Incentiviamo l'energia solare.
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Incentiviamo l'energia solare.
]Buona giornata a chi legge, sono amante della natura, appassionato di energie rinnovabili, sono fortemente contrario all'energia nucleare, il mio sogno é.
“ UN IMPIANTO SOLARE SU OGNI TETTO “
La mia proposta è finanziare a tasso 0, impianti solari termici x la produzione di acqua calda sanitaria per tutte le unità ad uso abitativo e dilazionare il costo sulle bollette dell’energia elettrica o del gas .
Questo ci porterebbe a :
Produzione di componenti per i suddetti impianti. = Aumento della produzione industriale
Creazione di posti di lavoro = Riduzione della disoccupazione
Risparmio di energia elettrica per l’utente finale = Ritorno economico, quindi miglioramento dell’economia
Minor emissione di inquinanti = Ambiente più vivibile
Questa è una delle tantissime soluzioni applicabili x migliorare il futuro di chi ci segue.
CHE COSA STANNO EREDITANNO I NOSTRI FILGLI ?
Carmelo Cilia
“ UN IMPIANTO SOLARE SU OGNI TETTO “
La mia proposta è finanziare a tasso 0, impianti solari termici x la produzione di acqua calda sanitaria per tutte le unità ad uso abitativo e dilazionare il costo sulle bollette dell’energia elettrica o del gas .
Questo ci porterebbe a :
Produzione di componenti per i suddetti impianti. = Aumento della produzione industriale
Creazione di posti di lavoro = Riduzione della disoccupazione
Risparmio di energia elettrica per l’utente finale = Ritorno economico, quindi miglioramento dell’economia
Minor emissione di inquinanti = Ambiente più vivibile
Questa è una delle tantissime soluzioni applicabili x migliorare il futuro di chi ci segue.
CHE COSA STANNO EREDITANNO I NOSTRI FILGLI ?
Carmelo Cilia
carmelo.cilia- Messaggi : 1
Data d'iscrizione : 27.05.10
Età : 70
Località : Comiso
risposta
hai ragione.i giovani erediteranno l inquinamento,se non facciamo niente per sanare l ambiente con le free energy dagli sporchi speculatori .diamo voce a NDE.ciao
archimed- Ospite
Re: Incentiviamo l'energia solare.
Per quanto riguarda i pannelli solari termici (che producono acqua calda) l'investimento non è ammortizzabile in tempi brevi e con i costi attuali non è conveniente montarli.
Considerate che un pannello per un abitazione tipo con 4 persone costa circa 1.000-1.400 E a cui si deve aggiungere la manodopera per l'installazione.
In case con impianti termici tradizionali non è conveniente montare un pannello solare termico.
Infatti andrei ad avere solo acqua calda sanitaria, che prodotta da una caldaia a gas, incide sulla bolletta per circa 10-15 E al mese...
Al contrario per nuove abitazioni integrare l'impianto di riscaldamento con un pannello solare termico, caldaia a condensazione ed eventualmente riscaldamento a pavimento può portare a consistenti risparmi sul consumo di gas.
Il solare che può funzionare è il fotovoltaico non il termico.
Con un impianto di pannelli fotovoltaici e un impianto di riscaldamento e condizionamento con pompa di calore si può raggiungere anche l'autonomia di un abitazione per il consumo di gas ed elettricità. Ovviamente non tutti i giorni dell'anno ma in italia siamo abbastanza favoreggiati dalla posizione geografica.
Ma se non si realizzano case con sistemi di coibentazione adeguati non serve a niente prevedere impianti ad alta tecnologia.
Bisogna imporre per legge valori di coibentazione più restrittivi anche in funzione del caldo non solo del freddo.
Considerate che un pannello per un abitazione tipo con 4 persone costa circa 1.000-1.400 E a cui si deve aggiungere la manodopera per l'installazione.
In case con impianti termici tradizionali non è conveniente montare un pannello solare termico.
Infatti andrei ad avere solo acqua calda sanitaria, che prodotta da una caldaia a gas, incide sulla bolletta per circa 10-15 E al mese...
Al contrario per nuove abitazioni integrare l'impianto di riscaldamento con un pannello solare termico, caldaia a condensazione ed eventualmente riscaldamento a pavimento può portare a consistenti risparmi sul consumo di gas.
Il solare che può funzionare è il fotovoltaico non il termico.
Con un impianto di pannelli fotovoltaici e un impianto di riscaldamento e condizionamento con pompa di calore si può raggiungere anche l'autonomia di un abitazione per il consumo di gas ed elettricità. Ovviamente non tutti i giorni dell'anno ma in italia siamo abbastanza favoreggiati dalla posizione geografica.
Ma se non si realizzano case con sistemi di coibentazione adeguati non serve a niente prevedere impianti ad alta tecnologia.
Bisogna imporre per legge valori di coibentazione più restrittivi anche in funzione del caldo non solo del freddo.
lorenzoferrua- Messaggi : 116
Data d'iscrizione : 24.06.10
Età : 44
Località : San leucio del sannio BN
info
a un mio amico che ha la casa in periferia ho installato un sistema fotovoltaico semplice ma efficace anche senza per pochi giorni senza sole.in breve trattasi di 5 pannelli solari fotovoltaici da circa 125w caduno a 18vcc,un inverter da 1kw,due regolatori di tensione a 12vcc,due grosse batterie al nikel ferro in acido solforico,molto potenti,da muletto grande.è molto contento,non usa piu la rete....
archimed- Ospite
Re: Incentiviamo l'energia solare.
Avete mai sentito parlare della "solar thermal energy"?
Sapevate che nel 2005 il professor Carlo Rubbia ha portato i suoi progetti in Spagna, lasciando l'Italia a causa del vergognoso immobilismo del governo riguardo alla ricerca?
I progetti di questo signore, che ha ricevuto 28 Lauree Honoris Causa, sono ormai una realtà consolidata in Spagna. Riporto una sua intervista del 2008 su Repubblica, molto interessante:
Che cosa significa tutto questo, professor Rubbia? Qual è, dunque, la sua visione sul futuro dell'energia?
"Significa che non solo il petrolio e gli altri combustibili fossili sono in via di esaurimento, ma anche l'uranio è destinato a scarseggiare entro 35-40 anni, come del resto anche l'oro, il platino o il rame. Non possiamo continuare perciò a elaborare piani energetici sulla base di previsioni sbagliate che rischiano di portarci fuori strada. Dobbiamo sviluppare la più importante fonte energetica che la natura mette da sempre a nostra disposizione, senza limiti, a costo zero: e cioè il sole che ogni giorno illumina e riscalda la terra".
Eppure, dagli Stati Uniti all'Europa e ancora più nei Paesi emergenti, c'è una gran voglia di nucleare. Anzi, una corsa al nucleare. Secondo lei, sbagliano tutti?
"Sa quando è stato costruito l'ultimo reattore in America? Nel 1979, trent'anni fa! E sa quanto conta il nucleare nella produzione energetica francese? Circa il 20 per cento. Ma i costi altissimi dei loro 59 reattori sono stati sostenuti di fatto dal governo, dallo Stato, per mantenere l'arsenale atomico. Ricordiamoci che per costruire una centrale nucleare occorrono 8-10 anni di lavoro che la tecnologia proposta si basa su un combustibile, l'uranio appunto, di durata limitata. Poi resta, in tutto il mondo, il problema delle scorie".
Ma non si parla ormai di "nucleare sicuro"? Quale è la sua opinione in proposito?
"Non esiste un nucleare sicuro. O a bassa produzione di scorie. Esiste un calcolo delle probabilità, per cui ogni cento anni un incidente nucleare è possibile: e questo evidentemente aumenta con il numero delle centrali. Si può parlare, semmai, di un nucleare innovativo".
In che cosa consiste?
"Nella possibilità di usare il torio, un elemento largamente disponibile in natura, per alimentare un amplificatore nucleare. Si tratta di un acceleratore, un reattore non critico, che non provoca cioè reazioni a catena. Non produce plutonio. E dal torio, le assicuro, non si tira fuori una bomba. In questo modo, si taglia definitivamente il cordone fra il nucleare militare e quello civile".
Lei sarebbe in grado di progettare un impianto di questo tipo?
"E' già stato fatto e la tecnologia sperimentata con successo su piccola scala. Un prototipo da 500 milioni di euro servirebbe per bruciare le scorie nucleari ad alta attività del nostro Paese, producendo allo stesso tempo una discreta quantità di energia".
Ora c'è anche il cosiddetto "carbone pulito". La Gran Bretagna di Gordon Brown ha riaperto le sue miniere e negli Usa anche Hillary Clinton s'è detta favorevole...
"Questo mi ricorda la storia della botte piena e della moglie ubriaca. Il carbone è la fonte energetica più inquinante, più pericolosa per la salute dell'umanità. Ma non si risolve il problema nascondendo l'anidride carbonica sotto terra. In realtà nessuno dice quanto tempo debba restare, eppure la CO2 dura in media fino a 30 mila anni, contro i 22 mila del plutonio. No, il ritorno al carbone sarebbe drammatico, disastroso".
E allora, professor Rubbia, escluso il petrolio, escluso l'uranio ed escluso il carbone, quale può essere a suo avviso l'alternativa?
"Guardi questa foto: è un impianto per la produzione di energia solare, costruito nel deserto del Nevada su progetto spagnolo. Costa 200 milioni di dollari, produce 64 megawatt e per realizzarlo occorrono solo 18 mesi. Con 20 impianti di questo genere, si produce un terzo dell'elettricità di una centrale nucleare da un gigawatt. E i costi, oggi ancora elevati, si potranno ridurre considerevolmente quando verranno costruiti in gran quantità".
Ma noi, in Italia e in Europa, non abbiamo i deserti...
"E che vuol dire? Noi possiamo sviluppare la tecnologia e costruire impianti di questo genere nelle nostre regioni meridionali o magari in Africa, per trasportare poi l'energia nel nostro Paese. Anche gli antichi romani dicevano che l'uva arrivava da Cartagine. Basti pensare che un ipotetico quadrato di specchi, lungo 200 chilometri per ogni lato, potrebbe produrre tutta l'energia necessaria all'intero pianeta. E un'area di queste dimensioni equivale appena allo 0,1 per cento delle zone desertiche del cosiddetto sun-belt. Per rifornire di elettricità un terzo dell'Italia, un'area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma".
Il sole, però, non c'è sempre e invece l'energia occorre di giorno e di notte, d'estate e d'inverno.
"D'accordo. E infatti, i nuovi impianti solari termodinamici a concentrazione catturano l'energia e la trattengono in speciali contenitori fino a quando serve. Poi, attraverso uno scambiatore di calore, si produce il vapore che muove le turbine. Né più né meno come una diga che, negli impianti idroelettrici, ferma l'acqua e al momento opportuno la rilascia per alimentare la corrente".
Se è così semplice, perché allora non si fa?
"Il sole non è soggetto ai monopoli. E non paga la bolletta. Mi creda questa è una grande opportunità per il nostro Paese: se non lo faremo noi, molto presto lo faranno gli americani, com'è accaduto del resto per il computer vent'anni fa".
Sapevate che nel 2005 il professor Carlo Rubbia ha portato i suoi progetti in Spagna, lasciando l'Italia a causa del vergognoso immobilismo del governo riguardo alla ricerca?
I progetti di questo signore, che ha ricevuto 28 Lauree Honoris Causa, sono ormai una realtà consolidata in Spagna. Riporto una sua intervista del 2008 su Repubblica, molto interessante:
Che cosa significa tutto questo, professor Rubbia? Qual è, dunque, la sua visione sul futuro dell'energia?
"Significa che non solo il petrolio e gli altri combustibili fossili sono in via di esaurimento, ma anche l'uranio è destinato a scarseggiare entro 35-40 anni, come del resto anche l'oro, il platino o il rame. Non possiamo continuare perciò a elaborare piani energetici sulla base di previsioni sbagliate che rischiano di portarci fuori strada. Dobbiamo sviluppare la più importante fonte energetica che la natura mette da sempre a nostra disposizione, senza limiti, a costo zero: e cioè il sole che ogni giorno illumina e riscalda la terra".
Eppure, dagli Stati Uniti all'Europa e ancora più nei Paesi emergenti, c'è una gran voglia di nucleare. Anzi, una corsa al nucleare. Secondo lei, sbagliano tutti?
"Sa quando è stato costruito l'ultimo reattore in America? Nel 1979, trent'anni fa! E sa quanto conta il nucleare nella produzione energetica francese? Circa il 20 per cento. Ma i costi altissimi dei loro 59 reattori sono stati sostenuti di fatto dal governo, dallo Stato, per mantenere l'arsenale atomico. Ricordiamoci che per costruire una centrale nucleare occorrono 8-10 anni di lavoro che la tecnologia proposta si basa su un combustibile, l'uranio appunto, di durata limitata. Poi resta, in tutto il mondo, il problema delle scorie".
Ma non si parla ormai di "nucleare sicuro"? Quale è la sua opinione in proposito?
"Non esiste un nucleare sicuro. O a bassa produzione di scorie. Esiste un calcolo delle probabilità, per cui ogni cento anni un incidente nucleare è possibile: e questo evidentemente aumenta con il numero delle centrali. Si può parlare, semmai, di un nucleare innovativo".
In che cosa consiste?
"Nella possibilità di usare il torio, un elemento largamente disponibile in natura, per alimentare un amplificatore nucleare. Si tratta di un acceleratore, un reattore non critico, che non provoca cioè reazioni a catena. Non produce plutonio. E dal torio, le assicuro, non si tira fuori una bomba. In questo modo, si taglia definitivamente il cordone fra il nucleare militare e quello civile".
Lei sarebbe in grado di progettare un impianto di questo tipo?
"E' già stato fatto e la tecnologia sperimentata con successo su piccola scala. Un prototipo da 500 milioni di euro servirebbe per bruciare le scorie nucleari ad alta attività del nostro Paese, producendo allo stesso tempo una discreta quantità di energia".
Ora c'è anche il cosiddetto "carbone pulito". La Gran Bretagna di Gordon Brown ha riaperto le sue miniere e negli Usa anche Hillary Clinton s'è detta favorevole...
"Questo mi ricorda la storia della botte piena e della moglie ubriaca. Il carbone è la fonte energetica più inquinante, più pericolosa per la salute dell'umanità. Ma non si risolve il problema nascondendo l'anidride carbonica sotto terra. In realtà nessuno dice quanto tempo debba restare, eppure la CO2 dura in media fino a 30 mila anni, contro i 22 mila del plutonio. No, il ritorno al carbone sarebbe drammatico, disastroso".
E allora, professor Rubbia, escluso il petrolio, escluso l'uranio ed escluso il carbone, quale può essere a suo avviso l'alternativa?
"Guardi questa foto: è un impianto per la produzione di energia solare, costruito nel deserto del Nevada su progetto spagnolo. Costa 200 milioni di dollari, produce 64 megawatt e per realizzarlo occorrono solo 18 mesi. Con 20 impianti di questo genere, si produce un terzo dell'elettricità di una centrale nucleare da un gigawatt. E i costi, oggi ancora elevati, si potranno ridurre considerevolmente quando verranno costruiti in gran quantità".
Ma noi, in Italia e in Europa, non abbiamo i deserti...
"E che vuol dire? Noi possiamo sviluppare la tecnologia e costruire impianti di questo genere nelle nostre regioni meridionali o magari in Africa, per trasportare poi l'energia nel nostro Paese. Anche gli antichi romani dicevano che l'uva arrivava da Cartagine. Basti pensare che un ipotetico quadrato di specchi, lungo 200 chilometri per ogni lato, potrebbe produrre tutta l'energia necessaria all'intero pianeta. E un'area di queste dimensioni equivale appena allo 0,1 per cento delle zone desertiche del cosiddetto sun-belt. Per rifornire di elettricità un terzo dell'Italia, un'area equivalente a 15 centrali nucleari da un gigawatt, basterebbe un anello solare grande come il raccordo di Roma".
Il sole, però, non c'è sempre e invece l'energia occorre di giorno e di notte, d'estate e d'inverno.
"D'accordo. E infatti, i nuovi impianti solari termodinamici a concentrazione catturano l'energia e la trattengono in speciali contenitori fino a quando serve. Poi, attraverso uno scambiatore di calore, si produce il vapore che muove le turbine. Né più né meno come una diga che, negli impianti idroelettrici, ferma l'acqua e al momento opportuno la rilascia per alimentare la corrente".
Se è così semplice, perché allora non si fa?
"Il sole non è soggetto ai monopoli. E non paga la bolletta. Mi creda questa è una grande opportunità per il nostro Paese: se non lo faremo noi, molto presto lo faranno gli americani, com'è accaduto del resto per il computer vent'anni fa".
Ospite- Ospite
Re: Incentiviamo l'energia solare.
Articolo molto interessante, ti invito a leggere ed ad inserirti nell'argomento Forum Nucleare:
http://forum.nuovademocraziaeuropea.it/t319-forumnucleareit-un-altra-presa-in-giro
Inoltre giusto informarti a te è visibile solo una parte del forum perchè ancora non sei un socio iscritto.
Per info: http://www.nuovademocraziaeuropea.eu/iscrizionende.htm
http://forum.nuovademocraziaeuropea.it/t319-forumnucleareit-un-altra-presa-in-giro
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Per info: http://www.nuovademocraziaeuropea.eu/iscrizionende.htm
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