Cultura: Lingue
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Cultura: Lingue
NDE potrebbe essere di aiuto per far luce sulle lingue in Europa. Ci sono lingue che si impongono anche per il fatto di avere eserciti, banche, ecc.; ciò ci fà pensare alla democrazia linguistica europea, come meta, e una risorsa c'è:
Jorge_An- Ospite
Re: Cultura: Lingue
La tua domanda sembra interessante ma mi sembra incompleta forse volevi aggiungere qualcosa?
Cultura: Lingue
Marcello: Manca il sito www.esperanto.it . Cioè questa proposta è di un idioma sostenibile, non violento, olìstico, l'UNESCO invita agli stati membri a potenziarlo nei propri paesi., come seconda lingua dopo la ufficiale.
Jorge_Angel- Messaggi : 1
Data d'iscrizione : 19.10.10
Re: Cultura: Lingue
Conosco l'esperanto ma non manca. Inoltre non mi sembra che gli stati membri vogliano potenziarlo nei propri paesi., come seconda lingua dopo la ufficiale. Mi sembra che abbia invece perso parecchio terreno. Cmq se hai articoli che parlano di un interesse dei Paesi a farne la seconda lingua ufficiale facci sapere.
Re: Cultura: Lingue
L'esperanto con tutta franchezza mi sembra una cosa assolutamente dimenticabile e che ha lasciato il tempo che ha trovato tanto quanto l'interlingua.
Non bisogna dimenticarsi infatti che una lingua, che piaccia o meno, si afferma anche per motivi storici/economici/sociali e non si può farla 'cadere dall'alto' imponendola senza che questa abbia un reale valore e necessità di uso comune anche nella vita quotidiana (basti vedere oggigiorno il francese, lingua che una volta ricopriva il ruolo che oggi appartiene alla lingua inglese: fatto studiare a 'forza' oramai però è di quasi nessuna utilità fuori dai paesi francofoni ed è difficile, ovviamente parlo rispetto all'inglese, che venga studiato per necessità).
Una lingua di uso internazionale (una lingua franca) comunemente accettata quindi di fatto già esiste e si chiama inglese (che poi l'inglese di uso 'internazionale' è tra l'altro un inglese differente da quello che c'è negli USA o in Gran Bretagna), che dietro ad una lingua poi possano esserci dei modelli culturali e politici è fuor di dubbio, ma oramai l'affermazione dell'inglese, salvo casi particolari specifici, ha abbandonato quell'uso da molti decenni, tanto più con l'avvento del web...
Mi sembra quindi piuttosto utopistico il discorso di creare da zero una nuova lingua e, in particolare in questo caso, tentare di imporla. Molto meglio lasciare al tempo e alle condizioni sociali che si vengono a creare lasciare il compito di modificare/selezionare una lingua, processo che al più si può solo favorire o contrastare, ma difficilmente imporre o evitare.
Non bisogna dimenticarsi infatti che una lingua, che piaccia o meno, si afferma anche per motivi storici/economici/sociali e non si può farla 'cadere dall'alto' imponendola senza che questa abbia un reale valore e necessità di uso comune anche nella vita quotidiana (basti vedere oggigiorno il francese, lingua che una volta ricopriva il ruolo che oggi appartiene alla lingua inglese: fatto studiare a 'forza' oramai però è di quasi nessuna utilità fuori dai paesi francofoni ed è difficile, ovviamente parlo rispetto all'inglese, che venga studiato per necessità).
Una lingua di uso internazionale (una lingua franca) comunemente accettata quindi di fatto già esiste e si chiama inglese (che poi l'inglese di uso 'internazionale' è tra l'altro un inglese differente da quello che c'è negli USA o in Gran Bretagna), che dietro ad una lingua poi possano esserci dei modelli culturali e politici è fuor di dubbio, ma oramai l'affermazione dell'inglese, salvo casi particolari specifici, ha abbandonato quell'uso da molti decenni, tanto più con l'avvento del web...
Mi sembra quindi piuttosto utopistico il discorso di creare da zero una nuova lingua e, in particolare in questo caso, tentare di imporla. Molto meglio lasciare al tempo e alle condizioni sociali che si vengono a creare lasciare il compito di modificare/selezionare una lingua, processo che al più si può solo favorire o contrastare, ma difficilmente imporre o evitare.
Ospite- Ospite
Re: Cultura: Lingue
ha ragione Umberto che come lingua franca ufficiosamente è l'inglese, seguito dal francese. Credo però che come progetto di medio lungo termine possa essere interessante di divulgare come lingua franca il latino, non quello di cicerone ma quello magari più contemporaneo utilizzato dalla curia. Non è per ragione cattoliche, per carità, ma semplicemente perché il latino è stata lingua europea per diversi secoli, e probabilmente una lingua morta sarebbe più accettata nella mentalità europea che l'inglese (del resto anche De Gaulle a suo tempo l'aveva proposto). Esempi nel mondo non mancano, l'ebraico è stato resuscitato come anche il gaelico in Irlanda o il gallego e il catalano in Spagna.
Simonett- Ospite
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