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decisioni politiche

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Messaggio Da Ospite Gio Gen 27, 2011 10:44 am

leggo che hanno rinviato la discussione sul federalismo di altri 7 giorni. hanno guadagnato con l'ennesimo colpo di spugna, o meglio di gomma da matita sulle agende, altri 7 giorni di agonia di questo indegno governo.
non è tanto il tema del federalismo a preoccuparmi (pur che venga fatto qualcosa vanno bene anche eventuali cazzate, a questo punto) quanto il fatto che l'agenda politica nel suo complesso non rispetti mai minimamente le scadenze, e si protragga tutto ad infinitum, il che vuol dire stallo su ogni fronte.
l'idea mia, originale o no, è questa: tra le varie riforme da portare avanti, non potremmo individuare un organo, espressione del parlamento, che attraverso un numero limitato di persone prenda le decisioni in merito ai temi e alle scadenze da rispettare?
voglio dire: discutiamo del federalismo fiscale, ad es. stabiliamo che entro la data del gg/mm/aaaa il parlamento debba produrre una risoluzione da mettere alla discussione e al voto di questo organo superiore, che entro un ulteriore gg/mm/aaaa deve procedere al voto ed eventuale emanazione. se ci sono meno persone da far scannare, dovrebbero impiegare meno tempo per decidere e promulgare. vorrei un organismo che funzioni un po' come i "grandi elettori" all'americana, per cui non ci possano essere compravendite di voti, almeno a questo livello superiore, e si veda senza sfumature e annebbiamenti ad hoc qual è la decisione presa in merito a un determinato tema.
è chiara la questione? credete sia fattibile/utile, ecc.?
ciao, buon lavoro
davide marenco, torino

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Messaggio Da Ospite Gio Gen 27, 2011 11:08 am

questo organo esiste già, e sono i presidenti della camera e del senato che si occupano della candelarizzazione delle varie attività parlamentari.

Sul fatto che ci sia un organo superiore ridotto con capacità legislative alternative al parlamento invece non mi vedo proprio d'accordo.

In prima battuta che ci siano 100 persone al posto di 600 non vuol dire che si procederà più speditamente, anzi è probabile che ci si fermerà ancora di più sulle proprie posizioni in quanto ci sono meno sfumature rappresentate, oltre al fatto che se c'è uno scontro politico che ci siano 10, 100 o 600 persone a decidere il fatto che ce ne siano di meno non vuol dire che verrà trovata una soluzione più velocemente, anzi come accennavo prima il rischio di blocco è ancora maggiore. Tra l'altro il paragone con i grandi elettori è improprio in quanto il loro numero negli USA è pari al numero dei deputati e senatori eletti (tra l'altro sistema che viene condotto similarmente anche in Italia per l'elezione sempre del Presidente della Repubblica)

Nell'UE esistono organi, come il comitato di conciliazione, per raggiungere accordi tra le varie istituzioni (PE e Consiglio dell'UE principalmente) in caso di situazione di blocco, ma comunque il potere legislativo ultimo rimane in mano alle istituzioni preposte. Lavoro quello di conciliazione che comunque in parte in Italia viene fatto solitamente dalle commissioni, che in alcuni casi oltre a sviluppare una analisi dei vari disegni di legge che porta ad un testo (che si pressuppone sul quale ci sia maggiore concordia) definitivo in assemblea in alcuni casi si occupa direttamente di redigere le leggi o addirittura in casi particolari di arrivare ad essere sede deliberativa-


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Messaggio Da io Gio Gen 27, 2011 11:31 am

cerco di spiegarmi meglio.
che sia una figura interna al parlamento a decidere le tempistiche, è quanto non mi garba. anche perchè se la legislatura supera un certo numero di giorni del mandato i signori laggiù seduti si beccano un vitalizio niente male, per cui è affar loro (anche) protrarre oltre il lecito discussioni per arrivare a sopravvivere tanto quanto serve per detto vitalizio. tanto paga Pantalone. è già successo e lo stanno facendo accadere ancora.
quello che voglio è un organo di 6-8 persone che abbiano la responsabilità di dire SI o NO.
voglio un modo per rendere davvero controllabile dai cittadini quello che fanno i 600 e passa (sarei anche per la riduzione delle camere a una, e con meno rappresentanti) personaggi laggiù. a chi mi dice che il controllo si chiama VOTARE rispondo: ha ancora un significato il voto politico oggi? non voglio l'anarchia, anzi voglio uno stato efficiente. e per avere uno stato efficiente, come un'azienda, bisogna che qualcuno prenda delle decisioni e non giochi a rimpiattino e qualcun altro tenga il controllo di quello che succede e possa far pesare il suo giudizio realmente
come poi la questione si ponga dal punto di vista costituzional-politico-opportunistico-organizzativo-tecnico è da vedersi dopo, grandi elettori o meno.
spero di aver rischiarato un po' la mia visione delle cose.
ciao, buon lavoro

io
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