Italian Revolution
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Italian Revolution
Pochi avranno sentito parlare di #italianrevolution in questi giorni, perchè né la tv né i giornali ne parlano, eppure è l'attualità più attuale che c'è.
Avete presente quello che sta succedendo in Spagna? Il movimento degli indignados, chiamato anche 15m (dalla data della nascita ufficiale, lo scorso 15 maggio) sta protestando in molte piazze chiedendo democrazia e diritti. Puerta del Sol a Madrid è diventata il simbolo della protesta, con un'occupazione che nonostante lo sgombero della polizia il 17 maggio scorso è stata di 25mile persone giusto questa notte. Per saperne di più basta cercare su facebook o meglio ancora su Twitter parole come "spanish revolution" o "acampadadosol". Il modello della primavera nordafricana e in particolare di piazza Tahrir sta davvero arrivando in Europa? Così sembrerebbe. Ma la protesta non è soltanto in Spagna, si sta cercando di espandere in tutta Europa anche grazie agli erasmus spagnoli presenti in diverse città universitarie. Ieri ufficialmente doveva esserci la prima iniziativa di protesta in molte piazze di città italiane (Roma, Milano, Padova, Firenze, Cagliari, Sassari,...).
In questo blog si possono trovare delle foto e delle cifre sulle iniziative di ieri sera in tutta la penisola. Sembra che non abbia riscosso molto successo anche a causa forse del poco preavviso, dello scarso utilizzo di twitter quì in Italia, e poi a mio parere direi anche che un movimento di protesta non si può semplicemente copiare o esportare, ci vogliono dei passaggi per costruirlo (quello spagnolo era nato dalla manifestazione del 15 maggio appunto).
In Spagna intanto la cosa viene vista dal presidente come una "questione interna alla sinistra" anche se in realtà basta leggere il manifesto del movimento 15m per capire che si tratta di qualcosa di più, si parla di Eliminazione dei privilegi della classe politica, disoccupazione, Diritto alla casa, e molto altro ancora.
Quì lo trovate in versione integrale tradotto in italiano, consiglio di darci un'occhiata.
Ieri ho scritto un articolo riguardo quest'argomento per l'effemeride, spero che a breve venga vagliato e messo on-line.. Nel frattempo, voi che ne pensate?
Da questa pagina si possono seguire gli aggiornamenti sulla #spanishrevolution minuto per minuto,
Avete presente quello che sta succedendo in Spagna? Il movimento degli indignados, chiamato anche 15m (dalla data della nascita ufficiale, lo scorso 15 maggio) sta protestando in molte piazze chiedendo democrazia e diritti. Puerta del Sol a Madrid è diventata il simbolo della protesta, con un'occupazione che nonostante lo sgombero della polizia il 17 maggio scorso è stata di 25mile persone giusto questa notte. Per saperne di più basta cercare su facebook o meglio ancora su Twitter parole come "spanish revolution" o "acampadadosol". Il modello della primavera nordafricana e in particolare di piazza Tahrir sta davvero arrivando in Europa? Così sembrerebbe. Ma la protesta non è soltanto in Spagna, si sta cercando di espandere in tutta Europa anche grazie agli erasmus spagnoli presenti in diverse città universitarie. Ieri ufficialmente doveva esserci la prima iniziativa di protesta in molte piazze di città italiane (Roma, Milano, Padova, Firenze, Cagliari, Sassari,...).
In questo blog si possono trovare delle foto e delle cifre sulle iniziative di ieri sera in tutta la penisola. Sembra che non abbia riscosso molto successo anche a causa forse del poco preavviso, dello scarso utilizzo di twitter quì in Italia, e poi a mio parere direi anche che un movimento di protesta non si può semplicemente copiare o esportare, ci vogliono dei passaggi per costruirlo (quello spagnolo era nato dalla manifestazione del 15 maggio appunto).
In Spagna intanto la cosa viene vista dal presidente come una "questione interna alla sinistra" anche se in realtà basta leggere il manifesto del movimento 15m per capire che si tratta di qualcosa di più, si parla di Eliminazione dei privilegi della classe politica, disoccupazione, Diritto alla casa, e molto altro ancora.
Quì lo trovate in versione integrale tradotto in italiano, consiglio di darci un'occhiata.
Ieri ho scritto un articolo riguardo quest'argomento per l'effemeride, spero che a breve venga vagliato e messo on-line.. Nel frattempo, voi che ne pensate?
Da questa pagina si possono seguire gli aggiornamenti sulla #spanishrevolution minuto per minuto,
Ospite- Ospite
Re: Italian Revolution
Che l'Europa non è il Nord Africa.
E se si spera di cambiare qualcosa con gli stessi metodi del nord-Africa si casca male.
Ciò non vuol dire che non ci possa essere un malessere diffuso nell'area del Meditterraneo, malessere interconesso tra le varie regione, ma da regione a regione cambiano anche i metodi con cui può e deve trovare sfogo il malcontento.
In Egitto c'era un regime paternalistico e accentratore attorno ad una figura carismatica e ai suoi accoliti (non si può definire dittatura in maniera piena in quanto comunque c'erano elezioni che comunque qualche standard minimo lo rispettavano per quanto fossero 'poco frequentate' e con il divieto per alcuni partiti, tipo Fratelli Mussulmani di presentarsi... ma d'altronde in molti paesi europei o nord-americani c'è lo stesso divieto per partiti fascisti o comunisti).
In Italia ed in Spagna ci sono comunque delle democrazie piene (per quanto forse malate), ergo qualsiasi protesta deve sfociare per forze di cose in una forza politica elettorale per avere un qualche peso e non essere fine a se stessa...
D'altronde gli stessi numeri della protesta spagnola non sono di certo esaltanti, ciò dimostra quanto non siano proteste 'popolari' nel senso pieno del termine, quanto più 'settoriali' e per questo deboli e senza reali agganci con il grosso della società (o meglio gli agganci ci sono anche, ma non convincono la maggioranza delle persone).
D'altronde lo stesso 'programma politico' (manifesto è un'altra cosa secondo me) che hai postato non è altro che un coagulo variegato di una certa parte politica (al di là che le idee siano buone o meno comunque per forza di cosa rappresentano solo una parte e non hanno la volontà di rappresentare una protesta che invece potrebbe essere di qualsiasi fazioni politica o sociale)... al contrario in Egitto ad esempio la protesta giungeva sia da settori conservatori, come quelli riformisti, organicisti, laici, economici o religiosi della società non per altro non c'era nessun 'programma politico' inteso in senso pieno se non una generica richiesta di maggiore democrazia e la cacciata di Mubarak o comunque punti molto generici su cui il 99% di chi protestava era d'accordo.
E se si spera di cambiare qualcosa con gli stessi metodi del nord-Africa si casca male.
Ciò non vuol dire che non ci possa essere un malessere diffuso nell'area del Meditterraneo, malessere interconesso tra le varie regione, ma da regione a regione cambiano anche i metodi con cui può e deve trovare sfogo il malcontento.
In Egitto c'era un regime paternalistico e accentratore attorno ad una figura carismatica e ai suoi accoliti (non si può definire dittatura in maniera piena in quanto comunque c'erano elezioni che comunque qualche standard minimo lo rispettavano per quanto fossero 'poco frequentate' e con il divieto per alcuni partiti, tipo Fratelli Mussulmani di presentarsi... ma d'altronde in molti paesi europei o nord-americani c'è lo stesso divieto per partiti fascisti o comunisti).
In Italia ed in Spagna ci sono comunque delle democrazie piene (per quanto forse malate), ergo qualsiasi protesta deve sfociare per forze di cose in una forza politica elettorale per avere un qualche peso e non essere fine a se stessa...
D'altronde gli stessi numeri della protesta spagnola non sono di certo esaltanti, ciò dimostra quanto non siano proteste 'popolari' nel senso pieno del termine, quanto più 'settoriali' e per questo deboli e senza reali agganci con il grosso della società (o meglio gli agganci ci sono anche, ma non convincono la maggioranza delle persone).
D'altronde lo stesso 'programma politico' (manifesto è un'altra cosa secondo me) che hai postato non è altro che un coagulo variegato di una certa parte politica (al di là che le idee siano buone o meno comunque per forza di cosa rappresentano solo una parte e non hanno la volontà di rappresentare una protesta che invece potrebbe essere di qualsiasi fazioni politica o sociale)... al contrario in Egitto ad esempio la protesta giungeva sia da settori conservatori, come quelli riformisti, organicisti, laici, economici o religiosi della società non per altro non c'era nessun 'programma politico' inteso in senso pieno se non una generica richiesta di maggiore democrazia e la cacciata di Mubarak o comunque punti molto generici su cui il 99% di chi protestava era d'accordo.
Ospite- Ospite
Re: Italian Revolution
http://leffemeride.blogspot.com/2011/05/no-tenemos-miedo-allassalto-della.html
Comunque non avendo le pagine FB ora avverto che l'Effemeride è praticamente inutile in quanto la metà delle visite le facevamo da lì, condividete sulla vostra pagina FB e Twitter e vediamo se riusciamo a riparare in parte al danno.
Comunque non avendo le pagine FB ora avverto che l'Effemeride è praticamente inutile in quanto la metà delle visite le facevamo da lì, condividete sulla vostra pagina FB e Twitter e vediamo se riusciamo a riparare in parte al danno.
Ospite- Ospite
Re: Italian Revolution
Anche per me l'Europa è ben diversa dall'Africa, e sono d'accordo sul fatto che bisogna passare per una proposta elettorale (ovviamente, altrimenti non sarei qua!). Tuttavia penso che bisogna essere recettivi nei riguardi della realtà che ci circonda, soprattutto quella che ci viene nascosta dai mass media. E' reale il malcontento di buona parte della popolazione europea, stiamo subendo tagli ai servizi pubblici in maniera feroce e i politici non hanno minimamente la credibilità necessaria per poter godere della nostra fiducia. Anche questa "spanish revolution" è un segnale forte della richiesta di cambiamento, richiesta che se non viene interiorizzata dalla classe politica rischia di accendere reazioni forti, ben più forti delle manifestazioni pacifiche che si stanno tenendo.
Le pratiche di questo movimento 15m nonviolente ma dirette e convinte mi sembra possano riscuotere la simpatia di larga parte del paese in realtà.
Dovremmo imparare, io credo, a creare anche noi momenti di partecipazione civile (in altri modi magari), perchè la politica non può essere più soltanto fatta di giornali, internet e campagna elettorale.
Bisogna accendere l'entusiasmo, e quello si fa di persona, mettendo in campo ancha la propria fisicità.
Le pratiche di questo movimento 15m nonviolente ma dirette e convinte mi sembra possano riscuotere la simpatia di larga parte del paese in realtà.
Dovremmo imparare, io credo, a creare anche noi momenti di partecipazione civile (in altri modi magari), perchè la politica non può essere più soltanto fatta di giornali, internet e campagna elettorale.
Bisogna accendere l'entusiasmo, e quello si fa di persona, mettendo in campo ancha la propria fisicità.
Ospite- Ospite
Re: Italian Revolution
Quello che certo apprezzo delle proteste spagnole è che sono composte dalla maggior parte da giovani non come in Italia dove i giovani non ci sono oppure, se ci sono sono, usati dai "vecchi". I giovani italiani fanno poco in fatto di rivoluzione (non tutti ma una buona parte) la maggior parte dei giovani italiani fanno il lavoro del papà, votano come il papà e dicono quello che dice il papà..seguire una propria idea un proprio sogno è molto difficile in Italia ma la soddisfazione non ha pari..
Per quanto riguarda il blog delle tappe italiane dice poco, vedrò di informarmi meglio. Il programma spagnolo tradotto in italiano non sembra male. Cmq le rivoluzioni di piazze in paesi europei servono a poco in Italia servono 2 cose.
GIOVANI ATTIVI
e TOGLIERE LE POLTRONE AGLI ATTUALI POLITICI.
Per quanto riguarda il blog delle tappe italiane dice poco, vedrò di informarmi meglio. Il programma spagnolo tradotto in italiano non sembra male. Cmq le rivoluzioni di piazze in paesi europei servono a poco in Italia servono 2 cose.
GIOVANI ATTIVI
e TOGLIERE LE POLTRONE AGLI ATTUALI POLITICI.
Re: Italian Revolution
Non per non parlare dei mali del nostro paese (che non raramente sono simili), ma c'è da dire che in paesi come Grecia e Spagna hanno vissuto per anni ben al di sopra delle loro possibilità... in Grecia molti hanno protestato per i tagli, ma se si va a vedere c'erano intere categorie che godevano di privilegi che avrebbero dovuto far pensare (e non parliamo di qualche migliaio di politici... ma magari di intere aziende pubbliche con decine di migliaia di dipendenti come potrebbero essere le ferrovie, e vabbè... non che in Italia sia stato molto diverso per anni nello stesso settore per dirne uno) e lo stesso dicasi della Spagna che ha visto un ampliamento delle spese dello Stato senza che queste fossero realmente accompagnate da una reale crescita economica della popolazione.
Ho meglio: crescita che c'è stata, ma era basata sul nulla, su una grandissima bolla (addirittura in Grecia si parla di conti falsi dello Stato per quel che riguarda la scorsa legislatura ed in Spagna la crescita economica è stata dovuta in gran parte a manovre immobiliari).
Insomma, è giusto protestare, ma c'è da dire che una larga parte delle persone che protestano sono le stesse che quelle manovre le avallavano e ne erano ben felici che ci fossero. Una profonda autocritica è necessaria, perchè è inutile dire: no ai tagli dei servizi o diamo soldi a destra e a manca perchè forse obiettivamente qualche taglio andrebbe fatto, bisogna capire dove... ci sono delle cose a cui si può rinunciare, altre no, a voler salvare tutto alla fine si rischia di distruggere tutto...
A me un test del sangue totale mi viene a costare sui 50 euro, di cui 20 per i markers per l'epatite, mentre quelli per il colesterolo (che si possono anche fare in farmacia) costano quasi nulla, ad un anziano sopra i 65 invece il controllo del sangue è gratis (anche se magari ha una pensione da favola)... ecco è questo il problema: il test del colesterolo (dei trigliceridi mi pare o come diamine si chiamano) costa poco perchè lo fanno tutti in ospedale, ci sono delle persone che vanno ogni due o tre mesi anche se non ne hanno bisogno, mentre invece i test per i markers dell'epatite costano l'ira di Dio perchè non li fa nessuno.
Piccola differenza: i test per l'epatite o li fai in ospedale o li fai in ospedale, i test per il colesterolo invece li si possono fare ovunque anche in farmacia ed è un test da 4 secondi (però costa qualche euro).
Così che quando si va a fare i controlli del sangue ti ritrovi una sfilza assurda di persone davanti a fare test inutili, mentre chi ne ha veramente bisogno (e magari anche qualcosa da fare) è obbligato a perdere delle mattinate e a smenarci dei soldi... cosa che ovviamente obbliga ad avere strutture più grosse, ad avere un personale più numeroso e via dicendo, in un circolo vizioso costi per il servizio sanitario/utente non privilegiato.
Ecco, questo piccolo esempio (che per carità probabilmente varia da regione a regione) per dire come ci siano dei privilegi inaccettabili a cui bisognerebbe saper dire di no anche se se ne è beneficiari... perchè io con i miei 50 euro non ho pagato il mio test del sangue: ho pagato il mio test del sangue e quello di 100 ultra sessantenni che avevo davanti di cui magari poi solo una ventina ne avevano realmente bisogno e non erano in condizioni economiche da poterseli pagare...
Il problema è tutto qua: in Grecia e Spagna la mia impressione è che si stia protestando per mantenere inalterato lo status quo, se non per cambiarlo, ma in senso ancora peggiore..
E ne faccio gli esempi:
"Ridistribuzione del lavoro stimolando la riduzione della giornata lavorativa e la contrattazione fino ad abbattere la disoccupazione strutturale (sarebbe a dire raggiungere un tasso di disoccupazione inferiore al 5%)"
In pratica vogliamo lavorare meno così lavorano tutti... la cosa va benissimo, però se si produce meno si accetti anche di avere salari minori... ma dubito che quelli che protestano accetterebbero.
"Assunzione di tutto il personale sanitario in attesa di assunzione."
Sarebbe stato corretto invece dire: assunzione del personale sanitario ecc... laddove ce ne sia realmente l'esigenza... se per un lavoro servono 10 persone, perchè bisogna assumerne 20?
è una questione di mentalità, e se non la si cambia almeno un pochettino si rischia di generare gli stessi danni che hanno portato le economie europee in quella situazione.
Poi per carità ben vengano movimenti di protesta e via dicendo, ma se i movimenti di protesta devono generare soluzioni peggiori o nei fatti uguali di quelle che vanno a contrastare, insomma se i movimenti di protesta sono i primi ad essere estremamente conservatori o non capaci realmente ad esprimere una alternativa allora tanto vale... oh, in Egitto Mubarak, generale pluridecorato, alla fine è pur sempre stato deposto da un colpo di stato militare... per questo non si può pensare comunque di generare una protesta in uno scenario come quello europeo se questa non è supportata politicamente e non ha alle spalle un minimo di base teorica, perchè senza supporto politico può anche avere le migliori intenzioni del mondo e rimanere fine a se stessa e senza una base teorica minima rischia di essere niente di più che un populismo coagulo di quel che piace di più e che non va a danneggiare minimamente la propria posizione presente o futura, ma una proposta politica vera è fatta anche di scelte almeno minimamente dolorose (sta poi alla capacità di chi le propone riuscire a porle in maniera che siano quanto più addolcite o che gli eventuali loro effetti negativi siano quanto più ridotti) e per questo coraggiose...
Ho meglio: crescita che c'è stata, ma era basata sul nulla, su una grandissima bolla (addirittura in Grecia si parla di conti falsi dello Stato per quel che riguarda la scorsa legislatura ed in Spagna la crescita economica è stata dovuta in gran parte a manovre immobiliari).
Insomma, è giusto protestare, ma c'è da dire che una larga parte delle persone che protestano sono le stesse che quelle manovre le avallavano e ne erano ben felici che ci fossero. Una profonda autocritica è necessaria, perchè è inutile dire: no ai tagli dei servizi o diamo soldi a destra e a manca perchè forse obiettivamente qualche taglio andrebbe fatto, bisogna capire dove... ci sono delle cose a cui si può rinunciare, altre no, a voler salvare tutto alla fine si rischia di distruggere tutto...
A me un test del sangue totale mi viene a costare sui 50 euro, di cui 20 per i markers per l'epatite, mentre quelli per il colesterolo (che si possono anche fare in farmacia) costano quasi nulla, ad un anziano sopra i 65 invece il controllo del sangue è gratis (anche se magari ha una pensione da favola)... ecco è questo il problema: il test del colesterolo (dei trigliceridi mi pare o come diamine si chiamano) costa poco perchè lo fanno tutti in ospedale, ci sono delle persone che vanno ogni due o tre mesi anche se non ne hanno bisogno, mentre invece i test per i markers dell'epatite costano l'ira di Dio perchè non li fa nessuno.
Piccola differenza: i test per l'epatite o li fai in ospedale o li fai in ospedale, i test per il colesterolo invece li si possono fare ovunque anche in farmacia ed è un test da 4 secondi (però costa qualche euro).
Così che quando si va a fare i controlli del sangue ti ritrovi una sfilza assurda di persone davanti a fare test inutili, mentre chi ne ha veramente bisogno (e magari anche qualcosa da fare) è obbligato a perdere delle mattinate e a smenarci dei soldi... cosa che ovviamente obbliga ad avere strutture più grosse, ad avere un personale più numeroso e via dicendo, in un circolo vizioso costi per il servizio sanitario/utente non privilegiato.
Ecco, questo piccolo esempio (che per carità probabilmente varia da regione a regione) per dire come ci siano dei privilegi inaccettabili a cui bisognerebbe saper dire di no anche se se ne è beneficiari... perchè io con i miei 50 euro non ho pagato il mio test del sangue: ho pagato il mio test del sangue e quello di 100 ultra sessantenni che avevo davanti di cui magari poi solo una ventina ne avevano realmente bisogno e non erano in condizioni economiche da poterseli pagare...
Il problema è tutto qua: in Grecia e Spagna la mia impressione è che si stia protestando per mantenere inalterato lo status quo, se non per cambiarlo, ma in senso ancora peggiore..
E ne faccio gli esempi:
"Ridistribuzione del lavoro stimolando la riduzione della giornata lavorativa e la contrattazione fino ad abbattere la disoccupazione strutturale (sarebbe a dire raggiungere un tasso di disoccupazione inferiore al 5%)"
In pratica vogliamo lavorare meno così lavorano tutti... la cosa va benissimo, però se si produce meno si accetti anche di avere salari minori... ma dubito che quelli che protestano accetterebbero.
"Assunzione di tutto il personale sanitario in attesa di assunzione."
Sarebbe stato corretto invece dire: assunzione del personale sanitario ecc... laddove ce ne sia realmente l'esigenza... se per un lavoro servono 10 persone, perchè bisogna assumerne 20?
è una questione di mentalità, e se non la si cambia almeno un pochettino si rischia di generare gli stessi danni che hanno portato le economie europee in quella situazione.
Poi per carità ben vengano movimenti di protesta e via dicendo, ma se i movimenti di protesta devono generare soluzioni peggiori o nei fatti uguali di quelle che vanno a contrastare, insomma se i movimenti di protesta sono i primi ad essere estremamente conservatori o non capaci realmente ad esprimere una alternativa allora tanto vale... oh, in Egitto Mubarak, generale pluridecorato, alla fine è pur sempre stato deposto da un colpo di stato militare... per questo non si può pensare comunque di generare una protesta in uno scenario come quello europeo se questa non è supportata politicamente e non ha alle spalle un minimo di base teorica, perchè senza supporto politico può anche avere le migliori intenzioni del mondo e rimanere fine a se stessa e senza una base teorica minima rischia di essere niente di più che un populismo coagulo di quel che piace di più e che non va a danneggiare minimamente la propria posizione presente o futura, ma una proposta politica vera è fatta anche di scelte almeno minimamente dolorose (sta poi alla capacità di chi le propone riuscire a porle in maniera che siano quanto più addolcite o che gli eventuali loro effetti negativi siano quanto più ridotti) e per questo coraggiose...
Ospite- Ospite
Re: Italian Revolution
Io, oltre a dire che l'Europa non è il Nord-Africa, direi anche che L'Italia non è la Spagna. Come è stato precisato la Spagna versa in una situazione peggiore della nostra ed il sistema bipartitistico, controllato dal Partito Popolare (centro destra) di Mariano Rajoy e dal Partito Socialista Operaio Spagnolo (centro sinistra) di José Zapatero, è ancora attivo a pieno regime. La situazione economica spagnola è diversa da quella italiana dove, seppur con difficoltà, quasi tutte le imprese riescono a campare; prendendo come esempio il settore edilizio si può notare una marcata differenza: in Italia (per motivi spesso sconosciuti) si continuano a costruire case ed edifici commerciali; in Spagna ci sono ancora migliaia di scheletri di edifici da terminare e di gru da rimuovere perché la ditta edile è fallita e non ha nemmeno i soldi per far spostare la gru, andate a vedere nelle periferie Nord di Valencia quanti scheletri e quante gru sono li da oltre un anno.
Politicamente parlando, nel nostro paese, il bipartitismo ha iniziato a cadere con la nascita del Terzo Polo e l'affermazione dei grillini durante la fine del 2010; a mio parere, le amministrative appena concluse hanno dato il colpo di grazia a questo sistema che regge fin quando i due partiti maggiori rappresentano realmente la maggioranza della popolazione (direi che non è proprio il caso dell'Italia). L'Italia non è la Spagna, per quando a rilento e non nella maniera ottimale le cose stanno iniziando a cambiare nel nostro Paese ed è per questo che una protesta basata sugli stessi principi di quella spagnola (lavoro e bipolarismo) non avrebbe senso e non porterebbe a nulla. In Italia ci sono molti altri campi su cui discutere e scendere veramente in piazza come la legalità e la ricerca; diciamo che ci vorrebbe una protesta più culturale che radicale (o Radical Chic). D'altronde storicamente tutti i grandi cambiamenti della storia derivano da una rivoluzione culturale....
Illuminismo---->Rivoluzione francese (Antico regime sovvertito)
Romanticismo Italiano---->Unità d'Italia (Indipendenza dagli austriaci)
Positivismo---->Grandi dittature del 900(Lenin, Mussolini, Stalin)
Esistenzialismo---->Nazionalsocialismo Tedesco
??????????---->Italia Migliore
Politicamente parlando, nel nostro paese, il bipartitismo ha iniziato a cadere con la nascita del Terzo Polo e l'affermazione dei grillini durante la fine del 2010; a mio parere, le amministrative appena concluse hanno dato il colpo di grazia a questo sistema che regge fin quando i due partiti maggiori rappresentano realmente la maggioranza della popolazione (direi che non è proprio il caso dell'Italia). L'Italia non è la Spagna, per quando a rilento e non nella maniera ottimale le cose stanno iniziando a cambiare nel nostro Paese ed è per questo che una protesta basata sugli stessi principi di quella spagnola (lavoro e bipolarismo) non avrebbe senso e non porterebbe a nulla. In Italia ci sono molti altri campi su cui discutere e scendere veramente in piazza come la legalità e la ricerca; diciamo che ci vorrebbe una protesta più culturale che radicale (o Radical Chic). D'altronde storicamente tutti i grandi cambiamenti della storia derivano da una rivoluzione culturale....
Illuminismo---->Rivoluzione francese (Antico regime sovvertito)
Romanticismo Italiano---->Unità d'Italia (Indipendenza dagli austriaci)
Positivismo---->Grandi dittature del 900(Lenin, Mussolini, Stalin)
Esistenzialismo---->Nazionalsocialismo Tedesco
??????????---->Italia Migliore
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Re: Italian Revolution
Beh Umberto non sono totalmente d'accordo.. Trovo sia un po' eccessivo dire che chi protesta in Spagna è fautore dei propri mali.. Difficilmente quelle persone (per la maggior parte giovani) possono avere avuto coinvolgimento effettivo nelle decisioni economiche del Paese. E' un po' come dire che gli universitari che hanno protestato quest'autunno erano colpevoli della legge Gelmini perchè negli anni precedenti avevano goduto dei vantaggi di un'università pubblica.. Io distinguo fortemente tra le responsabilità del governo che opera e quelle del singolo elettore. Insomma mi risulta difficile attribuire la colpa agli elettori del PD se è passata la legge Gelmini (per rimanere sull'esempio).
Sul fatto di aver vissuto "ben al disopra delle proprie possibilità" come Stato non posso darti torto, ma penso che faccia parte del sistema economico occidentale, che non ha caso ha subito una crisi consistente. Adesso sarebbe il caso a mio avviso di cercare di cambiare la visione dell'economia, spostandoci su ottiche più lungimiranti e sostenibili, e non riordinare semplicemente i conti, perchè se anche ci si riesce siamo comunque dipendenti da tutti gli altri paesi, e abbiamo già visto che questo sistema di cose non paga.
Qualche aggiornamento da Twitter..
Stamani più di 40 mila persone sono uscite in strada a Praga per manifestare contro la politica del governo ceco.
Anche in Italia ci si prepara in alcune città a continuare le manifestazioni (Palermo prevede stasera alle 20 un ritrovo al Teatro Massimo)
Sul fatto di aver vissuto "ben al disopra delle proprie possibilità" come Stato non posso darti torto, ma penso che faccia parte del sistema economico occidentale, che non ha caso ha subito una crisi consistente. Adesso sarebbe il caso a mio avviso di cercare di cambiare la visione dell'economia, spostandoci su ottiche più lungimiranti e sostenibili, e non riordinare semplicemente i conti, perchè se anche ci si riesce siamo comunque dipendenti da tutti gli altri paesi, e abbiamo già visto che questo sistema di cose non paga.
Qualche aggiornamento da Twitter..
Stamani più di 40 mila persone sono uscite in strada a Praga per manifestare contro la politica del governo ceco.
Anche in Italia ci si prepara in alcune città a continuare le manifestazioni (Palermo prevede stasera alle 20 un ritrovo al Teatro Massimo)
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Re: Italian Revolution
Angelo Faresin ha scritto:Beh Umberto non sono totalmente d'accordo.. Trovo sia un po' eccessivo dire che chi protesta in Spagna è fautore dei propri mali.. Difficilmente quelle persone (per la maggior parte giovani) possono avere avuto coinvolgimento effettivo nelle decisioni economiche del Paese. E' un po' come dire che gli universitari che hanno protestato quest'autunno erano colpevoli della legge Gelmini perchè negli anni precedenti avevano goduto dei vantaggi di un'università pubblica.. Io distinguo fortemente tra le responsabilità del governo che opera e quelle del singolo elettore. Insomma mi risulta difficile attribuire la colpa agli elettori del PD se è passata la legge Gelmini (per rimanere sull'esempio).
Vero, però vedi il mio giudizio proviene dalla lettura del loro programma politico e dalla considerazione che a loro si sono già uniti i pensionati ed i dipendenti pubblici. Manca fondamentalmente la parte di presa di coscienza sul fatto che molte delle loro istanze non sono istanze di cambiamento, ma di conservatorismo. Le proste contro la Gelmini ne sono un esempio: sono state lette come un esempio di conservatorismo, vero che c'erano molte proposte di 'controriforma', ma di queste poco erano realmente riforme e comunque tali controriforme rimanevano per di più tutte nell'ambito di poche 'elitè' studentesche, senza che la 'base' ne fosse interessata.
Alla fine era solo un no ai tagli e via dicendo durante le manifestazioni, quando comunque di sprechi all'interno dell'università ce ne sono e non pochi: così facendo si è regalata la vittoria alla riforma Gelmini su un piatto d'argento in quanto il governo ha avuto gioco facile a dire che comunque c'erano sprechi e che gli studenti lottavano per difenderli tali sprechi...
Purtroppo o per fortuna siamo in un mondo che richiede metodi di comunicazione complessa... tra l'altro come conferma lo stesso primo turno delle amministrative di Milano: una comunicazione incentrata solo sulle dichiarazioni ad effetto o sugli effetti speciali dopo un po' stufa e finisce per generare un effetto contrario, ma al contempo è necessario stringere i tempi comunicativi e quindi mettere più contenuti possibili in meno parole possibili (effetto Twitter)... lo striscione d'apertura di un corteo determina oramai in buona parte di come verrà letta la manifestazione nel suo insieme.
Ospite- Ospite
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