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Gheddafi e l'Italia

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Tommaso Carrettoni
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Messaggio Da Marcello.DeVita Sab Set 18, 2010 5:04 pm

Dalle banche all’acqua, le mani di Gheddafi sull’Italia

La Libia si sta comprando l’Italia. Mentre Gheddafi utilizza il palcoscenico romano per il suo teatrino, distraendo i giornalisti con le hostess convertite e le sparate sull’Islam, i libici penetrano nel nostro paese come un esercito invisibile. Se una settimana fa nella Capitale si diffondeva la notizia che una società libica sarebbe pronta a lanciare un’Opa sulla A.s. Roma, la Lega lancia ora l’allarme sulla presenza sempre più massiccia di Gheddafi in Unicredit. Oggi il Colonnello è primo azionista, detenendo il controllo del più del 7% di una delle principali banche italiane. Eppure sui tg si preferisce parlare delle hostess.
A tutto questo si aggiunge ora la denuncia di Legambiente su un affare che riguarda un piccolo paese laziale. Secondo l’associazione ambientalista, infatti, Gheddafi starebbe per fare investimenti considerevoli nel borgo di Antrodoco, in provincia di Rieti.
Poco più di un anno fa, nell’estate del G8 all’Aquila il Colonnello fece inaspettatamente visita al paese reatino di 2.800 abitanti. La cosa fece scalpore ma la delegazione libica comunicò che Gheddafi aveva deciso di “adottare” il paesino perché ne era rimasto colpito per la sua bellezza. Eppure per Legambiente sotto questa improvvisa paternalistica simpatia per un borgo sconosciuto a molti c’è dell’altro. Il dittatore libico, infatti, nei mesi successivi aveva spedito nel paesino ai piedi del Monte Giano l’ambasciatore libico, Hafed Gaddur, accompagnato dal generale dell’esercito a capo del cerimoniale, Muri El Mishari. Ebbene, proprio quest’ultimo ed il Colonnello sarebbero in società per sfruttare le fonti di acqua sorgiva presenti nella zona. Per ottenere l’assenso delle istituzioni locali, i libici starebbero per costruire un albergo di lusso con beauty farm e uno stabilimento per l’imbottigliamento dell’acqua minerale che darebbe lavoro ad alcune centinaia di persone.
“A poca distanza da Antrodoco ci sono le sorgenti del Peschiera, che forniscono acqua potabile di altissima qualità alla stragrande maggioranza dei romani”, spiega Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio. “Non vorremmo che l’operazione del colonnello Gheddafi ad Antrodoco prefigurasse un primo passo per una più ampia ‘conquista’ delle riserve idriche appenniniche”.
L’associazione ambientalista, insistendo sulla necessità di mantenere l’acqua come bene pubblico, si domanda quale sia l’interesse generale “tale da giustificare un’operazione del genere senza alcuna gara per la scelta del partner, con l’ipotesi di cessioni di importanti beni in comodato gratuito o attraverso la costituzione di un’apposita società mista”.

Articolo scritto da Paolo Ribichini concesso a NDE
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[Marcello.DeVita] Biografia Ribichini: Giornalista professionista, scrive di attualità, società, economia, politica e curiosità. Collabora con Repubblica.it e con il mensile di cultura Tempo Presente. Ha collaborato con Salute 24 – Il Sole 24 Ore. In passato ha svolto un tirocinio presso l’agenzia stampa ANSA e presso il Gruppo L’espresso-La Repubblica.

Per sapere che cos'è NDE: http://www.nuovademocraziaeuropea.eu


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Messaggio Da archimede/fabio pareto Sab Set 18, 2010 5:44 pm

esatto marcello.purtroppo non c è solo gli interessi idroeconomici,ma pure quelli religiosi.gheddafi aveva dichiarato a roma di volere convertire tutta l europa all islam...........gli italiani sono indifesi,anzi sabotati dal malgoverno,che gli da pure una mano

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Messaggio Da Ospite Sab Set 18, 2010 6:04 pm

Ottimo topic, avevo intenzione di aprirne uno simile in questi giorni proprio sull'argomento Libia a margine della realizzazzione del programma di politica estera di NDE.

La Libia è potenzialmente una bomba: il giorno che Gheddafi morisse o lasciasse il 'trono' c'è il rischio che si apri una infiammatissima guerra di successione (come in tutte le dittature, tanto più in una come quella libica che sembra destinata a diventare a successione familiare, ma in cui non è chiaro chi è il 'designato'... ecco uno dei tanti 'round' tra i figli: http://archiviostorico.corriere.it/2009/settembre/18/due_figli_Gheddafi_nomina_alla_co_9_090918025.shtml).
Il rischio di instabilità dello stato libico quindi è potenzialmente altissimo e potrebbe facilmente essere infiltrato da estremisti di Al Qaeda (dall'Algeria o dal Centro Africa) attualmente 'mancanti' in Libia... infatti nonostante le sparate di Gheddafi sull'Islam egli è principalmente un leader laico ed in particolare essendo un dittatore ha un forte timore di frange estremiste (ed infatti in Libia praticamente non si assiste alla presenza di forti cellule di estremisti islamici e quelle poche, che si può supporre che ci siano, sono sicuramente schiacciate, isolate e represse), l'Islam per lui non è altro che un passatempo o un utile strumento con cui tenere a bada la popolazione e convincerla che se lui è al potere è giusto che sia così.

Parlando però di problemi attuali sicuramente, al di là della personalistica politica estera tra Berlusconi e Gheddafi (sinceramente non nascondo che la trovo vomitevole, tanto più quando si preferisce proteggere Gheddafi e non i nostri pescatori, facendo ricadare la colpa di essersi presi un centinaio di colpi di mitragliatrici su di loro, ad esempio oppure lasciando mano libera o favorendo l'agire della Libia in Italia a danno degli stessi interessi italiani) non si può non ricordare il grande interesse dell'ENI nei pozzi libici, il problema dell'immigrazione ed il problema meno chiaccherato, ma sempre presente dei confini marittimi (e dei relativi problemi con le zone di pesca) libici...

Per quel che riguarda il capitolo dell'immigrazione è innegabile che (purtroppo) abbiamo bisogno della Libia, quello che però si può imporre sarebbe di cambiare le carte in tavola obbligando i libici ad accettare commissioni di controllo internazionali sul tema dei diritti umani ed in particolare sul rispetto delle norme a favore dei rifugiati (penso a team dell'UNHCR, ma anche a vere e proprie missione di controllo composte da osservatori nazionali o in salsa europea) e legando quindi gli accordi anche al rispetto di tali norme e diritti e prevedendo, in caso di inadempienza, il ritiro di sovvenzioni economiche e/o il blocco delle forniture degli equipaggiamenti avanzati di sorveglianza (aerei, navali o terrestri che siano), ovviamente bisogna essere pronti ad accettare eventualmente alcune maggiori limitazioni e impedimenti per quel che riguarda i pozzi libici come contraltare di tali avanzamenti, ma si potrebbe ottenere un ottimo equilibrio diplomatico siglando accordi particolari anche con le nazioni centro africane.
In questo modo si depotenzierebbe la capacità di ricatto della Libia in tema immigrazione costringendola ad un approccio più diplomatico e meno aggressivo in quanto gli si toglierebbe (almeno in piccola parte) parte della sua principale leva di ricatto: infatti è vero che ricatta, ma ha pur sempre bisogno delle nostre tecnologie e dei nostri soldi...

La questione dei confini marittimi invece non è solo limitata alla Libia (anche se questa mantiene i comportamenti forse più inaccettabili), ma a tutti i paesi della sponda sud del Mediterraneo in genere, sarebbe perciò da incentivare il ricorso ad iniziative diplomatiche multilaterali che coinvolgano non solo due paesi, ma il maggior numero possibile dei paesi del Mediterraneo per stabilire regole, almeno minime, ma certe per tutti in quanto è innegabile che la stessa conformazione del Mediterraneo rende difficoltoso di per sè l'applicazione degli accordi internazionali sul mare.

per quel che riguarda la scalata ad Unicredit non bisogna dimenticarsi che questa è voluta fortemente dai dirigenti di Unicredit stessa in maniera da compensare e contrastare l'aumento di potere ed influenza della Lega attraverso lo strumento delle fondazioni.

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Messaggio Da Ospite Sab Set 18, 2010 11:42 pm

marcello dice " la libia si sta comprando l'italia " e' vero ma soltanto una piccolissima parte, quella che ormai e' rimasta della grande abbuffata che hanno fatto i grandi paesi europei (in testa francia, spagna e germania) con russi, americani e cinesi in prima fila. io ho gia' detto che siamo sulla strada della colonizzazione invisibile, pertanto l'unico modo per arginare l'esproprio totale e' la speranza riposta nei giovani perche' ormai l'attuale classe politico-dirigente e' incapace di risolvere i grandi problemi del paese sono un'accozzaglia di approfittatori che svendono tutto e sono pronti a qualsiasi compromesso pur di guadagnare e mantenere la propria poltrona.
quindi forza NDE e' il tuo momento.

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Messaggio Da archimede/fabio pareto Dom Set 19, 2010 12:10 am

quoto mimmo.

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Messaggio Da Tommaso Carrettoni Dom Set 19, 2010 10:47 am

son d'accordo con mimmo.. e cmq bisogna ricordarsi che siamo in un paese che economicamente dovrebbe essere libero.. quindi in teoria non bisognerebbe farsi problemi se un dittatore ha i soldi e la voglia di comprare delle società.. (almeno se pensiamo in maniera capitalista). ormai l'italia è una colonia invisibile, è vero! Ma è per questo che bisogna incentivare gli imprenditori italiani e renderli competitivi nel mondo.
Tornando alla libia, sono d'accordo con umberto: l'italia ha bisogno di gas.. ma la libia ha bisogno dei nostri soldi e teconologie, quindi è possibile "ricattare" la libia se non rispetta le condizioni dei diritti umani.
Un altro modo per conversare con i paesi da cui partono gli emigranti può essere attraverlo l'unione dei paesi mediterranei, mentre dialogare con i paesi centro africani mi sembra inutile ( perchè questi non hanno alcun controllo sulla loro popolazione).
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Messaggio Da Ospite Dom Set 19, 2010 6:16 pm

Tommaso Carrettoni ha scritto:
Un altro modo per conversare con i paesi da cui partono gli emigranti può essere attraverlo l'unione dei paesi mediterranei, mentre dialogare con i paesi centro africani mi sembra inutile ( perchè questi non hanno alcun controllo sulla loro popolazione).

Neanche la Libia se per questo (PS: più precisamente nel senso di controllo delle persone presenti sul proprio territorio, che siano propri abitanti o persone in transito) disponeva di tali capacità: non per altro per controllare i flussi migratori la Libia ha avuto bisogno di una forte iniezione di tecnologie e mezzi nostrane... forse è poco noto, ma il numero di unità navali operative libiche (se si esclude qualche motoscafo o altre unità di scarse capacità che si potevano usare si è no per la sorveglianza dei porti) prima degli accordi con l'Italia (e della cancellazione dell'embargo in particolare) era si è no di 0 e così per il settore aviatorio (tra l'altro vittima degli embarghi e ridotto ad una efficenza minima): ora noi gli stiamo fornendo ATR da sorveglianza ed elicotteri da pattugliamento (o stiamo rimettendo in operatività buona parte della flotta aerea, tra cui gli elicotteri Agusta forniti negli anni '80 e caduti praticamente in disuso con l'embargo), praticamente la Libia prima di adesso non aveva nessuno di questi asset (e di certo non si fa contrasto all'immigrazione con qualche vecchio e malfunzionante MiG-23 risalente alla Guerra Fredda...).
(al contempo però bisogna ricordare che la Libia, data anche la cessazione dell'embargo, si è rimessa a fare anche grandi acquisti in Francia -si parla di caccia multiruolo ultima generazione tipo Rafale- ed in Russia -diverse unità navali... comunque in questo caso con un ottica più al settore 'hard' delle forze armate che alle branche che interessano il discorso di controllo confini e lotta immigrazione)
E le forze adibite al controllo del territorio non è che fossero messe molto meglio (i confini meridionali libici sono sempre stati un mezzo colabrodo, al di là delle guerricciole di confine che sono state combattute).

Solo adesso con i contributi italiani la Libia è riuscita a ottenere le capacità di fermare (e se vogliamo: 'regolamentare' quando serve far pressione) i flussi migratori... non per altro lo stesso atteggiamento di Gheddafi (finendo quasi nella strafottenza per dirla chiaramente, in questo aiutato anche da ministri degli esteri e governi diplomaticamente deboli, incapaci e alla ricerca della soluzione più facile e veloce da sbandierare davanti alla TV e non necessariamente della migliore) in questi anni è cambiato sfruttando la posizione di forza sì determinata dal nostro stato di necessità (che comunque io reputo parzialmente esagerato, soprattutto dai media, in quanto è risaputo che il principale flusso di immigrazione clandestina non avviene tramite canali 'navali', ma spesso avviene tramite canali molto più formali e banali, quello dei barconi è caratterizzato solo dal maggiore controllo che le organizzazzioni criminali hanno su di esso), ma sfruttabile tale nostra debolezza per l'appunto per la sua nuova capacità di fermare tale traffico (capacità che ribadiscò si sta sviluppando in maniera completa ed efficace solo negli ultimissimi anni) che può usare come contropartita per ottenere le partite che gli interessano.

Esattamente come si è fatto con la Libia si può fare con i paesi centro africani attraverso accordi di sviluppo economico da un lato (non bisogna dimenticarsi infatti che negli accordi sottoscritti con la Libia ci sono anche accordi per lo sviluppo infrastrutturale ad esempio, anche se qui il discorso è slegato dalla ricerca dello sviluppo economico del partner in sè, quanto ad una serie di interessi -economici o di dimostrazione di forza ad uso e consumo di propaganda esterna - intrecciati tra loro.. d'altronde l'immigrazione di libici all'estero è un fenomeno assolutamente minimo, quasi insignificante) e cooperazione nel campo della sicurezza (addestrando le forze di polizia e di frontiera ed equipaggiandole con gli strumenti necessari, così come si è fatto con la Libia) dall'altro, cosa che ribadisco aumentando il numero degli attori capaci di almeno rallentare tali flussi diminuirebbe la capacità del singolo attore di ricattare gli altri.

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Messaggio Da liviodellagala Dom Set 26, 2010 11:22 am

Facciamo venire Gheddafi e permettiamo pure i suoi teatrini con le amazzoni che gli fanno da scorta, è un genocida! PUNTO non si può dire altro... bisogna bloccarlo prima che possa nuocere ancora di più ad un paese come il nostro che non ragiona più, e che nnon si regge più in piedi

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Messaggio Da Neoteros Gio Ott 07, 2010 7:05 pm

Gheddafi è solamente un buffone, perdonatemi il termine.
Di certo non è confortante pensare che il governo stia facendo affari con un dittatore della peggior specie.
Il fatto che sia soprattutto Berlusconi a farci affari è ancor meno confortante.
Credo che un personaggio del genere starebbe meglio ad Hollywood che in Libia...
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Messaggio Da leonardolanzalonga Dom Ott 10, 2010 1:35 pm

Neoteros ha scritto:Gheddafi è solamente un buffone, perdonatemi il termine.
Di certo non è confortante pensare che il governo stia facendo affari con un dittatore della peggior specie.
Il fatto che sia soprattutto Berlusconi a farci affari è ancor meno confortante.
Credo che un personaggio del genere starebbe meglio ad Hollywood che in Libia...
quoto in blocco

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Messaggio Da archimede/fabio pareto Dom Ott 10, 2010 2:23 pm

sono daccordo con voi.purtroppo ci rivorrebbe l ONU a fare giustizia internazionalmente imparzialmente.gheddafi solo cosi si adeguerebbe all onu,senza mettersi contro tutto il mondo.ristabiliamo l onu imparziale internazionale basato su fondamenta salde e sane.solo cosi si avrà la salute politica e la pace nel mondo.


Ultima modifica di archimede/fabio pareto il Dom Ott 10, 2010 8:42 pm - modificato 1 volta.

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Messaggio Da Tommaso Carrettoni Dom Ott 10, 2010 8:19 pm

già! perchè per ora nn sta facendo un buon lavoro.. (dal ex jougoslavia al congo di oggi) Evil or Very Mad
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Messaggio Da Ospite Dom Ott 10, 2010 8:43 pm

Beh, diciamo che i media tendono a focalizzare più la loro attenzione sui 'disastri' che su ciò che invece viene fatto di buono (nella stessa ex-Yugoslavia l'ONU per esempio ha operato molto molto bene in Kosovo, nonostante il mezzo disastro delle operazioni 'combat' della NATO -tra l'altro guerra che non fu 'scatenata' su mandato ONU. che hanno fatto più danni che altro senza neanche far riuscire a cadare Milosevic che 'cadde' mesi dopo la fine delle operazioni semplicemente perchè i suoi elettori non lo rielessero...).

Certamente poi l'ONU avrebbe bisogno di una profonda riforma (soprattutto per via del fatto che nel consiglio di sicurezza 'mancano' dei reali pezzi da 90 come potrebbero essere Brasile, India, Sud-Africa, Giappone per dirne alcuni e quindi c'è un grosso problema di rappresentatività), ma bisogna comunque capire che l'ONU rimane un'organizzazione internazionale e anche per quanto la si riformi comunque non potrà mai raggiungere capacità di incidere dirette (la capacità di incidere in maniera indiretta invece l'ONU ha dimostrato di averla riuscendo spesso a cambiare o a far emergere nelle pubbliche opinioni argomenti e dibattiti che se no sarebbero rimaste nell'ombra, o tramite la creazione di diritto consuetudinario) come quelle che può invece avere una organizzazione (sovranazionale) come può essere l'UE.

Ricordiamoci anche che per il diritto internazionale ed in linea teorica per gli stessi rapporti diplomatici internazionali di conseguenza, che piaccia o no, il sistema politico interno non conta ed una democrazia è allo stesso livello di una dittatura in quanto vige il principio di 'ognuno sovrano a casa sua', solo ultimamente e solo limitatamente al principio dei diritti umani questo principio sta venendo messo seriamente in discussione.

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Messaggio Da archimede/fabio pareto Dom Ott 10, 2010 8:53 pm

e pensare che in asia bevono l acqua di mare, opportunamente filtrata e convertita in acqua dolce, solo attraverso la tecnologia dell osmosi inversa.trattasi di una membrana polimerica particolare che trattiene il sale e le sostanze non potabili,senza uso di corrente elettrica,salvo che per le pompe per spostare l acqua.probabilmente il gheddafi la ignora plausibilmente......e viene a prenderci la nostra acqua..

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Messaggio Da federica911 Lun Ott 11, 2010 10:04 am

tra l'altro quella parte del lazio è l'unica che non è ancora stata abilmente inquinata (guardare frosinone, colleferro, roma ecc)

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Messaggio Da Ospite Mar Nov 09, 2010 6:29 pm

Segnalo questo interessante emendamento che fortunatamente è passato, nonostante il parere contrario del governo, grazie alla situazione politica odierna... probabilmente tale emendamento resterà lettera morta, ma segnala una interessante inversione di tendenza:

http://www.repubblica.it/politica/2010/11/09/news/governo_battuto-8929984/

http://www.camera.it/187

http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.asp?highLight=0&idAtto=31159&stile=6 (l'emendamento in questione)

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Messaggio Da Ospite Mer Feb 16, 2011 8:37 pm

Marcello.DeVita ha scritto:Dalle banche all’acqua, le mani di Gheddafi sull’Italia

La Libia si sta comprando l’Italia. Mentre Gheddafi utilizza il palcoscenico romano per il suo teatrino, distraendo i giornalisti con le hostess convertite e le sparate sull’Islam, i libici penetrano nel nostro paese come un esercito invisibile. Se una settimana fa nella Capitale si diffondeva la notizia che una società libica sarebbe pronta a lanciare un’Opa sulla A.s. Roma, la Lega lancia ora l’allarme sulla presenza sempre più massiccia di Gheddafi in Unicredit. Oggi il Colonnello è primo azionista, detenendo il controllo del più del 7% di una delle principali banche italiane. Eppure sui tg si preferisce parlare delle hostess.
A tutto questo si aggiunge ora la denuncia di Legambiente su un affare che riguarda un piccolo paese laziale. Secondo l’associazione ambientalista, infatti, Gheddafi starebbe per fare investimenti considerevoli nel borgo di Antrodoco, in provincia di Rieti.
Poco più di un anno fa, nell’estate del G8 all’Aquila il Colonnello fece inaspettatamente visita al paese reatino di 2.800 abitanti. La cosa fece scalpore ma la delegazione libica comunicò che Gheddafi aveva deciso di “adottare” il paesino perché ne era rimasto colpito per la sua bellezza. Eppure per Legambiente sotto questa improvvisa paternalistica simpatia per un borgo sconosciuto a molti c’è dell’altro. Il dittatore libico, infatti, nei mesi successivi aveva spedito nel paesino ai piedi del Monte Giano l’ambasciatore libico, Hafed Gaddur, accompagnato dal generale dell’esercito a capo del cerimoniale, Muri El Mishari. Ebbene, proprio quest’ultimo ed il Colonnello sarebbero in società per sfruttare le fonti di acqua sorgiva presenti nella zona. Per ottenere l’assenso delle istituzioni locali, i libici starebbero per costruire un albergo di lusso con beauty farm e uno stabilimento per l’imbottigliamento dell’acqua minerale che darebbe lavoro ad alcune centinaia di persone.
“A poca distanza da Antrodoco ci sono le sorgenti del Peschiera, che forniscono acqua potabile di altissima qualità alla stragrande maggioranza dei romani”, spiega Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio. “Non vorremmo che l’operazione del colonnello Gheddafi ad Antrodoco prefigurasse un primo passo per una più ampia ‘conquista’ delle riserve idriche appenniniche”.
L’associazione ambientalista, insistendo sulla necessità di mantenere l’acqua come bene pubblico, si domanda quale sia l’interesse generale “tale da giustificare un’operazione del genere senza alcuna gara per la scelta del partner, con l’ipotesi di cessioni di importanti beni in comodato gratuito o attraverso la costituzione di un’apposita società mista”.

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Per sapere che cos'è NDE: http://www.nuovademocraziaeuropea.eu
purtroppo questo fa parte della globalizzazione , ma che ben vengano altri gheddafi però e sottolineo i progetti che vengono presentati debbono rispettare tutti i vincoli (ambientali , paesaggistici ecc.Ma forse ci siamo dimenticati ad antigua cosa a fatto il nostro premier,
senza nessun vincolo,quindi come poteva negare questo al dittatore gheddafi; spero perlomeno che l'acqua non glie la diamo perchè in futuro potrebbe essere più importante del petrolio . Exclamation































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