iscrizione : 18.09.11
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