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Realizzazione programma NDE Istruzione

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Messaggio Da Ospite Mer Ott 27, 2010 9:43 pm

(ultimo aggiornamento 5/12/2010)

L'attuale sistema dell'istruzione italiano è un sistema totalmente arretrato, chiuso su se stesso, che non svolge alcuna funziona di integrazione sociale vera (se non in pochissimi casi, comunque determinati più dall'intraprendenza del singolo insegnante che grazie a meriti del sistema in quanto tale) e completamente distaccato dal mondo del lavoro, con corsi che non garantiscono preparazione professionale adeguata anche quando lo sbocco lavorativo di tali corsi è chiaro e semplice (sia a livello di scuola media superiore che di università).

Lo studente italiano, inoltre, anche quando rispetta alla perfezione il ruolino di marcia finisce per prendere la laurea con un anno o due di più in media rispetto ad un parigrado europeo, così che si ritrova comunque in posizione svantaggiata fosse per entrare nel mondo del lavoro o per farsi una famiglia.

Ad aggravare ciò ci pensa la mancanza di risorse (o meglio: spesso lo spreco di risorse, lasciando invece i rami vivi che di risorse ne avrebbero bisogno senza queste, cosa che in una situazione di crisi economica non può che aggravarsi), una costante nella storia della scuola italiana, che provoca disagi e mancanze dalle scuole materne al livello di istruzione universitario: mancanza di materiale nelle palestre, laboratori vecchi e fatiscienti su cui si è costretti ad imparare tecniche e ad usare strumenti oramai in disuso da anni nel mondo lavorativo, mancanza totale di servizi (dalla carta igienica a biblioteche realmente fornite e utili allo studente), corsi ulteriori di approfondimento, ecc...

Tutto questo non va a danno solo della gioventù italiana, ma dell'intero paese.

NDE quindi propone una:
1) Diminuzione degli anni per il raggiungimento del titolo di diploma. In Italia la maggior parte dei neodiplomati supera il diciottesimo anno di età, questa situazione è controproducente.

2) Rinnovo del programma scolastico che segua un unico iter sia teorico che pratico, producendo così un reale sviluppo della conoscenza da parte dello studente e donando una visione chiara delle diverse possibilità formative, lavorative ed intellettuali.

3) Un Università capace di dare realmente allo studente alla fine del suo percorso gli strumenti necessari per entrare nel mondo del lavoro. Per raggiungere questo obiettivo la distinzione tra le Università non sarà più basata sul numero dei laureati ma dalla capacità di offrire sbocchi professionali attraverso accordi da parte della stessa Università con imprese private, imprese pubbliche, studi professionali e con gli stessi studenti quando ci siano proposte di particolar rilevanza.

4) Diminuzione degli anni di studio universitario che non devono superare i 3 o i 4 anni per poter ottenere una laurea completa attraverso la diminuzione dei testi e aumento delle attività pratiche, già dal prima anno

5) Aumento degli studenti che possono usufruire del programma Erasmus, poiché lo studio all’estero è elemento essenziale per la formazione europea di ogni studente

6) Migliorare in modo particolare lo studio e l’approfondimento delle lingue straniere

7) Incentivi sia di credito universitario che in denaro per quei studenti che si distinguono in attività associative e pratiche che hanno in particolare come obiettivo l’ attività di coinvolgimento degli studenti.

8 ) NDE sostiene con forza lo sviluppo della Ricerca attraverso un numero sempre maggiore di fondi per la creazione di nuovi laboratori e nuovi posti di lavoro per ricercatori.

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Membri del team
Umberto Banchieri (direzione generale)
Andrea Tiberti (Infrastrutture ed interfaccia con il mondo del lavoro)
Alessandro Gritti (Scuole superiori)
Ilaria Ghiro (organizzazione e confronto con il resto d'Europa)


Invito tutti ad intervenire, anche solo una breve considerazione o pensiero possono tornare utilissimi per delineare meglio il programma! Invito inoltre a chi fosse interessato a contribuire maggiormente allo sviluppo della bozza a contattarmi in privato, su Skype o altra piattaforma per richiedere di essere aggregato/a al team di sviluppo che è solito ritrovarsi una volta alla settimana su Skype.

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post presenti sul forum su tale argomento: in lavorazione


Ultima modifica di Umberto Banchieri il Dom Dic 05, 2010 1:05 pm - modificato 2 volte.

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Messaggio Da Ospite Sab Dic 04, 2010 1:47 pm

Per il punto 1 io prevederei scuole superiori di 4 anni, con la possibilità di fare un anno aggiuntivo in preparazione ad indirizzi universitari differenti dalle materie di studio della scuola superiore frequentata, chi invece frequenta solo 4 anni allora potrebbe continuare verso l'università frequentano solo quelle università non dissimili come materie studiate (per esempio per l'artistico, dove questo sistema è già diffuso, è l'Accademia delle belle arti, o facoltà di architettura ove l'indirizzo del liceo sia stato questo).

Il sistema è semplice, garantisce comunque allo studente una chanche per poter cambiare ambito di studio (utile se pensiamo che la scelta della scuola superiore viene effettuata sulla base di poche informazioni a 12/13 anni o addirittura viene scelta in base solo a esigenze di trasporto/vicinanza o anche in via esclusiva dai genitori), mentre premia gli studenti 'sicuri' con un anno di bonus sulla loro permanenza scolastica, sia che vogliano proseguire per l'università, sia per introdursi nel mondo del lavoro.

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Messaggio Da Alessandro Gritti Sab Dic 11, 2010 1:48 pm

oltre a ciò che hai detto tu per la riduzione degli anni di corso nella scuola superiore, si potrebbe anche ridurre di un'anno la scuola elementare, tutto questo unito a ciò che avevo detto di portare a 4 gli anni di scuole medie, uniformando il numero di anni scolastici tra i vari gradi di scuole. un'altra proposta a cui ho pensato è quella di modificare la presentazione dei cosiddetti "open day", attualmente giorni in cui studenti volontati mostrano a coloro che escono dalle scuole medie i vari percorsi scolastici della scuola superiore, senza però dare molte informazioni sulle varie carriere che si possono intraprendere. la modifica che propongo è quella di affiancare agli studenti, persone mandati dalle varie aziende, che possano aiutare i ragazzi delle scuole medie a farsi un' idea delle varie professioni esistenti, e le scuole da fare per prepararsi a quella determinata carriera.

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Messaggio Da Ospite Sab Dic 25, 2010 2:44 pm

Aggiorno la bozza con quanto è uscito fin'ora dal forum e dalle riunioni che si sono tenute sull'argomento e su cui si era registrato un generale accordo (se avessi dimenticato qualcosa per errore su cui si era convenuto durante le riunioni o notate che sul forum si era registrato un ampio accordo -o il contrario e avessi messo qualcosa su cui invece non c'era accordo e ci sono pareri contrastanti- ed in questo 'miglioramento di bozza' non l'ho messo segnalatemelo che sicuramente è una svista o errore mio ^^)


Istruzione

L'attuale sistema dell'istruzione italiano è un sistema totalmente arretrato, chiuso su se stesso, che non svolge alcuna funziona di integrazione sociale vera (se non in pochissimi casi, comunque determinati più dall'intraprendenza del singolo insegnante che grazie a meriti del sistema in quanto tale) e completamente distaccato dal mondo del lavoro, con corsi che non garantiscono preparazione professionale adeguata anche quando lo sbocco lavorativo di tali corsi è chiaro e semplice (sia a livello di scuola media superiore che di università).

Lo studente italiano, inoltre, anche quando rispetta alla perfezione il ruolino di marcia finisce per prendere la laurea con un anno o due di più in media rispetto ad un parigrado europeo, così che si ritrova comunque in posizione svantaggiata fosse per entrare nel mondo del lavoro o per farsi una famiglia, l'età media stessa nel quale si prende il diploma in realtà risulta troppo 'avanti' per un corretto interfacciamento con il mondo del lavoro.

Ad aggravare ciò ci pensa la mancanza di risorse (o meglio: spesso lo spreco di risorse, lasciando invece i rami vivi che di risorse ne avrebbero bisogno senza queste, cosa che in una situazione di crisi economica non può che aggravarsi), una costante nella storia della scuola italiana, che provoca disagi e mancanze dalle scuole materne al livello di istruzione universitario: mancanza di materiale nelle palestre, laboratori vecchi e fatiscienti su cui si è costretti ad imparare tecniche e ad usare strumenti oramai in disuso da anni nel mondo lavorativo, mancanza totale di servizi (dalla carta igienica a biblioteche realmente fornite e utili allo studente), corsi ulteriori di approfondimento, ecc...

Tutto questo non va a danno solo della gioventù italiana, ma dell'intero paese.

NDE quindi propone:

1) Di investire maggiori fondi per le palestre delle scuole (in particolare elementari) per avere strutture nelle quali sia possibile praticare svariate attività sportive e per la formazione dei maestri e professori nel campo dell'educazione fisica, laddove non ce ne fossero specializzati nel settore.
Creazione anche di maggiori occasioni di confronto sportivo all'interno e tra le scuole, nonchè legare ove possibile la partecipazione alle attività sportive, durante la scuola dell'obbligo, all'andamento scolastico che dovrà essere almeno sufficiente. Ciò per contrastare obesità giovanile e disturbi della crescita dovuti a troppa vita sedentaria (problemi che in futuro peseranno sulla sanità pubblica in maniera sempre più pesante) e per creare una reale mentalità sportiva in Italia.

2) La diminuzione degli anni per il raggiungimento del titolo di diploma a 4 anni, 5 anno solo per chi volesse continuare per l'università in settori diversi rispetto a quelli afferenti al diploma preso. Questo per abbassare l'età media al quale si prende diploma, premiando in particolare chi proseguirà negli studi nello stesso settore e facendo sì che chi invece abbandona si ritrova nell'età giusta per cominciare ad approcciarsi al mondo del lavoro.

3) Di favorire la presenza di creazione di materie da approfondimento pomeridiane, in particolare per scuole medie e superiori, favorire inoltre visite a luoghi di interesse culturale/storico/scientifico da parte degli istituti attraverso sovvenzioni mirate per avere una istruzione non solo teorica, ma il quanto più possibile pratica e a contatto con la realtà di tutti i giorni.

4) Programmi scolastici più vicini alle reali necessità di apprendimento e crescita dello studente, in particolare si dovrà far in modo che i programmi diano una chiara visione delle possibilità formative, lavorative ed intellettuali che questi offrono.

5) Un'Università capace di dare realmente allo studente alla fine del suo percorso gli strumenti necessari per entrare nel mondo del lavoro. Per raggiungere questo obiettivo la distinzione tra le Università non sarà più basata sul numero dei laureati ma dalla capacità di offrire sbocchi professionali attraverso accordi da parte della stessa Università con imprese private, imprese pubbliche, studi professionali e con gli stessi studenti quando ci siano proposte di particolar rilevanza.

6) La diminuzione degli anni di studio universitario che non devono superare i 3/4 anni per poter ottenere una laurea completa attraverso la diminuzione dei testi e aumento delle attività pratiche, già dal prima anno.

7) L'Aumento degli studenti che possono usufruire del programma Erasmus e di scambio tra università, poiché lo studio all’estero è elemento essenziale per la formazione europea di ogni studente.

Cool Di migliorare in modo particolare lo studio e l’approfondimento delle lingue straniere, focalizzandosi in particolare sulla preparazione didattica degli insegnanti fin dalle elementari e su strumenti all'avanguardia quali mezzi multimediali per l'insegnamento.

9) Di unire i programmi di studio all'ottenimento di qualifiche professionali, necessarie per lavorare, laddove ce ne sia la possibilità, in particolare per gli istituti tecnici. Ampliamento della possibilità di stage lavorativi per gli studenti delle scuole superiori, affiancandoli tutor realmente presenti e preparati sul luogo di lavoro; si dovrà favorire inoltre la partecipazione delle imprese e delle associazioni economiche di categoria agli incontri di presentazione, nei confronti degli studenti e studentesse interessati, delle scuole e università per meglio far conoscere le opportunità lavorative che ogni scelta di formazione garantisce.

10) Di passare dall'insegnamento della religione cattolica (IRC), all'insegnamento delle religioni in generale, ciò anche attraverso la possibilità per il ministero di nominare in autonomia il 100% dei docenti di religione attraverso regolare concorso di ruolo che confermi le loro capacità e le loro conoscenze delle materie trattate.

11) Di incentivare gli studenti che si distinguono in attività associative e pratiche che hanno in particolare come obiettivo l’attività di coinvolgimento e partecipazione degli studenti stessi.

12) Di sostenere con forza lo sviluppo della ricerca attraverso un numero maggiore di fondi, in linea con i valori del resto d'Europa, per la creazione di nuovi laboratori, per supportare la ricerca (necessaria tra l'altro al mantenimento e allo sviluppo delle capacità produttive del nostro sistema economico) e nuovi posti di lavoro per i ricercatori; in particolare si dovrà evitare con forza la 'fuga' delle nostre migliori menti all'estero cercando di garantire condizioni di ricerca e per i ricercatori dignitose ed in linea con i più avanzati standard internazionali.

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Messaggio Da Ospite Lun Dic 27, 2010 5:25 pm

Ho corretto un paio di errori grammaticali e di forma che avevo visto, comunque il vero motivo per il double posting è che se possibile vorrei ricordare che per ogni discussione riguardante l'istruzione se possibile partire dalla bozza di cui sopra in quanto attualmente (salvo miei sviste e dimenticanze) contiene (stringatamente sia chiaro) tutte le proposte e gli avanzamenti sul programma che sono stati fatti.

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Messaggio Da Ospite Mar Dic 28, 2010 1:04 pm

Puoi sviluppare meglio il punto 4 chiarendo meglio la proposta? Grazie

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Messaggio Da Ospite Mar Dic 28, 2010 1:30 pm

Il senso della proposta è che oggi troppo spesso le offerte formative non sono chiare per quel che riguarda gli sbocchi che garantiscono (non solo in termini lavorativi) e perciò c'è un lavoro di miglioramento e chiarificazione a livello di programmi da fare su questo tema.

Comunque il programma istruzione è 'on going' in quanto c'è un team che ci lavora sopra e ci sono gli interventi sul forum quindi man mano che ogni punto verrà sviluppato verrà ampliato e reso più chiaro.

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Messaggio Da Marco Lucano Mar Gen 04, 2011 12:07 pm

Se mi è permesso esprimere un' opinione la prima cosa che dovremmo fare prima di tutto è
SANCIRE NETTAMENTE IL PRIMATO DELL' ISTRUZIONE PUBBLICA SU QUELLA PRIVATA,
abolendo fondi ai privati e reindirizzandoli nel pubblico,
irrigidendo i controlli e i vincoli in caso di richiesta di parificazione.

secondariamente:
GARANTIRE SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE UNO STANDARD MINIMO COMUNE,
perchè la mia esperienza è che ci sono scuole pubbliche eccellenti: ben frequentate, con docenti all' altezza, un certo tipo di disciplina e "scuole di serie b"
Per l'università discorso analogo.

e poi si può andare avanti con le varie proposte....

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Messaggio Da Ospite Mar Gen 04, 2011 12:32 pm

sai cos'è? Sono cose così ovvie che si finisce per non pensarci neanche, cose che non bisognerebbe stare neanche lì a dire (fossimo in un paese sulla soglia della normalità)...

Comunque mi trovi perfettamente d'accordo, credo che se non ci sono voci contrarie si potrebbe già inserire queste due cose nel preambolo.

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Messaggio Da Marcello.DeVita Mar Gen 04, 2011 12:33 pm

Sono d'accordo anch'io.
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Messaggio Da Marco Lucano Mar Gen 04, 2011 1:31 pm

Poi come già ho detto sono contrario alla riduzione dei percorsi universitari da 5 a 4 anni. Parlando del mio campo, quello scientifico, tradizionalmente questa impostazione "teorica" e poco pratica consente ai nostri di farsi valere; la pratica si fa sul campo..tanto l'università non può formare lo studente su tutto.

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Messaggio Da Ospite Sab Gen 15, 2011 6:07 pm

http://www.nuovademocraziaeuropea.eu/universita.htm

la pagina aggiornata del settore istruzione, la pagina è stata aggiornata con le proposte e le posizioni emerse dal forum. Seppur siamo ancora ben lontani da una bozza vera e propria già questo è un bel passo in avanti, anche nei confronti delle persone che visitano il nostro sito e che avranno le idee più chiare sul nostro pensiero ed idee, per cui voglio ringraziare tutti coloro che hanno partecipato a riunioni e discussioni sul forum in merito.

Ovviamente questo è un punto di partenza, non di certo quello d'arrivo!

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Messaggio Da Marco Lucano Ven Gen 21, 2011 10:02 am

Sono molto soddisfatto di questa nuova versione. Rimango solo un po' perplesso sempre sull' idea di ridurre i corsi universitari da 5 a 4 anni...
Per quanto riguarda la forma, devo dire che Umberto ha fatto il solito ottimo lavoro.
Tuttavia, per fare una critica costruttiva, credo che a volte il contenuto risulti un po' troppo "idealistico". Nel senso che si usano tante belle parole, ma all' atto pratico non si spiega né come reperire i fondi né come nella pratica realizzare quanto detto.

Se da una parte è giusto non perdersi in dettagli, da un' altra c'è il rischio di scadere in proclami sterili.

Poi alcune considerazioni di carattere pratico:
-il punto 10 forse è posto in un modo che potrebbe alienarci molte simpatie e bisogna tenere presente che IRC è una materia totalmente opzionale già sostituibile con altro in tutte le scuole italiane.
-il punto 13, sempre a mio parere è di capitale importanza e forse meriterebbe una posizione più importante nella lista, così come il punto 12 sulla ricerca.


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Messaggio Da Ospite Ven Gen 21, 2011 10:43 am

il lavoro che si vuole fare è lo stesso che si è fatto con il programma di politica estera, questa non vuole essere altro che una introduzione al programma vero e proprio che dovrà essere molto più dettagliato ed entrare nel particolare.

Sul punto 10 ti posso dire che ho semplicemente preso le posizioni che erano sorte dal forum, ovviamente comunque è un argomento che chiede ancora molto approfondimento.

Di mio posso aggiungere che comunque, vista anche sempre la maggiore interreligiosità dell'Italia quello di andare oltre all'IRC si impone anche come strumento per una corretta integrazione.

Se si impone un'ora di IRC, a cui chi è di un'altra religione in genere non partecipa (in quanto letta, e spesso è così, come ora di catechesi) in futuro c'è chi chiederà un'ora di induismo, di islamismo, di cristianesimo ortodosso e via dicendo, avendo e rimanendo tutte le ragioni del mondo (in quanto non saranno neanche stranieri o italiani di prima generazione, ma già di seconda o terza nati e cresciuti in Italia) , ma facendo danni enorme sotto il profilo dell'integrazione... per questo è necessario superare l'ora di IRC anche secondo me, in quanto anche sotto il profilo della società è oramai sorpassato, arrivando ad una vera e propria materia di insegnamento delle religioni in generale, non più facoltativa, ma obbligatoria, e che affronti l'insegnamento delle religioni in maniera moderna e aperta e non come fosse appunto un'ora di catechesi (che può anche essere visto come indottrinamento vero e proprio in alcuni casi).. materia su cui c'è una ignoranza abissale oggigiorno in Italia, spesso mancano proprio i fondamenti o le uniche cose che si sanno sulle altre religioni le si sanno in maniera indiretta da TV e giornali (con tutti gli errori che ne possono derivare).

Per il resto questo è solo un punto di partenza, sono state solo rilevate nuove proposte su cui fossero tutti d'accordo e sono state accennate in maniera da potenziare la pagina del programma dell'istruzione e renderla più completa, ovviamente è lontana dall'essere perfetta e deve essere mooooolto perfezionata, sia la stessa impaginazione e risalto di un punto piuttosto che un altro, sia per gli stessi punti scritti.

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Messaggio Da Marco Lucano Ven Gen 21, 2011 8:15 pm

Vista così l'ora di religione sarebbe un' ora di "cultura", penso di essere daccordo.
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Messaggio Da Ospite Sab Gen 22, 2011 10:01 am

la mia idea generale per giungere ad un insegnamento migliore, ma soprattutto ad una cittadinanza più consapevole e preparata sarebbe avere le tre seguenti materie:

Educazione sanitaria e alle emergenze (rimpiazza educazione sessuale, mantiene quegli argomenti, ma viene ampliata con cultura di carattere sanitario sia sul lato prevenzione che primo soccorso e conoscenza, nonchè preparazione ad affrontare le emergenze e come prevenirle, ne avevo accennato in un altro topic se non ricordo male)

Educazione religiosa: in pratica si trasformerebbe l'attuale IRC storia e filosofia delle religioni.

Educazione civica: esiste già, e nella mia ipotesi andrebbe di pari passo con la prima e non si focalizzerebbe solo sul funzionamento delle istituzioni e sulle leggi, ma si deve focalizzare ancora di più sui comportamenti e sulla moralità che si deve tenere (responsabilizzando quindi il futuro cittadino al di là di leggi ed istituzioni che nel tempo possono anche cambiare).

Al di là che uno sia un genio o meno, che abbia passato la sua vita su dei tomi o meno, con solo queste tre materie si avrebbero ottimi miglioramenti su quel che è il vivere di tutti i giorni: dagli aspetti dell'integrazione (con l'educazione religiosa come la penso io si crea una vera accettazione tra le religioni, non solo una accettazione di tipo legislativa) a quelli del vivere comune (educazione civica) a quello di responsabilizzare comportamenti corretti di tipo sanitario (facendo nel lungo periodo risparmiare al sistema sanitario nazionale, evitando i costi sociali di comportamenti sanitari scorretti e preparando ad affrontare emergenze e anche a prevenirle, pensate ad una corretta educazione, anche solo un'ora o due di lezione, ad affrontare e prevenire terremoti: materia su cui c'è una ignoranza e mentalità arretrata anche lì abissale come purtroppo abbiamo dovuto vedere anche recentemente nei tragici eventi dell'Abruzzo)

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Messaggio Da Ospite Gio Mar 03, 2011 12:23 pm

Verbale riunione del 3 marzo 2011 programmatica sull'istruzione

(sono stati riportati gli interventi più significativi ed in maniera molto concisa)

Umberto Banchieri: introduzione generale sul programma

Marco Lucano: Ritiene necessaria una maggiore preparazione sulla lingua italiana come base in quanto oggi il livello attuale di preparazione su tale campo è molto basso.

Tommaso Carrettoni: interviene su questo punto e sottolinea in particolare l'importanza delle elementari nel processo formativo per l'apprendimento della lingua italiana.

Davide Francogallo: critica l'accorciamento dello studio delle superiori in quanto forse non ottimale.

Umberto Banchieri: fa notare che il programma è ancora da sviluppare quindi forse non è molto chiaro, ma comunque questo dovrebbe avvenire dopo una profonda revisione del processo formativo ed un consistente aumento della qualità della scuola italiana. La riduzione degli anni scolastici in particolare è voluta per riallinearci alla maggior parte dei paesi extraeuropei dove la media d'età con cui si prende una laurea è più bassa.

Davide Francogallo: propone esami intermedi per controllare la qualità dei professori.

Paolo Toso: partendo dalla proposta di Davide propone corsi di aggiornamenti con test finali.

Marco Lucano: affronta il problema della svalutazione delle università e dei titoli di studio in quanto c'è poca chiarezza sulla funzione educativa nei confronti del sistema professionale che indirizza male gli studenti nelle loro scelte generando settori (es: settori giurisprudenziali) dove si hanno un numero di laureati estremamente superiori alle necessità e altri settori in cui manca il personale preparato.

Gennaro Ambrosio: mette in evidenza alcuni problemi e possibili soluzioni.
-problema della competenza dei presidi: necessari controllo mensili di commissari per verificare il funzionamento delle scuole.
-gestione delle classi: attualmente sono troppo numerose. Diminuire il numero degli alunni per migliorare la stessa qualità formativa.
-formazione: renderla obbligatoria (almeno un corso di formazione all'anno).
-badge obbligatorio anche per i docenti in tutte le scuole.
-migliorare il rapporto tra scuole medie e superiori, si nota una mancanza di scolarizzazione tra le due.

Umberto Banchieri: sul primo punto di Gennaro aggiunge che dovrebbero essere messi online mensilmente anche i risultati della scuola (media dei voti, eventi di bullismo, statistiche varie, bilanci, ecc...), anche per avere statistiche maggiormente dettagliate a livello nazionale.

Marcello de Vita: sottolinea come le scuole medie sono un tasto dolente e che bisognerebbe impostare le scuole medie e superiori in maniera più aperta, vicina al modello universitario, quindi con possibilità di cambiare la classe o con la possibilità di avere delle materie a scelta..

Marco Lucano: sottolinea la mancanza di uniformità a livello nazionale.

Costantina: passare dalla religione cattolica ad insegnamento delle religioni è molto importante dato anche le nuove realtà sociali e culturali in Italia.

Paolo Toso (riporto esattamente quanto ha scritto nella chat): credo che per ogni punto che andiamo a sviluppare sia bene presentare l'idea (generale dove: sito/documenti) -> andare al progetto (attuativa + raccolta idee + dove: incontri e scambi) -> verifica (un sistema per verificare se l'idea ha funzionato dove: quando si è al governo,). Ovvero dare l'idea che le leggi e i cambiamenti vengono monitorati per verificare al loro efficacia e nel caso si apportano modifiche o cancellazioni.

Difficile trovare un tuttologo sulle religioni, si potrebbe definire un tot di ore per ogni docente e nel corso dell'anno far passare in classe un sacerdote/esperto di una religione ... così alla fine dell'anno lo studente ha un quadro più completo.

Gennario Ambrosio: mette in evidenza l'assenza della famiglia nel processo formativo: possibilità per i genitori per comunicare con i professori con i nuovi mezzi di informazione

Umberto Banchieri: su questo fronte propone un sistema di mail interna agli istituti per comunicazione tra genitori e professori.

Davide Francogallo: ritiene che bisogna procedere su una linea più tradizionalista, risolvendo prima gli aspetti fondamentali della questione e tecnologia non come sistema invasivo per lasciare maggiore libertà. Senza risolvere prima i problemi della struttura è impossibile risolvere gli altri. Problemi anche infrastrutturali molto importante.

Costantina: sottolinea il fattore insegnante/genitori/alunni.
Insegnanti senza più diritti, restituire dignità alla figura professionale dell'insegnante.

Davide Francogallo: su questo fronte ritiene necessaria maggiore leadership. Qualità del docente maggiormente necessaria, valutare quindi anche l'aspetto delle capacità personali incentivando tramite stipendi adeguati e situazioni di lavoro adeguate per avere insegnanti maggiormente motivati.

Umberto Banchieri: necessaria maggiore formazione nel campo della leadership, tramite corsi di aggiornamento per dotarli degli strumenti culturali necessari anche per affrontare le nuove realtà maggiormente composite.

Marcello: concorda sull'aspetto importante di migliorare gli stipendi e contratti più adeguati per incentivarli.

Gennaro Ambrosio: problema della mentalità, favorire l'inserimento dei giovani nel processo di insegnamento, tramite lo spostamento dei docenti con il maggior numero di anni di insegnamento a ruoli amministrativi.

Gianmarco Atzei: propone l'insegnamento dell'inglese fin dagli asili, oggi limitato solo ad alcune realtà.

Davide Francogallo: sottolinea che ci sono gravi problemi per gli asili, liste d'attese lunghe, pochi posti disponibili, alto costo.

Umberto Banchieri: ritiene importante aprire nuovi asili e asili nido, in quanto la loro mancanza colpisce anche il settore occupazionale (in particolare quello femminile).

Marcello: consiglia, per la redazione del programma, di fare una lista delle priorità

Costantina: necessità urgente di maggior numero di asili nido a costi più bassi. Anche come maggior aiuto al mondo femminile.

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