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DISECONOMIE CON L'ELIMINAZIONE DI ALCUNE PROVINCE

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Messaggio Da Marcello.DeVita Mar Ago 16, 2011 11:02 am


E' un messaggio di un ospite che erroneamente me lo ha inviato a me come MP

Economie con l'abolizione delle province? Piuttosto: un buco nell'acqua.
L'abolizione delle province: una manovra ferragostana che ha elargito delusioni ed amarezze in alcuni milioni di persone. Una manovra che, anzichè produrre economie; produrrà, invece, forti diseconomie.
Ma produrrà, anche, uno scompaginamento in tutto, o quasi, l'elettorato presente nell'ambito delle province eliminate, dato che, quasi senz'altro, non voterà più per il centro - destra e, se appoggiata la manovra anche da altri partiti, non si recherà più a votare.
Ed ecco perchè si avranno delle diseconomie:
- l'esercito degli impiegati provinciali, dovendo percorrere giornalmente cento o centocinquanta chilometri per poter raggiungere la sede della "nuova" (o "vecchia"?) provincia finirà con il ricorrere ai "certificati medici", standosene comodamente a casa;
- ma recandosi a lavorare, forse, non troverà nè una scrivania nè una sedia per poter operare;
- e quanta benzina verrà sprecata giornalmente, contribuendo, così, ad alleggerire le tasche di chissà quante persone e ad avvelenare l'aria ancora di più?; ma, sopratutto, sottoponendo migliaia di impiegati a seri rischi di incidenti stradali?
E, poi, gli economisti del Ministero si sono chiesti quanto spenderanno i Sindaci delle province soppresse (non certo con i soldi delle loro tasche) per potersi recare presso la "nuova" provincia e quante diarie dovranno versare ai tecnici comunali per raggiungere i vari uffici al fine di potere sbrigare le varie pratiche? E quale scompiglio determineranno in migliaia e migliaia di cittadini delle province eliminate, cittadini che saranno costretti, fra non molto, a recarsi nei vari uffici, sino a tempo addietro ad un tiro di schioppo dalle loro abitazioni?
Ma, guarda un pò, i tecnici del Ministero sembra che non si siano posti una simile domanda soltanto per i residenti in tre province. E, precisamente, per quelli di Sondrio (183.169 abitanti) per pura combinazione città di nascita del Ministro on. Tremonti; nonchè per quelli di Belluno (213.474) e di Grosseto (228.157) chissà per quali misteriose ragioni.
Queste decisioni sull'eliminazione delle province finirà con il risultare una "guerra tra i poveri". Infatti, ci si domanda, perchè sopprimere soltanto quelle al disotto dei 300 mila abitanti? Regola vuole: o tutte o nessuna.
Addirittura, senza arrecare notevoli danni, si potrebbero eliminare proprio le più "corpose", dove esistono le aree metropolitane e gli organi di governo si accavallano.
E, poi, come si fà a tenere conto soltanto del numero degli abitanti e non delle difficoltà di poter raggiungere il nuovo capoluogo da parte di diecine di migliaia di cittadini, giornalmente?
E' facile, in una lotta tra poteri, prendersela con i più "piccoli"; come se le piccole province fossero il male della nostra nazione.
Il problema, secondo noi, non sta, quindi, nell'eliminarle; ma nel razionalizzarle; evitando le solite assunzioni a fini elettorali, escludendo i costosi incarichi clientelari esterni; badando, in una sola parola, a delle "economie".
Invece, molto meritoria è la presenza e la funzione delle province, dato che avvicinano le Istituzioni ai cittadini, attraverso la Prefettura, la Questura, i Comandi dei Carabinieri, della Finanza e dei Vigili del Fuoco. Nonchè mediante una miriade di uffici: Direzione Provinciale del Tesoro, Ragioneria dello Stato, Agenzia delle Entrate, Agenzia delle Dogane, Agenzia del Territorio, Direzione Provinciale del Lavoro, Camera di Commercio, Sezione locale di Confindustria, Sedi Provinciali Inps ed Inail, Azienda Sanitaria Provinciale, Aci, Croce Rossa, Ufficio Scolastico, Ufficio Provinciale delle Poste, Motorizzazione Civile.
Quindi, venendo meno questi uffici, in ogni provincia soppressa, vi sarebbero due o tremila impiegati che dovrebbero sottoporsi ad un viaggio giornaliero per potersi recare al lavoro o, addirittura, decidere di trasferirsi, impoverendo, così, il tessuto civile della propria città.
Sopprimere le "piccole" province equivale a lanciare un forte colpo basso ad alcune diecine di migliaia di impiegati ed a rendere difficoltosa la vita di alcuni milioni di persone.
E non è assolutamente nè giusto e nè onesto!
Dunque: o tutte o nessuna! O meglio ancora: decidere di non eliminarle, però a condizioni che dovrebbero divenire delle unità "produttive"!!!
A differenza di ieri e di ieri l'altro!!

Rodolfo Bava
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Messaggio Da Ospite Mar Ago 16, 2011 1:08 pm

Tralasciando gli argomenti primi su ciò che i lavoratori dovrebbero fare o non fare o farebbero (si spera che a riduzione delle province corrisponda anche una diminuzione del numero dei lavoratori pubblici, senza licenziare, basta anche solo bloccare il turn over).

Di tutto quanto sotto solo una o due istituzioni o uffici dipendono dalle province (e a loro volto sono uffici che rivestono mansioni concorrenziali con quelle di regioni e comuni): prefetture, questure, comando dei CC, V.F., direzioni provinciali afferenti a vari ministeri, croce rossa, ecc... non dipendono per nulla dalle province, tant'è che possono avere un giurisdizione su un territorio anche differente da quello delle province (a cui poi viene spesso, non sempre, fatto coincidere, ma solo per comodità e senza che questo comporti alcun legame tra l'ente e la Provincia in quanto istituzione, quindi per provincia si intende solo un'entità geografica).

Non parliamo poi di sezioni locali di confindustria che è un po' come dire un club tra privati che nulla ha a che fare con la macchina dello stato. Un po' come se fosse il Rotary o l'associazione di appassionati di aeromodellismo...

Invece, molto meritoria è la presenza e la funzione delle province, dato che avvicinano le Istituzioni ai cittadini, attraverso la Prefettura, la Questura, i Comandi dei Carabinieri, della Finanza e dei Vigili del Fuoco. Nonchè mediante una miriade di uffici: Direzione Provinciale del Tesoro, Ragioneria dello Stato, Agenzia delle Entrate, Agenzia delle Dogane, Agenzia del Territorio, Direzione Provinciale del Lavoro, Camera di Commercio, Sezione locale di Confindustria, Sedi Provinciali Inps ed Inail, Azienda Sanitaria Provinciale, Aci, Croce Rossa, Ufficio Scolastico, Ufficio Provinciale delle Poste, Motorizzazione Civile.

Le province praticamente non hanno poteri esclusivi, la maggior parte sono solo poteri concorrenziali con comuni e regioni ovvero si creano gigantesce duplicazioni con relativi sprechi senza nulla aggiungere.

In pratica solo la gestione dei rifiuti è affidata (e spesso più in teoria che in pratica) alle province e pochi poteri (spesso concorrenziali con gli altri enti) per quel che riguarda gestione ambientali (poteri che comunque uffici decentrati della regione potrebbe gestire benissimo).


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Messaggio Da Ospite Mer Ott 05, 2011 8:09 am

Quto umberto: bloccare il tourn over è una priorità, quelli gia presenti possono essere assorbiti dalle regioni o comuni...Inoltre più delle volte, come spesso mi capita di vedere , quando si tratta di mettere o fare qualcosa per un edificio pubblico soprattuttto scolastico non si sa mai di chi è la competenzaChi di la regione,chi dice la provincia e chi dice il comune....Ci si deve per forza sedere a tavola con tutti gli enti e decidere le competenze. Vi pare che questa è buona amministrazione....

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