Sulle radici Cristiane dell’Europa: il crocifisso a scuola.
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Sulle radici Cristiane dell’Europa: il crocifisso a scuola.
http://leffemeride.blogspot.com/2011/01/sulle-radici-cristiane-dell-europa-il.html
Questione sicuramente molto interessante e controversa, su cui le posizioni opposte si sprecano, proseguendo nella sinergia tra l'Effemeride ed il forum di NDE come spunto per questo argomento pubblichiamo questo articolo di Marco Lucano apparso sull'Effemeride.
Questione sicuramente molto interessante e controversa, su cui le posizioni opposte si sprecano, proseguendo nella sinergia tra l'Effemeride ed il forum di NDE come spunto per questo argomento pubblichiamo questo articolo di Marco Lucano apparso sull'Effemeride.
Un articolo che sicuramente farà molto discutere con un punto di vista sicuramente molto forte (e per certi versi particolare) su una vicenda che in Italia ha acceso gli animi.
Sulle radici Cristiane dell’Europa: il crocifisso a scuola.
Di Marco Lucano
Recentemente tematiche come la rimozione del crocifisso dalle nostre aule scolastiche ha riproposto prepotentemente la questione delle radici culturali europee.
In un mondo che va sempre di più verso la globalizzazione con flussi migratori impressionanti, è importante sapere chi siamo.
L’influsso del cristianesimo sulla nostra cultura è fuori discussione, lo si può riscontrare in numerosi esempi della nostra letteratura e nelle nostre splendide città sotto forma di arte sacra.
Ma il suo primato è fuori discussione?
Se (quasi) tutti in Italia conoscono il Padre Nostro, chi è che non conosce Achille?
Dopo duemila anni di cristianesimo i giorni della settimana hanno ancora nomi romani.
Non teniamo forse le foto dei parenti defunti in casa, proprio come facevano i nostri antenati pagani con le statuette in terracotta dei Lari e Penati?
Ciò che ci rende “occidentali” è la religione? O forse il fatto che usiamo l’alfabeto latino, che le nostre società sono regolate da leggi e principi originati in gran parte dalla Rivoluzione Francese?
Sicuramente condividiamo molti degli stessi valori, e in questo la Cristianità ha indubbiamente fatto la sua parte; ma non si possono dimenticare le influenze della Classicità e successivamente dei popoli Germanici e in seguito Musulmani che si stabilirono sul suolo europeo.
Proprio all’epoca classica dobbiamo i nomi Italia ed Europa. Se il nome del nostro continente si rifà a un mito greco, il nome della nostra nazione è un’ invenzione romana, infatti questo era il nome della zona che corrisponde quasi in toto al Belpaese. Tanti in passato hanno cercato di ispirarsi o trovare una continuità con il periodo dell’ Urbe.
Ciò che fece grande Roma fu la capacità di prendere il meglio dai popoli con i quali veniva in contatto, assorbendolo nella propria identità linguistica e culturale, sempre in coerenza con i propri principi.
Noi come Italiani dobbiamo sempre ricordare i nostri.
Lo Stato Italiano si basa sulla Costituzione, è bene non dimenticarlo mai.
Nell’ articolo 7 si evince chiaramente la considerazione particolare che ha il Cristianesimo in Italia, gli si riconosce un’ importanza maggiore rispetto alle altre religioni, proprio perché questo è un paese storicamente Cattolico, ma si sancisce la LAICITA’ dello STATO.
Tornando alla questione del Crocifisso, se lo stato è laico, perché averlo nelle nostre scuole?
La risposta sembrerebbe scontata, ma non è così. A scuola vorremmo che ai ragazzi venisse trasmessa la nostra cultura. Se le radici culturali sono Cristiane allora il Crocifisso fa parte della nostra storia. Ma per definizione uno stato aconfessionale non può esporre un simbolo religioso nei luoghi pubblici.
Nessuno si scandalizza dei tabernacoli recanti offerte alla Madonna o ai santi presenti ancora oggi in molte delle nostre strade. Le strade moderne non ce li hanno. E’ normale, è il cambiamento della società. E’ sotto gli occhi di tutti che la religione non permea più il tessuto sociale come un tempo, soprattutto nelle nuove generazioni. Giusto o sbagliato che sia, non è lo scopo di questo articolo stabilirlo. Lo stesso vale per le cause.
Spesso si vivono contrapposizioni tra chi vive la Fede e chi invece vorrebbe accelerare questo cambiamento. L’importante è tenere presente che la modernità e la civiltà impongono larghezza di vedute e tolleranza reciproca.
Allora armiamoci di buon senso. Se in un’ aula scolastica quell’ oggetto in legno è stato presente per decenni, o addirittura per un secolo, forse non è così pericoloso. Le nuove scuole, proprio come le vie, verranno edificate senza.
Questo per non fare la fine di quelle rivoluzioni in cui si cancellano spasmodicamente tutti i simboli dell’ancien regime per il terrore che il popolo se ne ricordi e questo possa tornare.
Questa non è una rivoluzione, al massimo è un cambiamento graduale dettato dal momento storico, sarà indolore se sapremo porci con razionalità e buon senso.
L’ Europa era Romana, poi anche Cristiana, Illuminista e in futuro chissà, noi saremo qui a cercare di cogliere il meglio da ciò con cui verremo in contatto.
Occorre affrontare le sfide del futuro con la consapevolezza del percorso che ci ha portati fin dove siamo, ma aperti sempre alle possibilità di cambiamento.
Una società moderna e coerente deve porsi con serenità e onestà intellettuale domande di questo tipo, e non aver paura delle risposte.
Ospite- Ospite
Re: Sulle radici Cristiane dell’Europa: il crocifisso a scuola.
Personalmente sono contrario alla presenza di simboli religiosi a scuola e non credo che sia un crocifisso, imposto per legge o regolamento, a rappresentare una radice culturale di un popolo, se così fosse sarebbe veramente grave e vorrebbe dire che le radici di fatto già sono andate perdute o sono profondamente cambiate e quel simbolo non rappresenta più nulla se non se stesso.
Esporre simboli religiosi (ma come fossero simboli politici, per me la questione è uguale) in ambito scolastico la ritengo una cosa profondamente scorretta, tanto più che il cristianesimo non è religione di stato (giustamente siamo uno stato laico), in quanto diventa una imposizione verso ipotetici 'terzi' (terzi che però potrebbero essere tranquillamente cittadini italiani o europei, infatti la famosa sentenza portata davanti al tribunale dei diritti dell'uomo europeo, istituzione che non ha nulla a che fare con l'UE per inciso, è stata iniziata da una cittadina filandese, correggetemi se sbaglio), che siano di un'altra religione, non credenti o similari, per di più imposizione 'silenziosa' fatta durante il periodo della crescita, quindi ci vedo tutti i crismi dell'indrottinamento.
E gli italiani (e gli europei residenti in Italia) non sono tutti cristiani (anzi, cattolici secondo una certa visione), ci sono anche italiani di fede ebraica, mussulmana, induisti e anche persone senza alcuna fede religiosa che non hanno mai ricevuto alcun sacramento, per non dire degli atei, ecc
è la stessa questione della scuola con i simboli leghisti, il concetto non cambia.
Per lo stesso motivo per cui mi vedo contrario ai simboli leghisti (in fondo anche lì spacciati, a torto o ragione non saprei dire, come simboli di radici culturali locali).
Gli unici simboli che per me devono e possono essere ammessi sono la bandiera nazionale, quella europea e quella dell'ente locale in quanto simboli neutri, uno può essere cattolico o mussulmano o agnostico, votare lega o PRC, ma è sempre italiano o sempre cittadino europeo.
Si potrà obiettare che però diventa una imposizione verso gli stranieri, ma la cosa non la vedo, in quanto come straniero comunque si è tenuti ad accettare di sottostare (e possibilmente condividere) un corpus legislativo (che rappresenta + o - indirettamente la cultura di una nazione nei suoi tratti di minimi comuni denominatori) ed istituzionale (fattori rappresentati adeguatamente proprio dalle bandiere) nel momento in cui si entra in un altro paese.
Esporre simboli religiosi (ma come fossero simboli politici, per me la questione è uguale) in ambito scolastico la ritengo una cosa profondamente scorretta, tanto più che il cristianesimo non è religione di stato (giustamente siamo uno stato laico), in quanto diventa una imposizione verso ipotetici 'terzi' (terzi che però potrebbero essere tranquillamente cittadini italiani o europei, infatti la famosa sentenza portata davanti al tribunale dei diritti dell'uomo europeo, istituzione che non ha nulla a che fare con l'UE per inciso, è stata iniziata da una cittadina filandese, correggetemi se sbaglio), che siano di un'altra religione, non credenti o similari, per di più imposizione 'silenziosa' fatta durante il periodo della crescita, quindi ci vedo tutti i crismi dell'indrottinamento.
E gli italiani (e gli europei residenti in Italia) non sono tutti cristiani (anzi, cattolici secondo una certa visione), ci sono anche italiani di fede ebraica, mussulmana, induisti e anche persone senza alcuna fede religiosa che non hanno mai ricevuto alcun sacramento, per non dire degli atei, ecc
è la stessa questione della scuola con i simboli leghisti, il concetto non cambia.
Per lo stesso motivo per cui mi vedo contrario ai simboli leghisti (in fondo anche lì spacciati, a torto o ragione non saprei dire, come simboli di radici culturali locali).
Gli unici simboli che per me devono e possono essere ammessi sono la bandiera nazionale, quella europea e quella dell'ente locale in quanto simboli neutri, uno può essere cattolico o mussulmano o agnostico, votare lega o PRC, ma è sempre italiano o sempre cittadino europeo.
Si potrà obiettare che però diventa una imposizione verso gli stranieri, ma la cosa non la vedo, in quanto come straniero comunque si è tenuti ad accettare di sottostare (e possibilmente condividere) un corpus legislativo (che rappresenta + o - indirettamente la cultura di una nazione nei suoi tratti di minimi comuni denominatori) ed istituzionale (fattori rappresentati adeguatamente proprio dalle bandiere) nel momento in cui si entra in un altro paese.
Ospite- Ospite
Re: Sulle radici Cristiane dell’Europa: il crocifisso a scuola.
Infatti una cosa che invidio agli americani è che a scuola tutte le mattine salutano la bandiera...
Marco Lucano- Messaggi : 120
Data d'iscrizione : 03.01.11
Età : 36
Località : Roma
Re: Sulle radici Cristiane dell’Europa: il crocifisso a scuola.
NON ABBIAMO NULLA DA INVIARE AGLI ALTRI POPOLI O NAZIONI, ANZI SONO LORO CHE INVIDIAMO NOI DI AVERE IL PAPA A ROMA. QUINDI DI ESSERE UNA NAZIONE CRISTIANA, GIUSTO CHE CI SIA IL CROCIFISSO A SCUOLA. NON SIAMO NOI CHE CI DOBBIAMO ADATTARE AL MASSIMO POSSIAMO COLLABORARE PER FARLI INTEGRARE ALLA NOSTRA CULTURA. CREDERE IN GESU' E' UN DOVERE DI TUTTI I CRISTIANI, OGGI PURTROPPO PER QUELLO CHE SI DICE SBAGLIATO, SI CREANO DELLE SETTE (TESTIMONI DI GEOVA ECC. ECC.) QUINDI STIAMO ATTENTI A QUELLO CHE DICIAMO E A CHI...
domi- Ospite
Re: Sulle radici Cristiane dell’Europa: il crocifisso a scuola.
Per prima cosa una precisazione di tipo tecnica: noi non abbiamo il Papa a Roma, il pontefice è un capo di stato di una nazione indipendente da quella italiana. Nessuno stato o popolo ci invidia quello infatti, per il semplice che se anche ci fosse da invidiare qualcosa noi non possediamo/abbiamo/ospitiamo proprio nulla.
Seconda cosa: i testimoni di Geova non sono una setta, ma sono una confessione cristiana al pari di quella cattolica, ortodossa o protestante, per di più i testimoni di Geova esistono dall'800, non sono nati oggi.
Ovviamente messaggi che risultano discriminatori e/o insultati verso qualsiasi confessione verranno cancellati, per questa volta quindi passi, ma la prossima volta consiglio più moderazioni nelle parole usate.
Inoltre l'uso del maiuscolo è altra cosa da evitare in quanto equivale ad urlare e a voler imporre a viva forza il proprio dire nel mondo di internet.
Seconda cosa: i testimoni di Geova non sono una setta, ma sono una confessione cristiana al pari di quella cattolica, ortodossa o protestante, per di più i testimoni di Geova esistono dall'800, non sono nati oggi.
Ovviamente messaggi che risultano discriminatori e/o insultati verso qualsiasi confessione verranno cancellati, per questa volta quindi passi, ma la prossima volta consiglio più moderazioni nelle parole usate.
Inoltre l'uso del maiuscolo è altra cosa da evitare in quanto equivale ad urlare e a voler imporre a viva forza il proprio dire nel mondo di internet.
Ospite- Ospite
IL CROCEFISSO A SCUOLA
Ritengo che la scuola abbia bisogno di ben altro per formare coscienze e consegnare una sana istruzione agli scolari e studenti che saranno gli italiani di domani. La maggior parte di chi frequenta quotidianamente le aule scolastiche, considera scontata la presenza del crocefisso (e non mi pare rispettoso), qualcuno la mal sopporta, qualcuno la considera un'intrusione, ad altri pesa l'ostentazione, ecc. Ma se è vero che Egli è sempre nel nostro cuore che necessità c'è di appiccicarlo ad ogni parete ci si presenti innanzi, specialmente se pubblica? Provo a mettermi nei panni di un cattolico e mi assale il disagio, non per il crocefisso in sè e per sè, ma per il motivo per cui l'han messo lì. Certo staccare crocefissi appesi può sembrare un brutto gesto, ma pure appenderli per abitudine o per marcare il territorio.
rabbia.polare- Messaggi : 5
Data d'iscrizione : 24.01.11
Età : 77
Località : CENTO PROV.FERRARA
Re: Sulle radici Cristiane dell’Europa: il crocifisso a scuola.
Io, come ho scritto, ritengo che non sia proprio di uno stato laico (perchè l'Italia è uno stato LAICO! leggete la Costituzione) esporre simboli religiosi nei luoghi pubblici. Però non è certo un oggetto in legno che fuorvia le coscienze dei giovani.
Marco Lucano- Messaggi : 120
Data d'iscrizione : 03.01.11
Età : 36
Località : Roma
Ancora sul crocefisso
Chiedo scusa, probabilmente non mi sono spiegata adeguatamente circa la formazione delle coscienze nelle aule scolastiche: il mio appunto stà a significare in poche chiare parole che se si fanno tagli e taglioni alla scuola, non si può demandare al crocefisso la formazione ecc. In quanto al pezzo di legno... ho proprio citato che dando per scontata la sua presenza o considerandolo un pezzo di legno, si manca di rispetto al Titolare (non mi risulta si celi fra le pieghi del vangelo predisposizione al presenzialismo). Personalmente non ho proprio nulla contro i crocefissi, sia ben chiaro, il mio intervento è sorto dalla considerazione già precedentemente esplorata che l'Italia è uno stato laico. Inoltre ho rilevato nel mio scritto un refuso che modifica radicalmente il senso della frase e cioè "se mi metto nei panni di un NON cattolico.
rabbia.p- Ospite
Re: Sulle radici Cristiane dell’Europa: il crocifisso a scuola.
Nota tecnica: rabbia.popolare quando posti nel forum ricordati sempre di fare il login con l'account che avevi scelto e la password che ti era stata fornita, se no quando posti i messaggi diventano difficili farli risalire a te (questo può essere un problema in fase di moderazione o quando vengono stilate alcuni sunti di ciò che è stato sviluppato sul forum per poi sviluppare punti programmatici ad esempio) oltre al fatto che non puoi accedere a diverse importanti sezioni.
Ospite- Ospite
Re: Sulle radici Cristiane dell’Europa: il crocifisso a scuola.
rabbia.polare ha scritto: .
Si indubbiamente non si può demandare a un pezzo di legno la funzione di ciò che rappresenta.
Marco Lucano- Messaggi : 120
Data d'iscrizione : 03.01.11
Età : 36
Località : Roma
Re: Sulle radici Cristiane dell’Europa: il crocifisso a scuola.
Molto spesso siamo chiamati a esprimere quotidianamente giudizi su argomenti estremamente delicati. Lo facciamo a lavoro con i ns colleghi, dentro la ns famiglia con i ns figli, con i ns amici,con estranei nei bar...molto spesso siamo approssimativi,frettolosi e qlche volta anche inaspettetamente intolleranti,quando poi,tocchiamo argomenti come qsti.
Più volte mi sono trovata a riflettere sul crocifisso a scuola e negli uffici pubblici. Sinceramente sono stata sempre combattuta perchè se ci riconosciamo come uno stato veramente laico allora bisogna accettare la"censura", ma al contempo ho come l'impressione che mi portino via qlcosa, e sento come un fastidio.
Io sono molto credente e con il cuore sincero affermo che come cristiana,per sentirmi tale non ho bisogno di vederlo appeso..ho capito poi che il dolore o meglio il dispiacere che avverto è generato dal fatto che togliere il crocefisso è come togliere una tradizione e le tradizioni sono legate a un passato, a una storia; e la storia e il passato legano un popolo in maniera quasi viscerale. Noi siamo italiani e non mi stancherò mai di dirlo e siamo un popolo dove uno dei valori più forti è quello proprio della famiglia,sicuramente in Italia è cosi radicato perchè è uno dei sacramenti + importanti della Chiesa, e per molti anni ce l'hanno inculcato.
Il crocifisso nn è altro che questo è il simbolo che rappresenta meglio questo valore e togliero per chi crede e anche x chi no è come se tentassero di portarti via un pezzetto della tua famiglia delle tue tradizioni e allora scatta l'indignazione e qlche volta anche la nostra + nascosta intolleranza.
Se riconosciamo quindi il ns passato come identità di un popolo allora il crocifisso dovrebbe certamente rimanere... ma purtoppo è destinato a sparire.
Più volte mi sono trovata a riflettere sul crocifisso a scuola e negli uffici pubblici. Sinceramente sono stata sempre combattuta perchè se ci riconosciamo come uno stato veramente laico allora bisogna accettare la"censura", ma al contempo ho come l'impressione che mi portino via qlcosa, e sento come un fastidio.
Io sono molto credente e con il cuore sincero affermo che come cristiana,per sentirmi tale non ho bisogno di vederlo appeso..ho capito poi che il dolore o meglio il dispiacere che avverto è generato dal fatto che togliere il crocefisso è come togliere una tradizione e le tradizioni sono legate a un passato, a una storia; e la storia e il passato legano un popolo in maniera quasi viscerale. Noi siamo italiani e non mi stancherò mai di dirlo e siamo un popolo dove uno dei valori più forti è quello proprio della famiglia,sicuramente in Italia è cosi radicato perchè è uno dei sacramenti + importanti della Chiesa, e per molti anni ce l'hanno inculcato.
Il crocifisso nn è altro che questo è il simbolo che rappresenta meglio questo valore e togliero per chi crede e anche x chi no è come se tentassero di portarti via un pezzetto della tua famiglia delle tue tradizioni e allora scatta l'indignazione e qlche volta anche la nostra + nascosta intolleranza.
Se riconosciamo quindi il ns passato come identità di un popolo allora il crocifisso dovrebbe certamente rimanere... ma purtoppo è destinato a sparire.
SULLE RADICI CRISTIANE DELL'EUROPA:IL CROCEFISSO A SCUOLA
Indubbiamente molto romantico, Chiara, il tuo escursus sull'argomento, però alla tua visione "crocefisso-fune-colla" preferisco uno sguardo più olistico e forse più disincantato. Sò che l'immaginetta può sortire in alcuni di noi un sentimento di rassicurazione o certezza di essere nella corrente dei giusti, ma so pure che qualcuno lo avverte come una ingerenza... e credo che anche questo qualcuno, con le proprie idee diverse dalle nostre, ma non per questo dissimile da noi, debba essere rispettato e rispettati i suoi diversi orientamenti religosi. In quanto ai sacramenti, non mi risulta che il matrimonio sia il più importante poichè ognuno è specifico nel proprio significato e/o funzione e per assurgere alla celebrazione del matrimonio religioso è indispensabile essere battezzati, comunicati, cresimati e pentiti dei propri peccati (ordine ed estrema unzione altra storia).
Non mi soffermo su enunciazioni tipo: censura, indignazione, nascoste intolleranze, identità di un popolo, perchè li considero refusi.
Non mi soffermo su enunciazioni tipo: censura, indignazione, nascoste intolleranze, identità di un popolo, perchè li considero refusi.
rabbia.polare- Messaggi : 5
Data d'iscrizione : 24.01.11
Età : 77
Località : CENTO PROV.FERRARA
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