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Risolvere il precariato nella scuola

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Messaggio Da Dario De Vita (iRad) Dom Mag 29, 2011 5:29 pm

Lancio questa discussione per iniziare ad affrontare anche questo punto (a mio avviso molto importante, non solo per chi lavora, ma anche per chi è servito da questi). Prendiamo spunto da questo articolo di Emanuele Bruschi, link, per iniziare la discussione...
Se consultiamo il dizionario Garzanti alla voce “precario”, leggeremo : “incerto, malsicuro, si dice di chi ha un lavoro con contratto provvisorio”. Tale definizione pare non risulti abbastanza chiara al mondo politico e dell’informazione che, sulla questione, montano sempre una gran confusione. Il precario rischia di diventare, quindi, altro, un pò per limitarne il numero, un pò per speculare sulla sua formazione. E’ il caso di molti insegnanti in Italia che assicurano con il loro servizio, il funzionamento della scuola pubblica ma che, loro malgrado, sono condannati a rimanere precari a vita o, peggio ancora, ad essere spazzati presto via, poichè non possiedono l’abilitazione alla professione. Tale titolo non è però conseguibile dall’ormai lontano 2007, anno in cui il Ministero decise di chiudere le scuole di specializzazione per l’insegnamento (SSIS).
Così migliaia di prof vengono chiamati a lavorare, anno dopo anno, senza avere il titolo che gli consenta di chiedere (anche solo chiedere!?!), una stabilizzazione. Insomma per le istituzioni costoro non sono proprio insegnanti, salvo il fatto che da settembre a giugno svolgano questa professione.
Così nella graduatoria permanente per l’insegnamento, da cui vengono anche assunti i precari, che viene aggiornata quest’anno, non se ne permette il loro accesso, per assenza di titoli.
Così ogni anno il numero delle assunzioni viene sottratto al numero dei precari presenti in quella graduatoria, che magicamente, diminuiscono, senza considerare che cresce il numero dei precari senza abilitazione nè diritti, fuori di essa. Ma al tritacarne mediatico ed alla propaganda politica interessa solo dimostrare come nella graduatoria permanente i precari diminuiscano. Nessuno svela questo meccanismo. Il PD assieme ai sindacati continuano a chiedere l’immissione in ruolo solo dei precari abilitati, poichè sono ancora la maggioranza dei precari, e a loro interessano solo i numeri grossi, mentre anche il Governo si gloria di farne diminuire il numero, non importa se poi ci sono altri precari, l’importante è giungere ad una diminuzione qualsiasi di numero da sbandierare alla stampa.
Nel frattempo gli insegnanti precari non abilitati continuano a lavorare, sottoposti ad ogni sorta di ricatto, tenuti volutamente ben lontano dall’abilitazione, che dovrà essere quindi preceduta da lunghi corsi preparatori, rigidissime selezioni, e, ovviamente, alti costi. Inoltre le agenzie di formazione a ciò dedicate hanno avviato corsi di preparazione per il superamento delle selezioni d’accesso dai costi esorbitanti, in forte odore di businness.
Gli insegnanti non abilitati, ormai più che abili nell’adempimento delle mansioni di insegnanti, fortemente indignati, oggi, si organizzano per far valere i loro diritti e denunciano l’illegalità di questa situazione che è totalmente al di fuori di quanto prevedono la nostra Costituzione e le normative europee in materia di titoli professionali.
L’ADIDA (Associazione Docenti Invisibili Da Abilitare) ha inoltrato più di 6.000 ricorsi al TAR Lazio, mentre altre migliaia di insegnanti hanno aderito al ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, patrocinato dal Comitato Aitutiamo Precari Invisibili (Co.Api.). Mediante poi assemblee pubbliche e incontri con delegazioni di lavoratori della scuola, è stata sollecitata la politica, da destra a sinistra, a dare una risposta seria.
Precario non vuol dire essere presente in una certa graduatoria, vuol dire essere in una determinata posizione lavorativa di attesa, attesa dell’assunzione. Non esistono e non devono esistere lavoratori di serie A e serie B. Non esistono precari titolati e precari a tempo perso. Tutti i cittadini e lavoratori hanno la stessa dignità. Un principio tanto ostico da far digerire?
Mi raccomando, prendete il vostro tempo per rispondere e soprattutto proposte e non sterili lamentele!
Dario De Vita (iRad)
Dario De Vita (iRad)

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